AREZZO, TRA GLORIA E MISSIONE
Arezzo, Panorama
Vista di Piazza Vasari o Piazza Grande, La Pieve a sinistra,
il Duomo a destra, e la Torre del Palazzo Comunale
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oesie |
La Chimera etrusca |
L'Aratore Etrusco |
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La Minerva |
Toscano,
risplendente sole
gaio e
naturale incontro
di valli
famose;
gentilezza
incantevole e musicale
di colline,
ville, chiese e popolo,
la tua storia più che millenaria,
è tra le canzoni più belle
che la sapienza e la scienza
del mondo e del cielo unite,
abbiano mai potuto
esprimere liberamente.
Guardandoti dentro,
anche tra le rovine, si
scorgono
ancora gli antenati all’opera :
gli Etruschi costruirono templi e
tombe;
i Romani l’impero;
i medioevali il Comune e la
cattedrale ;
gli Umanisti la memoria
estetica dell’antico;
suonò pure all’ora giusta per il
mondo
intero, la Musa di Guido
e Guittone,
mentre quella di Michelangelo scolpiva
e progettava, di Piero dipingeva,
e il Petrarca e il Vasari
scrivevano… ,
e i beati e i santi,
e Santa Margherita
e numerosi altri come raramente,
propizio il volere angelico e
divino,
sorsero presti a lor
tempo e maniera,
ivi ad abbellire
e santificare il mondo.
E il popolo
numeroso,
attore quotidiano del buon vivere
come della lingua nuova o volgare,
lavorava e
viveva, respirava
consapevole o
inconsapevole,
sotto la cappa
di questo
artistico e
profetico lume.
La tua
gloria oh Arezzo,
è perciò
vera e grande,
non tanto a causa del numero
perché desiderosa di perseguire
l'armonia tra il
Cielo e la Terra;
e
perché ispirata nell’essenza,
dall’Eternità del Verbo
e dal Genio illuminato dalla
Fede.
Questo merito
resterà fino
alla fine
quale faro e pegno per il mondo
intero.
Ogni aretino dovrà dunque
esser grato a Dio e al prossimo
(cercatore perpetuo di verità e bellezza)
e aspirare
al lume universale
autentico, secondo la tradizione
e il volere divino;
dovrà infine
convenire
di essere bene
equipaggiato e armato
come pochi o
nessuno,
per
la conquista del futuro,
propinquo e a
venire .
Robbiana, Maria con Gesu e San Giovannino
FINE