Testo |
Bisogna distinguere tra il calcio dei vari club nei campionati interni e di coppe varie, e il calcio d'ordine superiore, a livello nazionale, cioè quando gioca la squadra che rappresenta una nazione intera.
Il calcio tra nazioni, è superiore a quello tra i club, perché è più puro agonisticamente, meno pilotato da interessi spiccioli di danaro (sebbene ve ne siano pure a tale livello), e per contro più preoccupato di difendere i valori puramente agonistici e in tal senso anche nazionali.
Infatti, esso, legato all'idea nazionale, mantiene di più la purezza dell'agonismo-campanilismo arcaico e urbano, quando ipoteticamente, il Perugia giocava contro Firenze, Milano contro Torino, Roma contro Palermo..., e via dicendo, e tutti i giocatori potevano essere originari solo della città corrispettiva, e non potevano essere d'altra città e tantomeno nazione, onde le vittorie erano veramente un merito della squadra vincente, sia che fosse Roma, o Milano o altra.
Poi questo campanilismo agonistico, come è noto, si è rotto a mano a mano che è cresciuta l'esigenza di vincere ad ogni costo, perché la Società calcistica, divenuta ormai impresa con grossi capitali, poteva incrementare il suo reddito solo ed esclusivamente mediante lo strumento della vittoria e il conseguente mercato per accaparrarsi i migliori giocatori al mondo.
Ma il reddito del calcio di club, più che di prestigio effettivo, è oggi soltanto finanziario, mentre inganna il publico dandogli l'illusione di essere anche un successo collettivo o cittadino.
Al contrario il reddito del calcio internazionale come ad esempio in un campionato continentale o mondiale, non è prioritariamente finanziario, ma è di ordine sportivo, etnico, publicistico, agonistico...festivo; si che in conclusione, questo ordine sembra moralmente superiore e lealmente più rappresentativo e rispettoso del tifo popolare, nel senso che il successo rappresenta notevolmente la nazione .
Ciò premesso, in questa sede, voglio trattare in breve della bellezza del calcio puramente sportivo e agonistico, cioè di quello professionalmente giocato tra le nazioni, ma anche potenzialmente giocato dai dilettanti vari, nella massa popolare.
Chiediamoci dunque se il Calcio sia un gioco bello o brutto.
La risposta è che si tratta di un bel gioco. E questo è il motivo principale del suo successo sulle folle e i popoli .
La gente vede la palla che si muove tra le squadre in campo e apprezza l'abilità varia che può talvolta portare al gol, talaltra al non gol (e ciò avviene nella stragrande maggioranza dei casi, rispetto al numero dei tiri in porta o tentativi).
In questo percorso e insieme sforzo, la personalità atletica, l'abile scaltrezza dei protagonisti in campo, si mostra publicamente. E tale dimostrazione, ratificata secondo il risultato ludico nel punteggio provvisorio o finale della partita, è facile da assumere (cioè da capire e condividere) da parte dello spettatore :
qui però dobbiamo soffermarci, perché qualsiasi sport, ha in se, invero, una facilità d'assunzione e identificazione da parte del tifo rispettivo, e anzi, questa facilità è il motivo principale della sua popolarità medesima.
Pertanto dobbiamo chiederci se il calcio , rispetto ad altri sports, permette ai propri tifosi maggiore identificazione e assunzione, oppure no. La risposta è si : il calcio mobilita più facilmente le masse attorno al gioco, perché, rispetto ad altre discipline, offre una identificazione ludica insieme più facile da assumere e da gustare. Infatti fare un gol è ormai qualcosa di più classico o universale o comprensibile da parte di chiunque (anche da parte di un selvaggio della foresta...curioso di quel che avviene nel mondo), rispetto a qualsiasi altro traguardo sportivo, tipo vincere un incontro di box, fare una meta a rugby, primeggiare nei tempi della corsa, nei metri saltati ecc. ... .
In conclusione, l'espressione del gioco che realizza il gol calcistico, si esprime sintetizzando publicamente la massima energia e individualità collettiva (la squadra..la nazione) con la massima energia e individualità del singolo (il giocatore), onde il traguardo, cioè il punteggio conseguito, rappresenta il risultato o l'epilogo massimamente equilibrato tra le esigenze dell'azione individuale e quelle dell'azione collettiva della squadra.
Ecco, pertanto, qual'è il principale vantaggio del calcio quale sport tra tanti altri sport : al contrario di tutti gli altri, dà la possibilità di vedere all'opera l'equilibrio più sintetico tra le esigenze collettive della squadra e la esigenza legittima della creatività individuale.
In questo senso non è un caso che ormai il calcio si avvii ad essere lo sport più conosciuto e forse praticato nel mondo: questo successo dipende dal fatto che come ordetto, il gioco del pallone soddisfa più di qualsiasi altro gioco, l'esigenza di unione e armonia collettiva con quella di creatività individuale .
Ora è vero che questa esigenza non è esclusiva del calcio e dello sport in generale, ma è tipica di tutte le istituzioni e aggregazioni umane, dallo Stato, ai Popoli, ad ogni associazione, la famiglia compresa.
Tuttavia il gioco del calcio è tra tutti i giochi, il più analogo alla vita quotidiana , nella quale sono bene scritte antropologicamente le esigenze di equilibrio tra la vita sociale o publica (il gioco di squadra e la nazione che rappresenta) e la vita individuale o privata (la creatività dell'individuo). Pertanto, essendo il calcio il gioco più vicino a tale quotidianità, non può non essere anche il più comprensibile e assumibile dai vari popoli, che quella stessa quotidianità, vivono ogni giorno.
Tuttavia questa equilibrata sintesi tra esigenza collettiva e individuale che a mio avviso fa insieme la bellezza e la fortuna del calcio nel mondo, è coadiuvata da altre caratteristiche e supposizioni: le quali però, altro non sono che di volta in volta, l'aspetto diverso e prevalente, del medesimo concetto fondamentale:
vale a dire: l'equilibrio perseguito dai giocatori, tra l'esigenza dell'espressione individuale e quella del dominio collettivo o di squadra:
cioè sia l'esigenza di attaccare che di difendersi, sia quella dell'aiuto del prossimo, che quella della fortuna e del contenuto educativo, sono quattro aspetti o accezioni o forme predominanti del principale aspetto o concetto fondamentale, secondo cui il calcio mira all'equilibrio tra l'esigenza d'espressione individuale e l'esigenza d'espressione collettiva (la squadra, la nazione, ...).
Vediamo dunque di descrivere le quattro supposizioni :
Prima supposizione che possiamo denominare: dell'Attacco e della difesa: l'attacco e la difesa sono le operazioni fondamentali o imminenti di qualsiasi gioco come di qualsiasi combattimento, artificiale o reale che sia; e guarda caso costituiscono il clù del calcio, onde si vede che c'è una analogia con la vita quotidiana, dove è possibile vedervi la necessità di combattere contro gli inviti interiori ed esteriori al disordine e alla disarmonia con se stessi e con la società, e di difendere invece l'equilibrio di un benessere ideale, fatto di pace o armonia interiore e sociale .
Seconda supposizione che possiamo denominare: della necessità dell'aiuto del prossimo: l'individuo, pur consapevole della propria forza atletica, durante la partita di calcio, è costretto a ridimensionarsi e a cercare l'aiuto del prossimo, in una parola della squadra tutta, se vuole raggiungere la meta decisiva del risultato. Orbene, anche nella vita ordinaria, quante volte accade che per conseguire un dato obbiettivo bisogna ricorrere all'aiuto del prossimo, altrimenti da soli non si potrebbe fare ?
Terza supposizione che possiamo denominare: della Fortuna: l'abilità e l'efficacia della squadra, non sono le sole protagoniste decisive ai fini dell'epilogo del risultato; infatti c'è anche un'altra dimensione, talvolta decisiva e sfuggente: la Fortuna. La Fortuna tuttavia è alleata dello spettatore, e gli permette un divertimento o una delusione maggiore e più rapidi di qualsiasi altro divertimento o delusione, perché con la sua presenza e i suoi capricci, sottrae l'andamento della partita alle parti in causa , per poi restituire l'epilogo cambiando il risultato a suo piacimento. Ora la fortuna, come talvolta nel calcio, può fare la differenza anche nella vita reale e complessiva degli individui, come dei popoli.
Quarta supposizione che possiamo denominare: del Contenuto educativo: il calcio, come ogni sport considerato nella sua essenza o dinamica tra difendere e attaccare, ha anche un contenuto educativo e sostanziale. E il principale suo contenuto educativo sta nell'educare l'individuo a crescere equilibrato tra l'esigenza sua personale di esprimersi e quella collettiva di dominare o di vincere mediante la via maestra della maggior perizia e forza; in una parola, mediante la maggior bravura sportiva. Ma anche nella società ordinaria, c'è l'esigenza di perseguire l'equilibrio o l'armonia, tra la necessità dell'espressione personale e i più generali obbiettivi sociali.
FINE
|