22-11-05
Nel corso della vita, ogni uomo sa dover fare l'esperienza della morte; e a mano a mano che i familiari, i parenti , gli amici e i consimili muoiono , egli sente avvicinarsi la sua ora, e intanto partecipa con certa pena, all'ora del suo prossimo .
E' evidente pertanto , che esistendo la morte e la consapevolezza di dover morire, esiste anche il bisogno umanissimo di morire buonamente , cioè non soltanto secondo i dettami della propria fede religiosa , ma anche signoreggiando sul dolore e sulla paura.
Ora i riti funebri e le onoranze che seguono alla morte , non sono un fatto specifico di un dato popolo o religione , ma sono un aspetto universale dell' uomo, che fa simili riti o pratiche fin dalla preistoria .
Sembra invece specifico della pietà cattolica , porre con adeguata premura e realismo , l'accento sul momento che precede la morte , onde essa sia buona e non cattiva , sia in grazia di Dio e senza la compagnia del peccato, sia piena di buoni e non cattivi auspici per il futuro del defunto e dei suoi cari . Si tratta del cosidetto tema della buona morte .
Orbene è probabile che tale tema sia nella Chiesa precedente agli stessi gesuiti; ma quel che è certo , è che questi nel 1628 , nella Chiesa annessa alla casa generalizia a Roma , crearono l' Associazione detta Arcisodalizio della buona morte:
l' usanza prevedeva che il venerdì sera la gente vi si radunasse a pregare per una santa morte . Tale pratica pian piano si diffuse nelle altre chiese dei Gesuiti e dal XIX° secolo fu possibile istituire altre società agganciate all' Arcisodalizio romano (divenuto tale nel 1729).
Il compito dei confratelli è di pregare per una tranquilla e santa morte riflettendo sui patimenti di Cristo in croce e sulle sofferenze della Vergine Maria . Almeno una volta la settimana devono adempiere questo ufficio e fare opere di misericordia corporale , in special modo visitando gli ammalati e seppellendo i morti .
Il protettore della buona morte è ritenuto S. Giuseppe poiché nel momento della morte fu assistito da Gesù e Maria 1) .
FINE
1 : Michael Walsh , Il grande libro delle devozioni popolari , Casale Monferrato (AL) , Piemme , 2000 ; p. 59 .