13-8-06
Dicciano, Caprese Michelangelo (AR)
Siete piccole, spesso abbandonate, chiuse, persino dirute e consunte dal tempo atmosferico e dal deserto tremendo, lasciato dall'esodo rurale .
Il vostro volto è però inconfondibile: dimostrate publicamente tuttoggi al mondo intero, come Dio per primo non disdegni la casa semplice, povera, il giaciglio rusticano; dimostrate publicamente al mondo come sia possibile che l'Infinita Nobiltà, possa albergarsi nella semplice povertà delle Chiese e delle persone, che le stesse persone frequentarono o raramente abitano tuttoggi.
E quel che sorprende l'animo del viandante moderno, quando incontra una di voi, o Chiesette, è, oltre al segno e alla musica arcana del divino Amore (letti misteriosamente nelle pietre e nel paesaggio campagnoli), è il fatto che questo ospite Unico, questo Divino Amore venuto migliaia di volte in apparenza al vostro interno solo per riscaldare i cuori umani, ogni volta ad ogni suo addivenire, ha tuttavia guardato chiaramente nella sua infinita potenza e misericordia, perfino tutte le cose che quei cuori circondavano, a cominciare dalle pietre di voi stesse, fino al paesaggio circostante, che ampio si dispiega all'orizzonte, nella sua dolce meraviglia e nella sua aspirazione innata alla pace, la quale, proprio perché innata o naturale, invoglia al bene, chiunque l'ammira .
E di questo sguardo divino, ve n'è traccia perenne anche in voi piccoli templi, perché se conviene all'Eterno segnare di se non solo ciò che creò e crea, ma anche ciò che nel corso del tempo guarda e riguarda da se stesso dopo averlo creato, allo stesso modo, conviene alle cose create riconoscere la visita straordinaria del loro Creatore, e per cosi dire, sussultare ogni volta che lo sentono giungere, preparandosi a ricevere quel medesimo e ulteriore sguardo divino.
Insomma Dio, il Re del Cielo, che mediante la messa viene a visitare e a confermare l'uomo, il Re del mondo, segna d'apparenza e profumo spirituale e sacro, anche le Chiese, anche le pietre che le compongono, anche il paesaggio circostante che quelle chiesette accoglie e orna benevolmente.
Ogni Chiesa è invero segnata dalla presenza del sacro potentemente evidente e insieme arcano, ma mentre nelle cattedrali e in tutti i grandi ornamenti chiesastici, tale presenza è contraddistinta dalla magnificenza creativa dell'uomo che vuol dimostrare a Dio e al mondo il suo ingegno permeato di fede, in voi chiesette di campagna, l'uomo sta umile allo stesso modo di come sta ancor più umile,fuori, la natura povera e raccolta: avviene con molto buon auspicio, che sia l'uomo che la natura, si danno la mano armonicamente (in tacita concordia) per accogliere, contemplare e adorare Dio soltanto.
Per questo, spesso accade, che lo stesso Dio si manifesta e lascia segni maggiori di sé nel cuore degli uomini, non in mezzo alla magnificenza delle cattedrali, ma al contrario, proprio tra l'armonia della povera umanità in mezzo alla natura, magari in una chiesetta sperduta in campagna o alle falde di un monte :
ciò può accadere perché l'alleanza dell' umiltà umana e dell'ambiente naturale, è forse da Dio gradita ancor più della magnificenza geniale delle cattedrali; la quale magnificenza però, non è certo disprezzata dallo stesso Dio, ma sebbene prima ispirata, poi accetta e in seguito ampiamente ricambiata in infiniti modi benevoli e fausti, è evidente tuttavia, che non costituisce la strada prioritaria per le manifestazioni divine più dirette, verso gli uomini.
Pertanto statemi bene chiesette di Campagna, Case di Dio nel villaggio, laggiù tra i campi e i boschi, lassù tra le colline e i monti; statemi bene e sopravvivete a questo momento d'abbandono, perché un giorno, forse, quei preti e quei villici, torneranno all'antica dimora:
già lo fanno col cuore troppo ingombro, solo per riposarsi e ripartire in procinto delle feste o delle vacanze. Ma un giorno torneranno in massa col cuore in mano, perché altrove saranno respinti, perché tutto sembrerà loro ostile e perduto; perché si sentiranno soli in questo mondo, abbandonati anche da Dio :
allora quei figli di un tempo, poco memori di chiese e chiesette, cominceranno a vedere Dio proprio nelle vostre pietre, o minimissime chiesuole. E mentre penseranno d'aver fallito anche nel credere, proprio allora, saranno risvegliati, salvati dalle stesse Case o Chiese, che un tempo abbandonarono necessariamente ma anche frettolosamente, in cerca di una vita migliore.
Infatti la Chiesa è madre; e lo è sia con i Sacramenti e la Parola, che perfino, se e quando occorra, con le pietre dei suoi sacri edifici o Chiesette, di campagna o città che siano.
FINE