Col tuo pennone
una cupola sembravi
dalla secca paglia
di colore giallognolo
dal sentore d'appena tagliato.
Stavi distante
ma assai vicino
al campo arato
concimato con sterco
vestito per l'imminente semina.
Noi giovinetti spensierati
ci arrampicammo a fatica
sopra l'alta cima
per scivolare poi a terra gridando un poco
tra tanto riso e allegria.
Su e giù di seguito
arrivammo alla sera
altro sollazzo non c'èra,
finché tutta la paglia per terra
e la cima più non esisteva.
Non avevamo però fatto i conti
con l'austero contadino
che s' arrabbiò e prese un forcone:
capimmo la sua fatica
e che il nostro gioco
era anche funesto .
FINE