FINE
Luigi Contarini (1889-1929
Campanile della Chiesa Santuario della Madonna
del Rosario a Pompei, costruito nel 1925
Campana,
suoni tu a nozze, o suoni a funerale:
da una torre lontana
mandi tu il ritmo inuguale
della tua voce divina:
squillino da torre vicina
da monti selvosi, da colli,
da piani umidi e molli,
le tue voci sonore,
sempre, campana, nel cuore
mi piangi!
Sempre, campana, mi piangi
nel cuore, quando la sera
s'attarda tra i nuvoli, e nera
la notte s'avanza:
e quando il mattino risorge,
fiorito di rose, e quando
sui campi, come sognando,
sta il rosso meriggio!
Ciondola nelle tue cave
e bronzee labbra sonore,
dall'ardue ānsole ignave
il lungo battaglio: e lunghi
tratti riposa: tu dormi,
tranquilla, dall'alto... e che cosa
il vento che passa, leggero,
tra gli archi e le logge arcuate,
che penetra nel sonnolento
e scuro tuo ventre, che cosa
bisbiglia, che cosa ti reca,
campana, il vento dagli orti?
Il bisbiglio ti reca,
sommesso, o il brusio sottile,
che ronza tra le sementi,
che tu, dal tuo campanile,
o vecchia campana, non senti ?
Ti reca le voci dei morti,
che dormono lā ne le tombe ?
Ti reca con suoni di rombe,
sfumanti su nell'azzurro,
le voci del mondo, il sussurro
di tutte le genti ? - ti reca,
o vecchia, o pia campana,
la mesta mia voce lontana ?
Un giorno, non tardo a venire,
tu vecchia, tu pia campana,
tu, da la tua torre lontana,
suonerai per la mia morte!
Mi pare, campana, d'udire
giā il tuo rintocco:
mi pare giā di sentire
quel lugubre metro sonoro
dal vacuo tuo ventre di bronzo!
Campana, tu sola dirai,
tu vecchia, tu pia, le preci
dei morti: poi nulla: il vento
dei monti il tuo pianto trarrā
lontano: lontano morrā
tra i monti il tuo lugubre pianto!
Poi nulla : nel firmamento
scintilleranno le stelle
ancora: ancora tu al vento
le cave tue labbra aprirai:
-al vento che reca dagli orti,
che sperde su ne l'azzurro
il lieve indistinto sussurro
dei morti!