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Prof.ssa quelli che non le scrivono “Omelie” mi sa dire quante volte le scrivono e con quale costanza? Probabilmente troverà che proprio quelli le scrivono raramente, e con poca costanza; inoltre il contenuto di ciò che dicono è abbastanza profondo e necessario?
Probabilmente no. Quando l’uomo pretende di fare tutto o in parte senza Dio e la sua compagnia, se ne va, a me sembra, verso il basso, fa un gran parlare e dice niente o troppo poco; alla prima occasione o difficoltà viene meno e dimostra spesso di non esser amico proprio nei momenti che più sarebbe necessario esserlo.
Invece il pensiero di Dio fa alzare la testa, riempie l’animo di lealtà e coraggio, fa sgorgare la sorgente delle Virtù come un fiume e la vita tutta diventa in definitiva, una Piena di abbondanza e bellezza, anche se la forma di queste, può esser la croce.
In realtà, noi Italiani in particolare, ma la cristianità tutta, siam più il prodotto delle omelie che della eredità greca e latina; e anche quelli che oggi più non si dicono cristiani, faccio osservare, devono gran parte di ciò che di buono pensano e dicono, alla mente e al cuore di Cristo e dei suoi seguaci.
Guardi o prof.ssa che cosa accade nella nostra epoca dove l’idea di Dio o è assente o è più debole rispetto al passato : dove sono Michelangelo , Leonardo, Dante … , dov’è insomma il genio vero e grande? Le Accademie e gli artisti e i maestri son più numerosi rispetto al tempo che fu; ma producono complessivamente meno bellezza e verità : e ciò è paradossale e meriterebbe dovuta riflessione e approfondimento.
In conclusione, si faccia coraggio e non abbia paura delle omelie. Piuttosto abbia paura della superficialità , dell’anfanare conferenziando o convegnando, o conversando in mille modi e occasioni, senza tuttavia un capo e una coda, una idea del vero del bello e del buono, forte e vincente, insomma visibile e comprensibile a tutti, come nelle forme classiche. A presto e mi stia bene.
FINE
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