FESTA ORGIASTICA AL POSTO DEL LUTTO, TENUTA DALL'AVVOCATO CAMPEIS

                                                                                                           

Commento in : chiesadomestica.it  , il 13-2-09

                                                                                                                                  

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                Proprio stasera ho saputo dalla TV locale aretina, che l’avvocato Campeis  difensore di Beppe Englaro, subito dopo la morte di Eluana ha invitato in un villa del Friuli, tutti i giornalisti che hanno collaborato alla Campagna mediatica della esecuzione capitale presso la Quiete, per congratularsi e ringraziarli.

                Perciò tutta la notte, questi  buoni  compares e cittadini,  la passano festeggiando;  e l'indomani, si dovrà provvedere alla sepoltura della poveretta. Alla festa notturna, mancano tuttavia i giornalisti di Avvenire e Sat 2000, non invitati.

                I convitati emeriti, dopo essere riusciti  a procurarsi lo scalpo di una inferma, con tanto di elogi del Quirinale defirmatario del decreto salvaEluana,  dopo essersi rafforzati reciprocamente nella identità di brigata ideologica delle forzature (in una parola delle menzogne a scopo profanatorio di una vita terminale), festeggiano trionfali  la loro vittoria:

                tutta  insieme la squadra valente, è riuscita davvero  a far fuori una inferma; ed è riuscita, si dice, ad uccidere con perizia, cioè sulla base di una volontà presunta confidata al Padre e scegliendo la via della morte per fame e sete. Ma  Che mirabile abilità, che ragioni sostanziali; e che spirito di corpo, che eroi, che gente leale verso il proprio popolo, la patria comune, l’imbelle innocenza degli infermi.

                Anzi,  il capo della brigata, salito su un tavolo, ha detto a tutti quanti:  Questa vittoria sulla Chiesa e sui credenti, questo trionfo, questa festa,  è la nostra risposta ai doveri del lutto; è la libertà dei liberi e autoderminati; noi siamo la generazione nuova che vince l’infermità dando la morte e che affronta la vita con l’audacia dell’uomo senza Dio. Noi vogliamo la nostra libertà; essi si tengano i loro doveri; noi vogliamo noi stessi; essi si tengano il loro Dio e la negazione di se stessi….  .

                E così tra un bicchiere e l’altro si è fatto giorno. Tutti stanchi e mezzi brilli, non si sentivano di partecipare al funerale di Eluana. Probabilmente molti di loro l’hanno disertato. Non avrebbero voluto farlo. Ma ormai erano andati alla festa; ormai avevano scelto quella veglia e quella compagnia; ormai avevano dato la propria  prestazione , adesione… ; ormai avevano celebrato il rito nuovo degli audaci e degli eroi, cioè la danza dello scalpo, l’orgia pagana dopo la profanazione della vergine, il patto di sangue della neosetta.

                Per questo patto e questa nascita, ci voleva dunque una vittima, una vita sacrificata, possibilmente rubata per quanto possibile,  alla benedizione di Dio e dei fedeli. E questa vittima è stata Eluana, la poveretta inferma; l’innocente assoluta da oltre 17 anni.

                Sono dunque tornati gli idoli e i sacrifici umani in chiave profanatoria-dissacratoria della vita e della morte; sono tornati i pagani che festeggiano tali profanazioni con lunghe orgie notturne; sono tornati, anzi cresciuti, i professionisti della menzogna che con solidarietà più mediatica che fraterna, han tentato di rubare un’anima a Dio, per darla al Diavolo. E sperano di poter fare ugualmente con tutti gli altri malati, nelle stesse condizioni di Eluana. Perciò han serrato le fila con tanto di benedizione orgiastica.

                Penso che se non fosse stato per le preghiere dei credenti, sarebbero pure riusciti a portare Eluana all’inferno. Ma queste preghiere hanno imbrigliato potentemente l’azione del Demonio, fino a permettere che l’anima di Eluana bussasse e venisse accolta in Cielo.

        

FINE

 

 

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