SENTENZE DI GIOVANNI PAOLO II°

 

19-3-06

VAI IN FONDO

Finestra sulla Letteratura

HOME

Testo

VAI IN FONDO

 

 

I MASS-MEDIA FALSIFICANO LA VERITA' SULL'UOMO

1. Ecco, dunque, il dramma: i moderni strumenti della comunicazione sociale sono soggetti alla tentazione di manipolare il messaggio, rendendo falsa la verità sull'uomo. L'essere umano non è quello reclamizzato dalla pubblicità e presentato nei moderni mass media. È molto di più, come unità psico-fisica, come tutt'uno di anima e di corpo, come persona. È molto di più per la sua vocazione all'amore, che lo introduce come maschio e femmina nella dimensione del « grande mistero »

 

2 . Quale verità può esserci, infatti, nei films, negli spettacoli, nei programmi radio-televisivi nei quali dominano la pornografia e la violenza. È un buon servizio, questo, alla verità sull'uomo?

 

LA NOSTRA CIVILTA' E' MALATA PERCHE' NON RICONOSCE LA VERITA' SULL'UOMO

3 . Grazie ad una simile riflessione critica la nostra civiltà, che pur registra tanti aspetti positivi sul piano sia materiale che culturale, dovrebbe rendersi conto di essere, da diversi punti di vista, una civiltà malata, che genera profonde alterazioni nell'uomo. Perché si verifica questo? La ragione sta nel fatto che la nostra società s'è distaccata dalla piena verità sull'uomo, dalla verità su ciò che l'uomo e la donna sono come persone.

 

4 . Ci troviamo di fronte ad un'enorme minaccia contro la vita: non solo di singoli individui, ma anche dell'intera civiltà. L'affermazione che questa civiltà è diventata, sotto alcuni aspetti, « civiltà della morte » riceve una preoccupante conferma.

 

GIUSEPPE: GRAZIE A LUI , IL MISTERO DELL'INCARNAZIONE SI ISCRIVE IN QUELLO SPONSALE

5 . È grazie anche a Giuseppe che il mistero dell'Incarnazione e, insieme ad esso, il mistero della Santa Famiglia, viene inscritto profondamente nell'amore sponsale dell'uomo e della donna e indirettamente nella genealogia di ogni famiglia umana. Ciò che Paolo chiamerà il « grande mistero » trova nella Santa Famiglia la sua espressione più alta. La famiglia si colloca così veramente al centro della Nuova Alleanza.

 

IL COMANDAMENTO «NON UCCIDERE», VALE ANCHE PER I LEGISLATORI

6 . Dio comanda: « Non uccidere » (Es 20,13). Nessun legislatore umano può pertanto affermare: ti è lecito uccidere, hai diritto di uccidere, dovresti uccidere.

 

IL BELL'AMORE , OSSIA L'AMORE PERFETTO TRA UOMO E DONNA, VISSUTO DA MARIA

7 . La storia del « bell'amore » prende inizio dall'Annunciazione, in quelle mirabili parole che l'angelo ha rivolto a Maria, chiamata a diventare la Madre del Figlio di Dio. Con il « sì » di Maria, Colui che è « Dio da Dio e Luce da Luce » diventa figlio dell'uomo; Maria è sua Madre, senza cessare di essere la Vergine che « non conosce uomo » (cfr Lc 1,34). Come Madre-Vergine, Maria diventa Madre del bell'amore.

 

8 . Si può dire anche che la storia del « bell'amore » è iniziata, in un certo senso, con la prima coppia umana, con Adamo ed Eva. La tentazione a cui essi cedettero ed il conseguente peccato originale non li privò completamente della capacità del « bell'amore ». Lo si comprende leggendo, ad esempio nel Libro di Tobia, che gli sposi Tobia e Sara, nel definire il senso della loro unione, si richiamano ai progenitori Adamo ed Eva (cfr Tb 8,6). Nella Nuova Alleanza, lo testimonia anche san Paolo parlando di Cristo come nuovo Adamo (cfr 1 Cor 15,45): Cristo non viene a condannare il primo Adamo e la prima Eva, ma a redimerli; viene a rinnovare ciò che nell'uomo è dono di Dio, quanto in lui è eternamente buono e bello e che costituisce il substrato del bell'amore. La storia del « bell'amore » è, in certo senso, la storia della salvezza dell'uomo

 

9 . Ben consapevole di ciò, la Chiesa nel sacramento del matrimonio domanda allo Spirito Santo di visitare i cuori umani. Perché sia veramente il « bell'amore », dono cioè della persona alla persona, deve provenire da Colui che è Dono Egli stesso e fonte di ogni dono.

 

SAREMO GIUDICATI MEDIANTE LE NOSTRE OPERE , ALLA LUCE DEI COMANDAMENTI

10 . A giudicare i padri e le madri, i figli e le figlie saranno le loro opere. Ognuno di noi verrà giudicato sui comandamenti; anche su quelli che abbiamo ricordato in questa Lettera: il quarto, il quinto, il sesto, il nono. Ciascuno sarà giudicato, però, soprattutto sull'amore, che è il senso e la sintesi dei comandamenti.

 

IL CRITERIO USATO DA CRISTO PER GIUDICARCI E' LA IDENTIFICAZIONE COL PROSSIMO PIU' BISOGNOSO

11 . Il giudice è lo Sposo della Chiesa e dell'umanità. Per questo giudica dicendo: « Venite, benedetti del Padre mio (...). Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito... » (Mt 25,34-36). Naturalmente quest'elenco potrebbe allungarsi e in esso potrebbe comparire un'infinità di problemi, che interessano anche la vita coniugale e familiare.

 

IL NON RISPETTARE IL MATRIMONIO, LA FAMIGLIA E LA VITA, COSTITUISCE UN GRANDE PERICOLO

12 . Parlo con la potenza della sua verità (cioè: della verità di Cristo) all'uomo del nostro tempo, perché comprenda quali grandi beni siano il matrimonio, la famiglia e la vita; quale grande pericolo costituiscano il non rispetto di tali realtà e la minor considerazione per i supremi valori che fondano la famiglia e la dignità dell'essere umano.

 

13 . Alla disgregazione delle famiglie sembrano purtroppo puntare ai nostri giorni vari programmi sostenuti da mezzi molto potenti. A volte sembra proprio che si cerchi in ogni modo di presentare come « regolari » ed attraenti, conferendo loro esterne apparenze di fascino, situazioni che di fatto sono « irregolari ». Esse infatti contraddicono « la verità e l'amore » che devono ispirare e guidare il reciproco rapporto tra uomini e donne e, pertanto, sono causa di tensioni e divisioni nelle famiglie, con gravi conseguenze specialmente sui figli.

 

 

FINE PROVVISORIA

 

 

TORNA SU

Finestra sulla Letteratura

HOME

Testo

 

TORNA SU