BREVE GEOGRAFIA E STATISTICHE DELLA POPOLAZIONE SCOLASTICA, DEL PATRIMONIO LIBRARIO E DELLE SPESE PER LA RICERCA
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INDICE I. Distribuzione degli studenti universitari II. Popolazione scolastica dal 2000 al 2005 III. Popolazione scolastica in percentuale sul totale nazionale IV. Popolazione italiana e suoi livelli di istruzione nel 2001 V. Consistenza del patrimonio librario delle biblioteche statali |
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Fonte: Atlante geografico economico (Italia), Diretto da Paolo Andreoni, Ferruccio De Bartoli, Istituto Geografico De Agostini-Sole 24 Ore, Milano n.12/2008, p. 218-19; 222-23 |
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III. POPOLAZIONE SCOLASTICA IN PERCENTUALE SUL TOTALE NAZIONALE |
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IV. POPOLAZIONE ITALIANA E SUOI LIVELLI DI ISTRUZIONE |
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V. CONSISTENZA DEL PATRIMONIO LIBRARIO DELLE BIBLIOTECHE STATALI |
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Fonte: Atlante geografico economico (Italia), Diretto da Paolo Andreoni, Ferruccio De Bartoli, Istituto Geografico De Agostini-Sole 24 Ore Milano n.12/2008, p. 218-19; 222-23 |
I. Distribuzione degli studenti universitari: a Roma, Milano, Napoli, si concentrano le maggiori quantità numeriche. Seguono Torino, Padova, Bologna, Bari, Firenze, Catania e Palermo. Siena e Sassari sono al di sotto di Perugia, quindi meno di 25000 iscritti.
II. Popolazione scolastica dal 2000 al 2005:
1. Scuole secondarie di primo grado: il numero degli studenti ruota attorno al 1.800.000 e raggiunge il massimo nel 2004. Il numero degli insegnanti è invece diminuito dal 2000 al 2005, più a causa dell'accorpamento delle classi che della diminuzione degli studenti, onde essendoci meno scuole e classi più numerose, son diminuiti anche gli insegnanti.
2. Scuole secondarie di secondo grado: vi è un aumento costante di studenti di circa 7000 unità dal 2000 al 2005. Onde dopo la diminuzione del numero delle scuole nel 2002, questo ricomincia a ricrescere assestandosi a 6577 nel 2005. Invece cala il numero degli insegnanti negli ultimi due anni, dal 2004 al 2005, assestandosi a 256354.
3.Università : qui i dati riguardano solo l'anno accademico 2004-2005. Ingegneria e architettura hanno il maggior numero di iscritti, 306540; segue il gruppo letterario-linguistico con 263910, poi il giuridico con 241074 e poi l'economico-statistico con 223518 . Colpisce che su un totale di 1814419 iscritti, si sono laureati soltanto 264900 studenti, vale a dire soltanto il 14,6 % degli iscritti complessivi.
III. Popolazione scolastica in percentuale sul totale nazionale: La Lombardia e la Sicilia, hanno le maggiori percentuali rispetto al totale nazionale . Stanno all'estremo opposto, cioè con percentuale più bassa, il Trentino, il Friuli, la Liguria, l'Umbria le Marche e l'Abruzzo, la Basilicata. Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Puglia, sono invece pressoché alla pari. Subito dopo vengono Calabria e Sardegna.
IV. Popolazione italiana e suoi livelli di istruzione: Dalla media inferiore fino alla laurea, gli stranieri nel 2001, superano leggermente gl italiani; in particolare gli italiani hanno un 7,5 di laureati contro il 12,1 degli stranieri. Ciò è spiegabile col fatto che ad emigrare sono soprattutto le persone più istruite e intraprendenti . Tuttavia tali rilevamenti misurano il titolo di studio, ma non proprio la sua specifica equipollenza e qualità potenziale. Presso alcuni paesi, infatti, il laurearsi è molto più facile che in Italia.
V. Consistenza del patrimonio librario delle biblioteche statali: Toscana e Lazio da sole detengono 19.955.445 volumi e periodici . Il resto delle altre regioni assieme detiene 10.814.000 volumi e periodici. Lazio e Toscana da sole possiedono pertanto il 65 % del patrimonio librario statale; il 35 % di questo è dustribuito tra le altre regioni, tra le quali primeggianio l'Emilia Romagna, la Lombardia e la Campania. Sono del tutto escluse, la Sicilia, il Trentino, l'Umbria, le Marche e il Molise e la Valle d'Aosta . Alla Toscana con più di 11000 000 di volumi, spetta il primato rispetto a ogni altra regione.
VI. Spesa per ricerca e sviluppo: è concentrata nel Lazio e nel centro-nord tra Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte. Nel Lazio predomina l'investimento da enti publici; al contrario le Imprese private investono dal 50 al 76 % nella triade ordetta, cioè l'Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte, ai quali vanno aggiunte però la Valle d'Aosta e la Liguria. Nelle regioni del centro sud (Toscana compresa) è specialmente l'Università a investire nella ricerca. Si tratta quindi di un tipo di ricerca necessariamente più astratta e accademica.
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