I giudizi da vari ambienti, specialmente laici o non ecclesiastici, in una parola mondani, concordano molto sulla grandezza del papa Giovanni Paolo II° , ma tendono a evidenziare, anzi evidenziano, la grandezza dell'uomo, anziché la grandezza di Dio, al quale ubbidisce quel dato uomo, come tutti i santi.
In conclusione, il mondo capisce poco del grande Papa, sia perché è poco predisposto a capire, sia perché in fondo fa comodo trovare una sistemazione a un personaggio scomodo, quale è il Successore di Pietro:
infatti se si presenta come un grande uomo e basta, e perciò non come un ispirato direttamente da Dio, non si è costretti ad ammettere la grandezza e l'esistenza di Dio. Inoltre quelle idee e affermazioni che non si vogliono condividere (emblematica la lezione sulla sacralità della vita, e la sua difesa a cominciare dalla inammissione dell'aborto), attribuendole al solo pensiero dell'uomo Wojtyla, è più facile presentarle come versioni di pensiero alla stessa stregua di idee filosofiche e politiche. E pertanto, tali versioni, si possono, in definitiva, presentare come un pensiero condivisibile o meno, nel contesto della grandezza del Papa, che non si può mettere in discussione, comunque; onde si evita di presentare tali versioni per quello che sono: cioè legge di Dio, norma ampiamente scritta nel cuore e nella ragione dell'uomo, oltre che nel pensiero biblico e papale.
FINE
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