IL MISTERO DELLA STELLA 

DI BETLEMME

 

(Da: Emilio Portugal Coutinho, Il mistero della stella di Betlemme, Araldi del Vangelo, num. 56 Dic. 07, pp. 36-7)

 

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" DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) . " DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) . " DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) . " DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) . " DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) .
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                         " DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) .   

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"E TU, BETLEMME, TERRA DI GIUDA, / NON SEI DAVVERO IL PIU' PICCOLO CAPOLUOGO DI GIUDA: / DA TE USCIRA' INFATTI UN CAPO / CHE PASCERA' IL MIO POPOLO ISRAELE "  (Mi 5,1) .

" DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) . " DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) .
" DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) . " DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) . " DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) . " DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) .
" DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) . " DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) . " DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) . " DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) . " DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) .
" DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) . " DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) . " DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) . " DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) . " DORMI, O CELESTE: I POPOLI / CHI NATO SIA NON SANNO; / MA IL DI VERRA' CHE NOBILE / RETAGGIO TUO SARANNO; / CHE IN QUELL' UMIL RIPOSO , / CHE NELLA POLVE ASCOSO , / CONOSCERANNO IL RE "  (A. MANZONI : Natale) .

                Nelle sacre scritture vediamo Dio che comunica molte volte con gli uomini tramite segni della natura, la brezza della sera nel paradiso, l'arcobaleno dopo il diluvio, il roveto ardente, la diafana nuvola di S. Elia ecc.

                E in occasione della sua stessa nascita egli ha voluto usare un segno del cielo: la stella di Betlemme. Questo fatto ci è narrato solo da uno degli evangelisti: S. Matteo.

                In verità a quell'epoca si credeva che la nascita di persone importanti fosse in relazione con certi movimenti degli astri celesti.

                Così si diceva che Alessandro il Grande, Giulio Cesare, Augusto e persino filosofi come Platone avessero avuto la loro stella, apparsa nel cielo quando essi erano venuti al mondo.

                Molti commenti sono stati fatti riguardo la stella apparsa ai tre Re Magi, guidandoli fino al luogo benedetto in cui il Salvatore sarebbe dovuto nascere.

                Non sono mancati uomini di scienza che hanno tentato di trovare una spiegazione naturale a questo evento soprannaturale, centro della storia umana. Non abbiamo la pretesa di fare un compendio scientifico al riguardo, ma continua a suscitare interesse il conoscere, seppure in modo sommario, i principali tentativi di risolvere tale enigma.

                Una delle prime teorie che sono state avanzate è che quest'astro sarebbe stato il pianeta Venere. Infatti ogni 19 mesi, poco prima del sorgere del sole, egli appare dieci volte più chiaro della più brillante delle stelle: Sirio. Questo però già allora era un fenomeno conosciuto dai popoli dell'oriente e, pertanto per i Re Magi non avrebbe avuto un carattere straordinario.

                Un'altra ipotesi fu sollevata da un astronomo noto negli ambienti scientifici del secolo XVI°: Giovanni Keplero. Egli tentò di dimostrare con i suoi approfonditi studi, che quest'astro non era soltanto uno, ma la congiunzione di due pianeti: Giove e Saturno. Quando essi si sovrappongono si sommano le rispettive luci. Uno di questi fenomeni fu da lui osservato nel 1604 e poteva produrre un effetto simile a quello narrato dalla Bibbia. A partire da qui, Keplero difese la sua teoria.

                Ma sorgono tre problemi nel sostenere questa tesi: primo la congiunzione dura soltanto alcune ore, mentre la stella che apparve ai Re Magi fu a loro visibile per settimane. Secondo, Giove e Saturno non si fondono mai completamente in un'unica stella. Anche ad occhio nudo sarebbero sempre visibili due corpi. Terzo, a meno che la data di nascita di Gesù Bambino sia molto mal calcolata, tale congiunzione si sarebbe potuta verificare soltanto tre anni dopo.

                C'è chi afferma che la stella fu, in verità, una meteora particolarmente brillante. Ma una meteora può durare soltanto per alcuni secondi e sarebbe molto forzato credere che soltanto questi pochi secondi di visibilità siano bastati a guidare i Re Magi in un lunghissimo viaggio attraverso un deserto inabitabile, e che giunti a Betlemme sia apparsa un'altra meteora simile, indicante il luogo esatto dove si trovava il Bambino Dio.

                Origene, Padre della Chiesa nato ad Alessandria in Egitto, arrivò a credere che la stella di Betlemme fosse una cometa. Infatti alcune comete giungono ad essere centinaia di volte più grandi della terra e la loro luce può dominare il firmamento per settimane.

                A parte questo, alcuni sostengono che S. Matteo sarebbe rimasto così impressionato dalla cometa Halley, vista nel cielo nel 66 d.C. o dalla testimonianza dei più antichi cristiani che l'avevano vista nel 12 d.C., che la incluse nella storia. Altri affermano che fu la stessa Halley la stella di Betlemme. Dobbiamo inoltre riconoscere che le due date citate sono molto lontane dalla nascita di Gesù, per essere associate a lui, e che secondo i dati catalogati non c'è menzione di nessun'altra cometa che sia stata vista ad occhio nudo tra gli anni 7 a.C. e 1 d.C. , periodo nel quale si accetta essere nato il Messia. Per ultima cosa, nell'antichità si era soliti dire che le comete erano annunciatrici di disgrazie e non di benedizioni.

                Un' ultima ipotesi cosidetta scientifica è quella che sia stata una nova . Esistono alcune stelle che esplodono in una forma tale che la loro luce aumenta centinaia di volte in poche ore. Sono le cosidette nove o supernove a seconda dell'intensità dell'esplosione. Si calcola che ogni mille anni all'incirca, una stella si trasformi in supernova , essendo questo fenomeno  visibile per vari mesi, persino durante il giorno.

                E' comunque un' ipotesi che si tende a scartare, poiché tali esplosioni, a causa della loro grandezza, anche dopo secoli, lasciano tracce inconfondibili nello spazio, come macchie stellari...ecc. Quindi finora non si è scoperto alcun indizio di tale fenomeno capitato in questo periodo storico .

                Sebbene vari tentativi di spiegazione scientifica non abbiano dato risposte pienamente soddisfacenti al mistero della stella di Betlemme, questo non diminuisce per nulla il merito degli sforzi compiuti dagli studiosi che con retta intenzione cercano di svelare gli enigmi della natura.

                Ma lasciando da parte queste ipotesi per un momento, volgiamo i nostri occhi all'altro aspetto della questione: il campo teologico, dove si considera questa stella la realizzazione della profezia dell'Antico Testamento: Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele (Num 24,17).

                Alcuni teologi sostengono che S. Matteo ha fatto una interpretazione delle tradizioni dell'epoca, riferendosi all'astro non come una stella nel senso letterale, ma come simbolo della nascita di un personaggio importante.

                S. Tommaso, il dottore angelico a suo tempo ci aveva pensato, risolvendo la questione nella Summa Teologica con l'utilizzo di cinque argomenti, tratti da S. Giovanni Crisostomo.

                1° Questa stella ha seguito un percorso da nord a sud, cosa generalmente non comune alle stelle;

                2° Essa appariva non solo di notte ma anche di giorno; 

                3° Delle volte appariva e altre si occultava;

                4° Non aveva un movimento continuo; si muoveva al camminare dei Magi e si fermava quando essi dovevano fermarsi, come la colonna di nuvole nel deserto.

                Ma se non propriamente una stella del cielo, che cos'èra allora quest'astro?

                Secondo lo stesso S. Tommaso, ancora citando il Crisostomo: poteva essere:

                1° Lo spirito Santo così come apparve in forma di colomba su nostro Signore nel suo Battesimo, apparve anche ai Magi in forma di stella.

                2° Un angelo, lo stesso che apparve ai pastori, apparve ai Re Magi in forma di stella.

                3° Una specie di stella creata a parte, rispetto alle altre, non nel cielo ma nell'atmosfera vicino alla terra, e che si muoveva secondo la volontà di Dio.

                Come soluzione al mistero della stella di Betlemme, S. Tommaso credeva più probabile e corretta quest'ultima alternativa.

                In ogni caso abbiamo la certezza che questa stella continua a brillare non solo in cima agli alberi di natale, ma soprattutto nell'anima di ogni cristiano per commemorare la luce nata a Betlemme al fine di illuminare il cammino dell'umanità.

                                                             

FINE

 

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