Parlo qui della musica maggiore (perciò non qualsiasi musica ma quella di qualità), quella che esprime di più sia l'evidenza che l'essenza del mistero; quella che è un inno alla vita, oltre che alla bellezza; quella che scolpisce nel silenzio e nel vuoto dell'esistenza, la forma sonora dell'amore.
Mentre questa musica è in movimento, cioè in viaggio, descrive al contempo con parole tutte sue (sonore e ritmiche, matematiche e insieme creative), il suo percorso; onde è naturale che agli uomini come a Dio, in ultimo piaccia ascoltare la musica del loro drammatico viaggio verso il Cielo e la Santità.
Infatti questo viaggio è in fondo il senso e il fine fondamentale della vita. Sarebbe perciò una contraddizione che il Dio della vita e la sua Creatura Umana vivente, non amassero (per così dire) rivedere o riascoltare l'immagine musicata del loro più grande percorso o sforzo creativo, cioè viaggiare spediti verso il Cielo.
Ora ciò si capisce bene a riguardo degli uomini; invece siccome Dio è sia Santità infinita che il Cielo stesso, si potrebbe dire giustamente che non abbisogna di diventare più santo viaggiando come non abbisogna di raggiungere il luogo che già è e possiede. E ciò è vero. Tuttavia ribadisco che anche a Dio piace (io credo) ascoltare la versione musicale dei passi e delle fatiche che portano le sue creature verso il cielo, cioè verso lui stesso o Paradiso.
Mi sembra in conclusione che il potere della musica dipenda da questo fatto sostanziale: cioè dalla capacità di descrivere con parole sue personali, il percorso dell'uomo dalla condizione terrestre al perseguimento meritato del Cielo.
E ascoltare la descrizione di questo percorso piace sia agli uomini che a Dio, come già detto .
Ma questo piacere è però benefico. Onde per esempio, dire che si ascolta volentieri una data musica in cui ci si adagia o identifica in qualche modo, significa a mio parere, che si prova il piacere di ascoltare la descrizione o versione musicata dei propri tentativi, passi e sforzi, per elevarsi e raggiungere il possesso definitivo del Cielo, cioè di Dio.
FINE
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