Come definirò il Natale ? Nessuna religione del mondo ha qualcosa di simile; nessuna fantasia umana arrivò mai a concepire tanto perfettamente quanto genialmente, un Dio con due nature, vale a dire, una natura umana e una natura divina allo stesso tempo, senza che l’umana sminuisca la divina e senza che (attenzione qui), la divina distrugga o rinneghi l’umana, anzi con l’aggiunta potente e intelligente e nuova, che la divina conferma e perfeziona mirabilmente, l’umana; infatti l’umanità del Cristo è l’Umanità perfetta, l’Archètipo insostituibile del progresso e dell’Amore, perfino con esperienza iper-bimillenaria. Il Natale è dunque il più grande miracolo e insieme la più grande rivoluzione (come disse il Croce nel suo famoso articolo 1] ), che l’umanità abbia mai conosciuto e vissuto; è il volto soave dell’Avvenire che risponde a tutte le domande e a tutti gli errori del passato e del presente; è la compagnia dell’eternità venuta a prendersi cura per sempre e direttamente della desolazione della terra; è la voce divina e umana della Santità che in prima persona, suonando le trombe della vittoria perpetua (cioè la Vita e il Regno Eterni), aspira a radunare e a guidare il suo popolo ; è la forza sovrana del bene e la sconfitta universale del male ; è l’Amore infinito che ricostruisce la Natura umana deformata dai peccati; è la forza della Carità Onnipotente che riveste di coraggio eroico la debolezza cronica, degli errori; è la Soluzione privata e pubblica dei mondi conosciuti e di quelli sconosciuti, che aspirano tutti quanti comunque, a migliorarsi, cioè ad essere più vicini o conformi al Creatore …. . Il Natale è dunque, tutto questo ed altro…. . Ma quanto detto è sufficiente a mostrare al mondo degli amici e dei nemici, dei geni come dei semplici, degli scettici come dei tiepidi, dei credenti come dei miscredenti…., la ragione fondamentale degli auguri come al contempo, la bellezza vittoriosa dell’Avvenire, nonostante le nubi che ci toccano o s’addensano, nonostante le notti che si prolungano e talvolta ci minacciano o adulano, con le loro ambigue simpatie dell’oscuro . Buon Natale e Buon Anno nuovo, Orlando Metozzi |
1 : Benedetto Croce (1866-1952), Perché non possiamo non dirci cristiani, saggio uscito per la prima volta su “La Critica” il 20 novembre 1942 (Crf. : http://www.lettereadioealluomo.com/Perche_non_dirci_cristiani.htm) . L’Art riguarda il Cristianesimo nel suo complesso, ma la nascita di Gesù Cristo, è la nascita del Cristianesimo medesimo…. . |
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