OGNI MORTE CRISTIANA E' UNA VITTORIA DELLA GRAZIA DI DIO

 

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                      Il combattimento finale che porta all'annientamento del corpo con maggiore o minore sofferenza, è un tempo dove combattono in modo particolarmente potente, il bene e il male: l'uomo non vorrebbe morire, ma deve per obbedienza alla legge naturale; non vorrebbe soffrire, ma spesso deve convivere col dolore e la malattia che si dimostrano vittoriose nella capacità distruttiva della parte visibile, cioè del corpo; intervengono dunque le energie dello spirito, che si capisce esser presenti con particolare intensità, ma del pari, non sono facilmente descrivibili; certo da una parte c'è la grazia di Dio che consola e vuol portare verso la luce del Paradiso; e dall'altra dovrà pur esserci la presenza nera, che vuol far disperare e portare verso l'abisso della disperazione o del regno tenebroso.

               Tuttavia è facile supporre che una vita onesta e vissuta in Dio, consegna il morituro nelle mani della stessa Grazia divina; poco potranno le potenze nere; al contrario, potrebbe esser diverso per i grandi peccatori, i quali avendo meno meriti, non è da escludere che urtino malamente  persino la misericordia celeste, anche in un frangente bisognoso come la fine della vita. Tuttavia, la stessa misericordia, non può esser considerata tanto labile o debole, tanto facilmente schifignante i peccatori, vista la croce e i meriti di Cristo, vittima innocente per la salvezza degli stessi peccatori. Pertanto è lecito quanto razionale, sperare il meglio nella misericordia e nella infinita magnanimità del Salvatore, ancor più del solito, proprio quando si sta per morire..

                La Grazia se aiutata dalla buona volontà dell'uomo, è praticamente invincibile, nessuna forza può allontanarla, perché essa è Dio stesso, è l'Essere che manca all'Essere che muore; è la notizia della vita che viene a riempire l'assenza della vita che parte; è la pienezza dell'eternità che si sostituisce al vuoto della fine del tempo terreno.

                Se si ragiona in questi termini di fede, si capisce quanto grave sia la soluzione dell'Eutanasia: essa è in pratica, il tentativo satanico di far morire disperati, trascinando per quanto possibile, verso la disperazione del momento, verso la negazione di Dio, in ultimo, verso la perdizione eterna.

                Satana infatti, si presenta sempre con motivi apparentemente buoni: vuole in tal caso alleviare le sofferenze del morente; vuole nel caso dell'aborto, evitare le interruzioni clandestine; vuole dare un figlio a chi non l'ha con la clonazione o la provetta o gli affitti uterini; vuole uccidere gli embrioni per il bene della scienza. 

                Ma si tratta di scuse che rovesciano i termini della questione; sono pretesti per imbrogliare. La verità è che la vita non può essere sottoposta a tali violenze o impedimenti o soppressioni artificiali, se non si vogliono rovesciare i valori, onde sta scritto non uccidere, e perciò nemmeno, non consigliare la morte a chi sta per morire, e perciò nemmeno non eliminare gli embrioni, nemmeno, non togliere gli embrioni dagli uteri materni e non metterli in provetta per appagare il tuo egoismo senza considerare i rischi e il bene del nascituro.

                

FINE

 

 

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