1. Introduzione .
1. 1 Breve deontologia analitica .
Rendo noto che questa mia
attività progettuale all’ ISVAR , non
fa solo riferimento ai 14 articoli del
Testo della Convenzione Stage (vai
a n. 1) , per la
quale sono un allievo Foar-Provinciale in fase di esercitazione ; ma
anche all’ articolo 2105 del Codice civile sull’ obbligo della fedeltà , e specialmente alle due
leggi principali riguardanti il
trattamento dei dati personali :
il Decreto Legislativo 30 giugno 2003 , n. 196 , e la Legge del 31 dicembre 1996 , n. 675 .
La Legge 675/96 , tratta della tutela
delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali (vai
a n 2) ;
il Decreto 196/03 , rappresenta una precisazione ulteriore , elevata a : Codice in materia di protezione dei dati personali
(vai
a n 3) .
Entrambi i documenti specificano dunque ,
cosa intendono per Dati personali :
cioè non si tratta solo di notizie private di
un individuo a livello autobiografico , professionale , affettivo , sociale
…ecc. ; ma anche informazioni riguardanti
Enti publici o privati che siano . Però , per maggior
chiarezza , trascrivo il comma b
dell’ art . 4 del Decreto196/03 (peraltro uguale al comma c dell’ art.
2 della Legge 675/96 ) :
Dato personale : qualunque informazione
relativa a persona fisica , persona giuridica , ente od associazione ,
identificati o identificabili , anche indirettamente , mediante riferimento a
qualsiasi altra informazione , ivi compreso un numero di identificazione
personale.
Del pari al comma a del medesimo art. 4 , si precisa cosa
si intende per Trattamento dei dati personali :
Qualunque operazione o complesso di
operazioni , effettuati anche senza l’ausilio di strumenti elettronici ,
concernenti la raccolta , la registrazione , l’ organizzazione , la conservazione
, la consultazione , l’elaborazione , la modificazione , la selezione ,
l’estrazione , il raffronto , l’
utilizzo , l’interconnessione , il
blocco la comunicazione, la diffusione , la cancellazione e la distruzione di
dati , anche se non registrati in una banca di dati .
Anche il mio procedere , assumerà pertanto non solo la definizione di Dato personale , ma anche l’intera filosofia legislativa che per brevità in questa sede non espongo , facente capo alle leggi sopraspecificate , nonché in tal contesto , assumerò il Principio di necessità nel trattamento dei dati , descritto all’ art. 3 del medesimo Decreto 196/03 :
I sistemi informativi e i Programmi informatici , sono
configurati riducendo al minimo l' utilizzazione di dati personali e di dati
identificativi , in modo da escludere il trattamento quando le finalità
perseguite nei singoli casi , possono essere (perseguite rispettivamente)
mediante dati anonimi od opportune modalità che permettono di identificare l'
interessato solo in caso di necessità .
1.
2
Obbiettivo della Relazione .
L’attuale contesto istituzionale , che ha ampliato l’orizzonte dei
confini patrii , fino all’ Unione Europea , nonché la maggiore competizione di
mercato e di efficienza che ciò
comporta , anche nella prospettiva del
fenomeno più generale della globalizzazione, e infine l’esigenza maggiore di istituzioni sempre più efficienti dal punto
di vista morale e tecnico , onde il pubblico possa attingervi per i propri
bisogni fisiologici e creativi , motivano non solo le private , ma ancor più le
istituzioni pubbliche , ad avvalersi
dei vantaggi dei moderni strumenti informatici . E su questa strada si è
già avanti , nonostante l’incalzare della tecnica , che raggiunti certi
obbiettivi , dato tempo al pubblico per aggiornarsi , di nuovi mezzi e
obbiettivi , ne ha subito da proporre .
Vi sono però novità destinate a perdurare e ancora da assumere , che possono fare la differenza sul piano produttivo , assumerle o no .
Una di queste novità è la Rete Telematica :
fino a qualche anno fa , il Personal Computer aveva un utilizzo
individuale e domestico sia nelle famiglie che in azienda . Ma come spesso
avviene , da cosa nasce cosa , e l’
ultima nata può esser migliore della
vecchia : ci si è accorti pertanto , che condividendo le risorse tra Personal
Computer uniti in Rete , non solo potevasi risparmiar tempo , ma anche danaro .
Ecco quindi il motivo fondamentale che giustifica l’ assunzione della Rete
telematica sia in ambito privato che publico :
da un lato la possibilità tecnica della condivisione delle risorse ,
dall’ altro l’esigenza produttiva privata e publica , di tale condivisione ; e
il tutto su un contesto di previa e generale alfabetizzazione informatica ,
sebbene limitata agli usi individuali dei PC , e perciò da implementare a
riguardo dell’ uso della Rete .
1. 3 Obbiettivo del Progetto .
Consiste nel progettare tecnicamente la condivisione delle risorse , attualmente condivisibili presso l’ ISVAR .
Queste risorse sono principalmente localizzate nei vari Database , Bibliografico, Meteorologico , Ampelografico , Fotografico , Controllo Vivai (crf. A 29-33 ) .
Tale condivisione telematica , risolve anche l’ aspetto della
sicurezza dei dati :
recentemente ad es. sono andati perduti
all’ ISVAR per via di un guasto S.W . ,
sei mesi d’accantonamento dai rilevamenti meteorologici . L’
introduzione della Rete con un Server dedicato , potrà fare una copia unica di
backup dei dati . E si potrà anche
snellire la pubblicazione di opere scientifiche corredate da fotografie ,
cominciando dall’uso di una stampante comune ad alta risoluzione fotografica .
1. 4 Perché realizzare il Progetto .
Una ragione primaria , è l’ Obbiettivo
del Progetto stesso , sopradescritto . Esso garantisce una funzionalità
immediata della Rete , circa la condivisibilità dei
contenuti attuali
Ma vi sono motivi ulteriori e sempre primari . Il primo tra questi è l’enorme possibilità di sviluppo , a cominciare dall’ aumento del contenuto scientifico degli Archivi o Database , proveniente da due ambiti :
1) dall’ attività normale e
ordinaria dell’ ISVAR ;
2) dalla sistemazione su
Database del materiale già esistente , che è informatico (
Naturalmente , questo aggiornamento sistematico dei Database , può condurre a due obbiettivi conseguenti e ambiti , che faranno fare all' ISVAR un netto salto di qualità , circa la notorietà locale e mondiale , e circa l' offerta di servizi al publico . E questi obbiettivi sono i seguenti:
1) mettere in rete VPN e internet , il contenuto parziale o totale ,dei propri archivi
2) disporre di un proprio Sito e Server-Web .
2. Analisi contestuale esterna .
2.1 Mancanza ADSL
Pratantico, ove insiste la sede
ISVAR , è periferia o contado aretino ; e ciò da un lato ha il vantaggio , che
sono azzerati i rischi di interferenze elettromagnetiche sull’ eventuale funzionamento
telematico ; e dall’ altro registra lo svantaggio attuale , per cui nessuna
linea DSL , vi perviene : né l’ ADSL , né l’ HDSL e altre della stessa famiglia
.
Da alcune precisazioni Telecom , sembra
tuttavia che sia imminente l’ arrivo
ADSL a Pratantico , entro il 12 ottobre
2004 .
Se ciò è vero , non conviene ricorrere né
alla linea ISDN , più costosa , né a Connessione Internet Satellitare pure più
costosa : conviene aspettare l’ ADSL , perché più economico , e funzionale
rispetto a entrambe .
2.2. Sussidiarietà
IL direttore ISVAR , Egger Egon , è uomo di cultura sincretistica : d’
origine tedesco-altoatesina , non è
solo conoscitore della cultura italiana e tedesca , si che spesso interpreta e
combina felicemente i lati migliori d’
entrambe (vai
a n 4) , ma ho constatato di persona che sa
anche dell’ esperienza degli Istituti di Ricerca agraria transalpini :
in Francia , v’ abbiamo dunque l’esempio ancora oggi più compiuto ,
di linee digitali ADSL o no , che servono sia Internet che VPN di Istituti
di Ricerca , distribuiti sul
territorio nazionale analogamente all’
ISVAR in Pratantico (Arezzo) ,
Conegliano (Treviso) , Asti e
Turi (Bari) (crf. A
5) .
Il modello o esempio di
ricerca agraria attuale , informaticamente più compiuto dei francesi ,
testimonia dunque , come l’ingresso ben progettato delle reti telematiche nel
campo della ricerca agraria condotta da istituti simili all’ ISVAR , abbia non
un carattere di stravolgimento o rallentamento della attuale attività
scientifica , bensì di importante sussidiarietà o completamento della
medesima , sia sul piano della qualità che della quantità .
3. Analisi Contestuale Interna (as is) .
3.1 Introduzione .
3.1.1 L’ ISVAR è Ente publico .
L’ ISVAR o Istituto Sperimentale per la Viticoltura , è un Ente
publico , a forte vocazione territoriale , perseguente tuttoggi , la
sperimentazione viticolturale .
Ma vediamo di chiarire questi due aspetti :
ci si può togliere ogni dubbio , circa la identità piena da Ente publico
, leggendo il testo della Legge n. 1318 che lo istituì il 23 novembre 1967 (vai
a n 5) :
all’ art. 2 viene infatti precisato che gli Istituti scientifici, tecnologici , e
sperimentali ,
istituiti con la 1318/67 , sono :
Persone giuridiche di diritto publico sottoposte alla vigilanza e
alla tutela del Ministero dell’ Agricoltura e delle Foreste .
Tali Istituti Sperimentali , hanno grado pari agli Istituri Scientifici Universitari (art. 1) .
E dipendono dal Ministero dell ' Agricoltura come sopradetto , e in vari modi , tra i quali , il Ministro , previo parere dell' allora Comitato Nazionale per la Sperimentazione Agraria , nomina il Presidente (art 38) e alcuni membri del Consiglio di Amministrazione (art. 36) , il Ministro approva i Regolamenti interni , il Bilancio di previsione , l' acquisto e l'alienazione di beni immobili ... (art. 37) .. ecc. . Inoltre il personale viene inquadrato in ruoliappositamente istituiti all' art 51 : si tratta cioè di personale dipendente dall' allora Ministero dell' Agricoltura .
3.1.2 Ha
vocazione territoriale .
Per quanto riguarda poi la natura territoriale dell’ ISVAR , essa è
facilmente intuibile dalla dislocazione delle
tre sedi sul territorio nazionale : Arezzo , per l’ Italia Centrale, Turi
(Bari) , per la meridionale , Asti e Conegliano (Treviso) per la settentrionale (A 5) .
Ma non si tratta di una distribuzione successiva alla nascita della sede
Centrale di Conegliano , bensì fu già prevista dal legislatore all’ art. 15
della Legge 1318/67 in argomento :
L’ Istituto è articolato in quattro Sezioni operative Centrali e in
sezioni operative periferiche in Asti , Arezzo e Bari .
E prende il posto di strutture già preesistenti :
Detto Ente subentra alla Stazione sperimentale di viticoltura e di
enologia di Conegliano Veneto …ed alla Cantina sperimentale di Arezzo , che
vengono soppresse e i cui patrimoni sono devoluti all’ Istituto di cui al presente
articolo .
Tuttavia , tale vocazione territoriale non sembra essere stata
adeguatamente sviluppata , e le ricerche si localizzano tuttoggi , per lo più in Toscana , tra Arezzo , Firenze , Siena , Livorno ,
Lucca , Grosseto ; anche perché altri centri di ricerca coprono il territorio da tempo e sempre
meglio , come ad es. la stessa Regione Toscana ; questa però con l’ ARSIA , talvolta finanzia pure
ricerche ISVAR .
Questa vocazione territoriale dell’ Istituto rappresenta pertanto un
capitolo che in ogni tempo , può essere rispolverato e ampliato dalla Direzione
. La quale al momento non è comunque statica , ma amplia all’ uopo
collaborazioni ulteriori sulla Penisola , oltre le SOP o Sezioni operative ISV
, periferiche . Per es. :
Date le peculiari caratteristiche della coltura viticola che
interessa… (cioè) l’intero territorio nazionale con problemi specifici
ben evidenti , l’ Istituto si avvale di collaborazioni distribuite nell’ intera
Penisola (vai
a n 6)
3.1.3
Non ha fine di lucro , ma sperimentale .
Quanto al fine ISVAR non di lucro , ma fortemente sperimentale , è pure
esso descritto dallo stesso art. 15
della Legge 1318/67 ; e fin dalla nascita legale, si polarizza nel
prospetto viticolturale , nella ampelografia , nonché nella attività di
miglioramento genetico e nelle tecniche di coltivazione della vite :
L’ Istituto Sperimentale per la Viticoltura …con sede in Conegliano
Veneto (Treviso) , provvede agli studi ampelografici
(va
a n 7) sui vitigni e sui loro portainnesti , al
miglioramento per via genetica della vite secondo le esigenze poste
dallo sviluppo della economia agricola nel contesto dei mercati interni ed
internazionali , nonché agli studi e alle ricerche sulla tecnica di
coltivazione e sui connessi problemi di fisiologia viticola .
Tuttoggi questi obbiettivi procedenti dalla stessa Costituzione dell’ Istituto nel 1967 , sono perseguiti nella sede centrale come nelle sedi periferiche . E forse l’ unica variante è questa : poiché l’economia attuale richiede forte specializzazione , ci si è un poco adattati , cercando obbiettivi ancor più mirati , nonostante che s’abbia già una precisa connotazione specialistica , cioè la viticolturale . Fatto sta che la Programmazione dell’ Attività Scientifica per l’ Anno 2004 , descrivendo le linee di ricerca entro cui si esplica l’ attività ordinaria
dell’ Istituto
, dice
che tale attività ha due settori :
1) settore relativo alla conservazione , descrizione , classificazione ,
miglioramento , moltiplicazione dei vitigni e studio della loro adattabilità
agli ambienti e loro propagazione ;
2) settore degli studi tendenti a definire l’ ottimale impostazione ,
impianto , architettura del vigneto e
le tecniche di gestione del Vigneto (vai
a n 8) .
Questo discorso calato all’ ISVAR di Pratantico , significa a riguardo
della Conservazione : Banca del germoplasma viticolo e studi fitoiatrici
, dei quali è uno specialista il direttore Egger ; a riguardo della Descrizione
e Classificazione , significa : Collezioni di Vitigni , Schede
ampelografiche e Database apposito locale a Pratantico e centrale a Conegliano
(crf. A 10 , n. 1/04 …) .
3.2 Logistica aziendale .
3.2.1 Struttura accentrata (crf. A 6 ; A 5-8 ) .
Per capire al meglio la logica funzionale e attuale dell’ ISVAR , è bene dividere la storia della
fisionomia gerarchica e istituzionale , in due parti : la prima va dalla
Istituzione dell’ ISVAR nel 1967 (crf. p. 4 punto 3.1.1 ) al 1999 . La seconda
va dal 1999 , data della riforma della sperimentazione agraria col Decreto
legislativo n. 454 , al 2004 e oltre ,
posto che è tuttoggi in fase di
configurazione migliore .
In questa sede o punto 3.2.1 ,
descriverò pertanto , la prima parte , quale configurazione tradizionale
e compiuta .
Come si vede dall’ Allegato ,
l’ ISVAR è una SOP o Sezione Operativa periferica , della sede centrale ISV , a Conegliano
Veneto (Treviso) . E il nome di Sezione …Periferica , esprime appieno la logica
amministrativa e operativa che presiede l’attività principale e sperimentale :
l’ ISVAR è parte di un disegno sperimentale che ambisce ad essere
nazionale e unico , ma ha un nucleo centrale e uno periferico , e pertanto l’ obbiettivo
è , per così dire , usare le ricerche periferiche , per completare quelle
centrali , onde ottimizzare e non disperdere
le energie e i risultati .
Ogni descrizione di questa struttura , è ricavabile comunque dal Decreto
del presidente della Repubblica n. 1318
, del 23 novembre 1967 , già rammentato (crf. p.4) .
Così inizialmente l’ Istituto è retto da un Presidente nominato dal
Ministro dell’ Agricoltura previo
parere del Comitato Nazionale per la Sperimentazione Agraria ; a sua volta questo Presidente presiede il Consiglio
d’amministrazione ; e vi è pure il
Collegio dei revisori dei conti e un
Direttore che presiede il Comitato scientifico , cioè l’organo tecnicamente o
sperimentalmente più importante , poiché formula i programmi annuali (in
seguito divenuti forse pluriennali) di attività dell’ Istituto (art.
39) :
ma questi programmi , non riguardano ovviamente solo la sede centrale di
Conegliano , ma anche
Ed ecco qui il punto più caratteristico della vecchia struttura ISVAR :
l’attività sperimentale periferica , come complemento dell’ attività
sperimentale centrale .
3.2.2 Riforma del 1999 e attuale transizione .
Il Decreto legislativo n. 454 del 29 ottobre 1999
(vai
a n 9) , tratta
della riorganizzazione del settore della ricerca in agricoltura a norma
dell’ articolo 15 della legge 15 marzo
1997 , n. 59 .
Con questo Decreto , i 22 Istituti sperimentali istituiti con la Legge
1318/67 , più altri per un totale di 32 istituzioni , passano sotto le dipendenze
di un nuovo organismo , chiamato CRA ,
cioè Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in agricoltura (crf. A7) :
questo CRA (vai a n 9a ) , sembra una specie di sottoministero per le politiche agricole , con qualche analogia col vecchio Consiglio Nazionale per la Sperimentazione Agricola , e però, oltre a dipendere anch’ esso dal Ministero delle politiche agricole , rispetto al Consiglio
Nazionale , ha la capacità autonoma derivante da un proprio
Statuto e il potere specifico conferitogli dal Decreto 454/99 di inglobare e
condurre tutti gli Istituti prescritti dallo stesso Decreto , compreso l’ ISV .
Si tratta perciò di una novità notevole , che potrebbe apportare
cambiamenti logistici significativi all’ ISV di Conegliano come di Pratantico .
Tuttavia , per ora ha cambiato
poco , e si è fermata ai preliminari burocratici : ha sciolto il Consiglio d’
Amministrazione di tutti gli Istituti inglobati , compreso naturalmente quello
della sede centrale di Conegliano , e s’è perciò dovuto ricorrere a un
Commissario Straordinario , tale dr. Francesco Capitaneo, pure rappresentante
legale attuale , dell’ ISV ; mentre resta il Comitato scientifico e il
Direttore d’ istituto , il famoso prof. Antonio Calò , oltre ai tre Revisori
dei Conti .
Tra il novembre e il dicembre 2003 , il
CRA si è dato anche un proprio Statuto , e una conseguente fisionomia
istituzionale :
vi è pertanto un Presidente , nominato con apposito Decreto , il n. 204
del 5 giugno 1998 (art. 8 dello Statuto CRA) , un Direttore nominato dal
Presidente su parere del Consiglio d’ amministrazione, restante in carica 4
anni e reiterabile una sola volta (art.
13) , un Collegio dei revisori (art. 11) un Consiglio dei dipartimenti (art. 10) .
Il Consiglio dei Dipartimenti del CRA è composto da 15 esperti nominati dal Ministero delle politiche agricole e forestali più il Presidente ; ed ha funzione analoga al Comitato scientifico all’ interno dell’ ISV , cioè , si tratta dell’ organo di indirizzo e di coordinamento delle attività di ricerca e sperimentazione del CRA . Sarà pertanto il Consiglio dei Dipartimenti , sentito il parere del Dipartimento di Biologia e produzione Vegetale (a cui è ascritto l’ ISV) , a condizionare in futuro , i contenuti della sperimentazione dell’ ISV stesso , e quindi
dell’ ISVAR .
3.2.3 Possibile evoluzione .
Il CRA può nei confronti dell’ ISV , prendere due tipi di decisione :
1. conduce a termine l’inglobamento dell’ Istituto , realizzandone una
generale riottimizzazione del personale e delle risorse disponibili , senza
ulteriori cambiamenti ;
2. oppure potrebbe persino andare oltre , cioè autonomizzare le SOP ,
predicandone maggior spirito d’autonomia
e collegamento territoriale , con vere e proprie politiche
espansionistiche , pur d’affermare il bene publico della ricerca , cioè mirando per es. a maggiori rapporti
coi Privati e alla costituzione dei
Poli di eccellenza , peraltro obbiettivi suggeriti dallo stesso Decreto 454/99
(artt. 6-7) .
Si pone perciò la domanda di quale delle due soluzioni sarà assunta .
A mio avviso la prima , perché non è nel DNA della politica publica
esporre troppo il proprio personale ai rischi d’impresa , autonomia e
decentramento ; e perché è lo stesso art. 1 , comma 4 , del Decreto 454/99 , a precisare che l’ inglobamento degli
Istituti nel CRA , deve avvenire con la seguente modalità :
Mantenendo la propria autonomia scientifica , amministrativa ,
contabile e finanziaria , nell’ ambito delle disposizioni del seguente
Decreto .
L’ ISVAR subirà dunque una riottimizzazione , ma non un radicale decentramento. E con la generale riorganizzazione della struttura amministrativa e delle risorse, sarà certamente implementata anche la vocazione territoriale sopradescritta .
3.2.4 Organigramma ISVAR attuale (A 5-8 ) .
3.2.4.1
Piano primo : Funzione sperimentale (A
8) .
Fisicamente , l’attività amministrativa e sperimentale si localizza al
Piano primo dell’ edificio di Pratantico :
li vi è il direttore SOP , Egger Egon che nell’ambito dell’ ordinamento
accentrato e perciò in conformità con
ogni regola della amministrazione centrale, presiede ad ogni attività, ma
specialmente all’ attività sperimentale .
Il personale facente capo al Direttore si distribuisce poi , i
compiti quotidiani , nel seguente modo e ruolo :
vi sono due Operatori di
Amministrazione che espletano le funzioni da segreteria amministrativa ,
riguardante specialmente la gestione del personale e le attività
manutentive ;
una Bibliotecaria ;
un Tecnologo dottor Paolo Valentini , che cura la gestione dell’ azienda sperimentale , e collabora a
varie ricerche ;
due ricercatori specifici , dottori Angelo Grasselli e Paolo Storchi che oltre a portare avanti
le ricerche ordinarie , per le quali sono ufficialmente responsabili , presenziano da collaboratori , anche in altre ricerche dell’ ISV d’ altre sedi (crf. A 10-11 ) .
3.2.4.2 Piano terra : Funzione ispettiva (A 8 ) .
3.2.4.2.1 Che cos’è il Servizio Controllo vivai .
Il nucleo fondamentale ISVAR , è localizzato perciò tutto al primo piano
dell’ edificio in Pratantico , come ho
sopradetto .
Perciò coloro che operano al
Piano terra del medesimo edificio , non sono esattamente l’ ISVAR ?
Sono anch’ essi l’ ISVAR , ma nella parte ispettiva e non sperimentale .
Sono cioè gli Ispettori del cosiddetto Servizio Controllo Vivai :
dipendenti del Ministero delle politiche agricole e forestali , dislocati alle
dipendenze dell’ ISV , nella Sede
centrale come in quelle periferiche , il cui compito fondamentale è controllare
nell’ ambito dell’ Italia centrale (o settentrionale o meridionale a seconda
della sede) , la regolarità d’ impianto , allevamento , trattamento ….delle
piantine dislocate nei vari Vivai del
territorio di competenza .
Questo servizio fu istituito con
Decreto del Presidente della Repubblica n. 1164 del 24 dicembre 1969 :
infatti all’ art. 11 si legge :
E’ istituito presso l’ istituto sperimentale per la viticoltura di Conegliano ,… il Registro delle varietà di viti il cui materiale di moltiplicazione è ammesso al controllo ed alla riproduzione
Il controllo dei materiali di moltiplicazione ai fini dell'accertamento delle caratteristiche e condizioni richieste per la loro immissione in commercio , è demandato all' Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano Veneto, il quale lo esercita secondo le direttive dal Ministero dell' Agricoltura e delle Foreste (art. 12) .
Il Servizio Controllo Vivai o Servizio Controllo e Certificazione Materiali di Moltiplicazione della Vite , dislocato presso l’ ISV , ha pubblicato nel 1988 il Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite (va a n 10) , che insieme alla normativa nazionale e CEE , è il documento base , per la conseguente attività ispettiva o di controllo e certificazione . Insomma , controllare i vivai significa accertare che si rispettino le norme sulle produzioni e sul commercio dei materiali di moltiplicazione vegetativa della vite .
3.2.4.2.2 Organigramma del Servizio Controllo Vivai ( A 8 ) .
Non vi è un Direttore ma un Coordinatore o referente pro-tempore , tale dr. Cirigliano Pasquale .
Il resto del personale , è costituito da quattro ispettori , a loro
volta distinguibili in Ispettori
coordinatori (dottori Mauro d’ Arcangelo e Beatrice Armanni e Ispettori tecnici
dottori Silvia Lazzara e Italo Catone )
.
I dati sono periodicamente inviati alla sede centrale del Servizio
Controllo Vivai di Conegliano (crf.
A 32 ) .
3.2.5 Rapporti con l’esterno .
Avvengono per lo più con la sede centrale di Conegliano per motivi amministrativi e burocratici . Ma si ha notizia di collaborazioni tra ricercatori delle varie sedi ISV ( crf. A 10-11 ) , cioè tra quelli che operano nelle SOC (Sezioni operative centrali a Conegliano -TV- ) e i colleghi delle SOP (Sezioni operative periferiche) :
ad es. dal Documento delle ricerche ordinarie e straordinarie in atto nel 2004 (A )10 si evince che i ricercatori ISVAR collaborano con i responsabili ISV in altra sede , tali Corino , Giorgessi , Costacurta , La Vezzi ; Borgo ... ecc. ; e viceversa , quando responsabili di una ricerca sono direttamente gli sperimentatori ISVAR , i colleghi d'altre sedi possono diventare a loro volta collaboratori dell' ISVAR .
In generale , i rapporti con l’esterno , sono con altri enti
publici o aziende private. E possono
riguardare sia il finanziamento che la località aziendale esecutiva delle
ricerche . Se si tratta di finanziamenti , questi vengono per lo più
dall’ambito publico . Se si tratta di localizza- zione , questa solitamente non
esce dalla Toscana , tra Arezzo , Grosseto , Siena , Firenze , Lucca , Livorno
… (crf. A 9 ; e sotto , n. 17 p. 11 ) .
3.3 Analisi informatica .
3.3.1
Hardware .
Esiste un apparato H.W. già
distribuito topograficamente nei vari uffici ISVAR , aventi le seguenti
caratteristiche preliminari :
in tutto , tra piano primo e piano terra , si contano 12 PC (A 2-3 ) .
Piano primo :
ve ne sono otto (A 2 : A , B , C , D , E , F , G , H ) , sette dei quali mancano della scheda di
rete : la possiede invece il PC Storchi
( A 2 : B ) .
Due sono da sostituire per scarsa memoria e vecchio Processore (A 2 : E , H ) .
Vi è un solo PC connesso a internet
( A 2 : D ) .
Piano terra :
ve ne sono quattro , due sono da buttare perché obsoleti (A 3 :
M , N ) , il portatile di Cirigliano manca della scheda di rete (A 3 : L) mentre non ne manca l’ adibito a connessione
internet per il piano terra (A 3 : I ) .
3. 3. 2 Software.
Tolti dai sopramenzionati 12 PC i quattro da sostituire , ne restano otto . Sei al Piano primo e due al Piano terra .
Piano primo : di sei PC ,
uno il Database Meteorologia -Collezioni , monta Windows 95 ( A 2 : C ) ; vi sono poi quattro Windows 98
, Direttore , Tecnologo , Segreteria , (A 2 : A , F , G ) , e il PC connesso a Internet ( A 2 : D) ; e infine vi è uno Windows XP Professional
del dr. Storchi , che è la macchina H.W e S.W. più moderna e potente dell’
ISVAR ( A 2 : B ) .
Piano terra : di due PC , l’ adibito a connessione internet ,
monta Windows XP Home edition ,
ed è la seconda macchina più potente e moderna dell’ ISVAR (A 3 : I ) .
Il Portatile Cerigliano monta Windows 2000 (A 3 : L).
Conclusione :
si
può notare dunque , che l’apparato S.W a livello dei Sistemi Operativi nei due
Piani , è esclusivamente Windows , e all’ interno di questa caratteristica ,
tolte le quattro macchine inutilizzabili , predomina W. 98 con ben quattro unità (A 2 : A , D , F , G ) , tutte
al Piano primo ; seguono poi una versione moderna per piano di XP, una professional ( A2 : B) e una
standard o Home edition (A 3 :
I ) , e un W . 95 al
Piano primo (A 2: C ) , più un solo W. 2000 (A3 : L ) .
4 . Analisi contestuale risolutiva (to be) .
4. 1
Progetto esecutivo .
4. 1. 1 Introduzione .
4.1.1.1
Adotto la definizione di Progetto esecutivo
, del D.P.R 554/99 .
Applico
in questa circostanza la definizione di Progetto esecutivo tradizionale
, confermata ultimamente anche dalla Legge Merloni o Legge quadro sui lavori
publici , cioè la Legge n. 109 dell’ 11 febbraio 1994 (vai
a n 11) ,
quando dice all’ art. 3 , che le fasi di un dato Progetto sono tre : la fase
preliminare , quella definitiva e quella esecutiva .
E ciò viene confermato e descritto
ulteriormente dal Regolamento di attuazione dell’ art 3 della Legge 109/94 ,
cioè dall’ art. 15 , comma 2 del
D.P.R 554/99 (vai
a n 12) .
Questo medesimo Decreto , inoltre , all’ art. 35 comma 1 , descrive e definisce ulteriormente e in modo
dettagliato il progetto esecutivo , col
seguente esordio :
Il progetto esecutivo costituisce la
ingegnerizzazione di tutte le lavorazioni , e
pertanto definisce compiutamente e in ogni particolare architettonico
, strutturale ed impiantistico , l’ intervento da realizzare .
4.1.1.2 La Rete telematica , manca del tutto .
Ho detto
sopra che i PC utilizzabili all’ ISVAR , sono otto in tutto . Ma nemmeno i due
aventi la scheda di Rete , quello di Storchi con la porta posteriore LAN (A 2
: B ) , e del Controllo Vivai (A 3 :
I) , sono tra loro in una qualche connessione condividente file, risorse,
programmi … .
All’ ISVAR la
rete telematica è dunque tutta da costruire .
Ma non si faccia l’errore
di credere che costruirla significhi solo impiantarla tecnicamente (nella parte
H.W. e S.W) .
Ben altre implicazioni umane di formazione del personale , cambiamento d’abitudini , e forse maggior fatica del pari a maggior produttività e soddisfazione dei bisogni publici e privati , vanno messe in conto : altrimenti è inevitabile lo scontro sterile con le forse della Conservazione (vai a n 13) . Cioè , tali implicazioni , vanno considerate parte importante del Progetto di Rete , che quindi non è fatto in solitudine dall’ analista , ma è fatto con metodologica predisposizione ad ascoltare le preferenze e le osservazioni della Direzione e persino , se
possibile , di tutti gli utenti .
4.1.2 Tecnologie utilizzate .
Sono tecnologie tipiche delle reti LAN
(Local area network) .
Escludo pertanto gli standard meno frequenti e con apparati di più
difficile reperibilità , quali lo standard
IBM , Token-Ring , o
quello Arc-net , peraltro ormai quest’ ultimo confinato alle sole grandi
industrie .
E parimenti scelgo lo standard di Rete più usato e reperibile nel mondo
: Ethernet .
Per l’ apparato interno della Rete , cavo dunque dallo Standard Ethernet
(espresso anche con la sigla IEEE :
“802.3”) i seguenti componenti :
Cavo a doppino intrecciato o UTP o 10BaseT , molto conosciuto e
frequente , essendo usato per i cablaggi telefonici .
Con questa operazione , escludo pertanto il Cavo coassiale (o Thinnet
o BNC ) , e ciò mi obbliga a scelte conseguenti :
anzitutto il doppino intrecciato ha un suo Connettore , simile ai
connettori telefonici , ma più grosso di dimensione , che dovrò scegliere ,
non essendoci alternative d’altri connettori che attualmente io conosca . Il
connettore UTP , si chiama pertanto : Connettore RJ-45 ;
dovrò poi procurare dei concentratori di rete o Hub o Switch , perché l’
UTP al contrario del Thinnet , non funziona senza di essi , cioè non trasmette
i dati da un Computer all’altro senza concentratori .
E l’utilizzo del concentratore ,
da alla mia LAN - ISVAR in
costruzione , una forma e identità precisa tra i tipi di rete : la forma a
Stella :
le Reti a Stella , oggi sono le più diffuse , avendo soppiantato
quelle a Bus , per vari motivi , tra cui il vantaggio che se si guasta un cavo
collegato all’ HUB o SWITCH di turno , in una Rete a Stella , cessa di
funzionare il PC collegato al cavo guasto , ma il resto della Rete continua a
funzionare .
Al contrario in una Rete a bus , se si rompe un cavo
, mettiamo in posizione centrale , la
Rete funziona a metà ; se un utente
stacca la connessione dalla rete , compromette il funzionamento di tutta la Rete ; ma ciò non avviene in una
rete a Stella .
Per quanto riguarda la
connessione futura a internet , può
scegliersi tra le linee di
telecomunicazione digitale , quali della famiglia DSL o ISDN , e la linea a radiofrequenza , Satellitare .
4.1.3 Selezione dei partners .
Le ditte esecutrici , sono di tipo
vario e con preparazione e capacità
diversa .
Pertanto serve un criterio
generale di selezione , che permetta di interpretare al meglio le differenze
dell’ offerta , onde prendere eventualmente i più titolati all’ uopo .
Il criterio migliore , mi sembra dunque il seguente :
la ditta ideale è quella che unisce la referenza giuridica ufficiale ,
alla capacità esecutiva altrettanto ufficiale quanto pratica .
Ora , posto che Arezzo non è né Milano né New-York , c’ è da aspettarsi
che l’adeguamento generale in fase d’attuazione da parte delle imprese
aspiranti , circa le certificazioni , onde farsi una reputazione duratura sull’
argomen-to , sia in genere insufficiente o non del tutto completo dal lato
giuridico ; ma sia invece sufficiente e
più , dal lato tecnico :
cioè sono imprese che garantiscono la proposta da preventivare , ma
quanto a possedere la credenziale
internazionale detta Certificazione ISO 9001, lasciano a
desiderare , visto che l’ informatizzazione è cosa giovane e ancor più recente è il networking . E ciò è
tanto più vero , quanto più piccola e meno informatizzata è una città .
Tuttavia sono ditte che possiedono già
i presupposti fondamentali per ottenere nelle Reti publiche come nel
caso ISVAR ente publico , il Certificato di omologazione a livello
nazionale a norma del D.P.R.
n. 507 del 9 dicembre 1998 (vai
a n 14) , rilasciato
dall’ Istituto superiore delle Comunicazioni e
delle tecnologie dell’
informazione .
E in ogni caso sono da pretendere le seguenti certificazioni :
1. certificazione o dichiarazione attestante la conformità dell’
apparato di rete eventualmente installato , alle disposizioni arrecate dal
Decreto legislativo n. 615 del 12 novembre 1996 ;
2. certificazione o dichiarazione attestante la sicurezza elettrica od
antinfortunistica delle apparecchiature di rete nei confronti degli operatori e
di terzi , ai sensi della Legge 18 ottobre 1977 , n. 791 .
Il sottoscritto adotta pertanto in proposito un atteggiamento
discrezionale , si che pur pretendendo le capacità necessarie , ritiene tuttavia di non dover escludere chi ancora non
ha la Certificazione ISO 2001 , ma
possiede le premesse per le certificazioni soprastanti , e del pari lavora da
anni e a ritmo pieno e promettente , sul campo della vendita e installazione
dei componenti di Rete .
E’ questo il Caso della Computers Service , una 3Com partner
networking , alla quale ho chiesto la preventivazione degli apparati , compresa l’ installazione ,
cioè lo stadio d’efficienza H.W e S.W , a partire dal quale i PC che prima si
ignoravano l’ uno con l’altro , ora possono vedersi , e perciò condividere
risorse , file , programmi … .
Sono stato pertanto regolarmente servito : il preventivo è allegato a
questa Relazione (A 36 ) .
D’altro canto onde facilitare la fatica eventuale della preventivazione da parte dei mercanti
, ho composto un Documento apposito dal titolo :
Guida OM al preventivo H.W. di rete , in fase progettuale (A
35) .
Infine , poiché la direzione ISVAR ha espresso la preferenza d’avere più
di un preventivo spese , secondo la logica che procede per gli enti publici
dalla Legge Merloni n. 109/94 art. 23 , di preventivi ne ho ordinati altri due
, uno presso la Dimensione elettronica
(A 37) e uno presso la Si.s.tel.
sas , tradizionale cliente ISVAR , che però non mi ha ancora risposto
(A 38) .
4.1.4 Descrizione
degli apparati (A 39) .
4.1.4 Descrizione degli apparati |
||||
TIPO |
MARCA |
MODELLO |
VERSIONE |
LETTURA |
Schede di rete (Crf .: A 39a ) |
3Com , |
10/100 |
C |
3Com 10/100 C |
Router ADSL (A 39c ) |
Zyxel |
Prestige 650 series |
|
Router
Zyxel Prestige 650 series |
Modem o Terminal adapter ISDN (A 39d ) |
Atlantis |
Mistral USB 64/128 bps |
|
Modem
ISDN , Atlantis , Mistral USB , 64/128 bps |
Firewall (A 39e ) |
Multitech systems |
RF 550 VPN |
|
Firewall Multitech , RF 550 VPN |
Switch (A 39b ) |
Planet 10/100Base- -TX Fast Eternet Switch |
FNSW - - 2401 |
|
Planet Fast Ethernet Switch a 10/100Base-TX Fast , FNSW- -2401 |
Server economico (crf. : Preventivo Computer
service : A 36) |
Assemblato o compatibile |
Computer client |
|
Server
assemblato, tipo client |
(A 39f ) |
|
|
|
Server Hp , Proliant ML 330 |
4 Computer (crf. : Preventivo Computer
service A 36) |
assemblati o compatibili |
RAM |
HARD-DISK |
S O |
512 MB |
80 GB |
W.XP Pro |
||
Stampante ad alta risoluzione fotografica (A 39g ) |
Oki |
C 5100 n (Laser
a colori) |
Risoluzione |
Stampante Laser a colori e
bianconero , Oki C 5100 n |
600 x 1200 dpi |
4.1.5
Piano
esecutivo : Parte Hardware .
4.1.5.1
Descrizione
letterale o consistenza .
Questo piano esecutivo consiste nella fase di cablaggio , in quella della Montatura dei due Pannelli di Controllo compreso il collegamento tra di essi ; e infine nella fase di aggiornamento dei Computers e delle Periferiche (una Stampante) .
4.1.5.2
Cablaggio
.
Il tecnico installatore prendendo a guida la dislocazione topografico-plani-
metrica dei 12 host e dei 2 Pannelli di Controllo nei 2 piani ISVAR (crf. A 2-3 ) , metta a dimora la canaletta battiscopa di tipo Bocchiotti a 3 scomparti , per un totale di 155 m , intercalando sempre secondo la pianta , il totale di 39 Connettori di
tipo RJ-45 – UTP , cat. 5e .
Infine colleghi ciascuno dei 12 Computer ai Pannelli di Controllo del piano rispettivo , per un totale di m. 905 [ 410 (piano terra) + m. 495 (piano primo) = m 905 ] , e usando il Cavo Ethernet 10BaseT (detto anche UTP -Unshielded twisted pear : Cavo intrecciato non schermato- , o correntemente detto : Doppino telefonico intrecciato) .
VARIANTE OPERATIVA POSSIBILE : anziché impiegare la Canaletta battiscopa Bocchiotti , si può pervenire alla suddetta dislocazione dei punti presa elevati a m 1, 20 da terra , passando dal Controsoffitta ISVAR , mediante un tubo di forazzite contenente i cavi UTP , verso i rispettivi Pannelli di Controllo .
4.1.5.3 Pannelli di Controllo .
Il nostro tecnico installatore , sempre facente riferimento all’ Allegati 2-3 , individui la seguente collocazione dei Pannelli di Controllo : il Primo nella Stanza Internet al Piano primo ISVAR , il Secondo nell’ Ingresso del Piano terra .
Dopodiché spostando l’ attenzione sull’ A 4 , che descrive visivamente il collegamento e il contenuto funzionale dei Patch-panels , proceda al montaggio e al collegamento tra i 2 Pannelli , predisponendo i Patch-cords e unendo una qualunque Porta del Switch di partenza , con la Porta a Catena di Margherita o Daisy-chaining del Switch (vai a n15) nel Pannello susseguente .
E il tutto si esegua previo inserimento di un tubo di collegamento tra i Pannelli di controllo nei 2 rispettivi piani , con capacità di trasporto fili , superiore alle attuali esigenze della Rete ISVAR in impianto , onde garantire possibili e future implementazioni .
Si proceda dunque al montaggio del Firewall ( crf. A 4) .
E infine , si lasci uno spazio ulteriore negli stessi Pannelli , onde in futuro potere comodamente inserire altri switchs o Habs o un eventuale router per ADSL o modem ISDN o modem satellitare .
4.1.5.4 Aggiornamento dei Computers e nuova Stampante .
E’ di tipo sostitutivo e di tipo aggiuntivo .
L’ aggiornamento sostitutivo consiste nella sostituzione delle Macchine E , H , M , N (crf. A 2-3 ) , perché con troppa poca memoria e Processore
Queste Macchine obsolete , saranno sostituite con 4 Computers , di marca assemblata o compatibile , aventi le seguenti caratteristiche principali :
512 MB di RAM , 80 GB HARD-DISK , DVD , Scheda rete 3COM 10/100 , FD 1,44 MB (W. XP Professional) (crf. A 36 : Preventivo Computers service ) .
Venendo all’ aggiornamento aggiuntivo , esso rappresenta la metà del parco H.W .
In tutto occorrono 6 schede di rete per le seguenti Macchine : A , C , D , F , G , L (crf. A 2-3) . E queste saranno di tipo 3COM 10/100 C ( A 39a ) .
Infine a scopo condivisionale , sarà installata la Stampante Laser bianconero e a colori , OKI C 5100 n ad alta risoluzione fotografica , sul Corridoio del Piano primo , presso i punti presa 23 e 24 (crf. A 39g ) .
4.1.6 Piano esecutivo : Parte Software .
Il Preventivo ivi allegato della Computer service (A 36 ) , su mia esplicita richiesta, considera anche l’ installazione in tutte le sue fasi H.W, compreso la configurazione delle 6 Schede di rete ( crf. : A 2-3 : A , C , D , F ,G , L ) , i sistemi operativi delle 4 nuove macchine , fino alla capacità delle stesse macchine , di vedersi .
Ma è ovvio che le installazioni ulteriori , a cominciare dal Sistema Operativo di Rete, la successiva distribuzione dei privilegi e del sistema di sicurezza , costituiscono un altro capitolo , appunto l’ ambito Software della Rete .
Dovrà quindi scegliersi un Sistema operativo adeguato per una Rete gestita da un Server : infatti una Rete Pear to Pear , sebbene possa reggere il flusso dei dati attuali , in breve sarebbe sopraffatta dal futuro aumento , viste le premesse sperimentali dell’ Istituto .
Però vi è anche dell’ altro , a cominciare dalla imperante necessità della sicurezza dei dati rilevati : e al riguardo , il server permette la copia unica del traffico rilevato e preteso , facendo risparmiare tempo e danaro .
Quanto al Sistema operativo , se si preferisce restare in ambito Windows , per motivi di comodità , visto che tutti i Sistemi Operativi attuali sono Windows , può andar bene Windows 2003 Server .
E a questo proposito , il vantaggio è duplice : Windows è più facile da installare e usare rispetto ad altri sistemi operativi , ed è già da tutti soddisfacentemente adottato all’ ISVAR , si che gli utenti solo perché già lo usano , lo preferiscono .
Posto che la stessa cosa è probabile che avvenga per le sedi ISV di Conegliano , Turi , Asti , previo accertamento se ciò è vero , suggerisco la seguente possibilità , qualora si intraprenda la costruzione della VPN ( Virtual Private Network ) , ISV (crf. A 5 ) :
è possibile far funzionare tale VPN a base Windows ( la cosa è fattibile solo se mittente e destinatario hanno Windows ) non in chiaro , o esposta a cielo aperto ai pericoli di viaggio e di entrate non autorizzate o bene intenzionate (Hacker , Kracker , Sniffatori , Virus , Spywares …ecc.) , bensì in modo assolutamente sicuro , utilizzando insomma il Protocollo L2TP (Layer 2 Tunneling Protocol ) :
questo nuovo Protocollo , insieme a IPsec , entrambi gestiti da Windows 2003 , creano una cortina di sicurezza , che fino ad oggi e fino a prova contraria hanno reso impenetrabile una data VPN .
4.2 Prospettive
d’ implementazione .
Sono molteplici :
vanno dal futuro aumento del capitale macchine e dati all’ ISVAR ,
[ facilmente prevedibile non solo per la già iniziata riottimizzazione col CRA (crf. pp. 7-8) e dalla natura sperimentale della professione , ma anche dal completamento in programma, dell’ altra metà dell’ edificio a 2 piani , uguale in superficie , a quello attualmente esistente
(A 2-3) ] ,
alla gestione sperimentale con a base un proprio Server Web , alla possibile VPN appena sopraspecificata .
Vi sono poi aspetti di ordine strettamente
sperimentale , assumibili dalla Rete telematica nel più vicino futuro , come ad
es. la gestione dei rilevamenti dei dati dalle stazioni meteorologiche sparse per la Toscana ( tra Arezzo , Siena , Firenze , Grosseto )
, (vai
a n 17) che dovrà esser fatta direttamente dalla Rete , risparmiando così tempo e
danaro dovuto ai sopraluoghi e ai tempi di rilevamento
(recentemente ridotti dal sistema che scarica a infrarossi su PC portatile) .
Infine ,
bisognerà cominciare anche la costituzione di un Sito Web della SOP
aretina.
Va messa in conto , allo stesso modo di come si comincia ad es. a programmare con maggiore sistematicità , la sicurezza aziendale a base telematica , dopo una prima fase di maggiore liberalismo .
Mettere in conto , significa predisporsi psicologicamente e spiritualmente alla seguente consapevolezza :
che l’uso di una Rete telematica comporta molti vantaggi , ed è per questo da perseguire ; ma implica pure qualche sacrificio , cambiamento d’abitudine (crf. sotto, n. 13 ) . E di fronte a queste evenienze inevitabilmente sopraggiungibili , specialmente la Direzione e l’ Amministratore di rete , devono aprire il capitolo della informazione e del dialogo ; dopodiché pure dell’ aggiornamento professionale .
Fine della Relazione .
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Vai
a
1 |
Convenzione Stage , per il periodo 8-3-04 /
5-5-04 , tra FO.AR rappresentata legalmente dal
rag. Pietro Faralli e l’ Istituto Sperimentale per la Viticoltura , rappresentato
legalmente dall’ odierno Commissario Straordinario dr. Francesco Capitaneo . |
vai
a 2 |
Crf. : Supplemento
Ordinario (S.O.) alla Gazzetta Ufficiale n. 5 , dell’ 8 gennaio 1996 . |
vai
a 3 |
Crf
. : Gazzetta Ufficiale 29 Luglio 2003
, n. 174 , S. O. . |
vai
a 4 |
Crf. : 26-3-04 : Presentazione del Software
Met_Link , in: Corso_da_analista_di_reti_telematiche.htm#Giorno
sesto bis : la ditta Pessl , all’avanguardia
nel settore per i rilevamenti informatizzati dei dati agricoli , è austriaca
. Il Direttore Egger , parla correntemente il tedesco , e non appena vede che qualcosa di migliore proveniente
dal mondo teutonico è applicabile anche a Pratantico o in Toscana , lo assume . Così nell’ es.
dei S.W . ma anche per le pubblicazioni in Biblioteca , e probabilmente la stessa sintesi o
mediazione fa
, nei metodi di ricerca sperimentale . |
vai
a 5 |
Crf. : Gazzetta Ufficiale n. 14 , del 18 gennaio
1968 . |
vai
a 6 |
Ministero delle Politiche agricole
, Istituto per la Viticoltura (Conegliano) , “Programmazione dell’
attività scientifica per l’anno 2004” , documento firmato dal Segretario o
Funzionario amministrativo Claudio Buattini e dal Direttore d’ Istituto ,
prof. Antonio Calò . Pag. 9. |
vai
a 7 |
Ampelografia :
dal gr. ampeloV (àmpelos : vite) e grafia (graphia : studio) :
parte della viticoltura che descrive i differenti vitigni (prevalentemente le
cultivar di Vitis vinifera – L. – sottospecie sativa ) e li
classifica secondo determinati criteri .
(…) . il “Catalogo nazionale delle varietà di
vite” è
stato pubblicato dall’ ISV di
Conegliano nel 1977 (1° ed.) e nel 1988 (2° ed.) , coi tipi delle Arti
Grafiche Spa
(Editrice in Susegana , TV) . |
vai
a 8 |
Op. cit. n. 6 , p. 11-segg. e 149 . |
vai
a 9 |
Gazz. Uff.
n. 284 del 3-12-1999 , p. 7 . |
vai
9a |
più propriamente bisognerebbe abbreviare : CRSA
: ma ho sentito che almeno all’ ISVAR , s’ usa dire : CRA
. |
vai
10 |
crf.
n. 7 , p. 6 . |
vai
11 |
Crf . : S. O. alla Gazzetta Ufficiale , del 19 febbraio 1994
. |
vai12 |
Crf. : lo reperisco in : www.simone.it/appaltipublici/merloni/554/tit3_cap2..htm . |
vai13 |
Crf . : Giorno sesto : Attacco in stile
burocratico delle forze ISVAR della reazione e della conservazione : in : Corso_da_Analista_di_reti_telematiche.htm#Giorno
sesto bis : cioè: descrivo una reazione da parte di
alcuni (i conservatori) che affrontano a loro modo , cioè con gli
errori tipici della reazione-conservazione nelle piccole come nelle grandi
cose , il problema della |
vai14
|
Crf. :
Gazzetta Ufficiale n. 29 del 5 febbraio 1999 . Oppure : www.urpcomunicazioni.it/normativa/teleco/tel_omologa.htm . |
vai15 |
Questa porta la so localizzata negli Hubs ; ma certamente ,
magari con altro nome , si trova pure nei Switchs perché lo schema a Catena
di Margherita , è abbastanza frequente . |
vai16 |
Le macchine M e N al piano terra (A 3 ) , non ho potuto
rilevarle mediante lo Standard OM , perché la N trovasi a Conegliano per riparazione e la
M , è di proprietà di tale dr. Italo Catalano , che sostiene
inutile qualsiasi rilevamento , in quanto trattasi di macchina obsolescente
da tempo . |
vai17 |
Da
un Documento rilasciatomi dal dr. Mauro D’ Arcangelo , aggiornato al 26-2-04
, risulta che tali Stazioni sono in tutto 13 : 1. Poggione a Montalcino (SI) , 2. Cetona a Cetona
(SI) ; 3. Sebastiani a Cetona (SI) ; 4. Il Greppo a Montalcino
(SI); 5. Modanella a Rapolano (SI)
; 6. Bernini a Poggibonsi (SI); 7. Tracciano a Sovicille (SI); 8. Roccadicastagnoli a Gaiole in Chianti
(SI) ; 9. Pratantico (AR) ; 10 . Monte San Savino (AR) ; 11. Droandi a
Montevarchi (AR); 12. Folonari a Poggio Casciano (FI) ; 13.
S. Maria a Magliano in Toscana (GR) . |
APPARATO DOCUMENTALE |
||||
RAPPRESENTAZIONI DIAGRAMMATICHE , PLANIMETRICHE , TOPOGRAFICHE |
||||
A 1 : LAN ISVAR |
||||
A 2 : PIANO PRIMO |
||||
A 3 : PIANO TERRA |
||||