PAGELLA SCOLASTICA NEL 1927/28

(COMUNE DI CAPRESE MICHELANGELO -AR-)

10-9-06

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Pagelle di scuola elementare

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INDICE

1.Introduzione

2.Lo Stemma del Regno

3.Le materie d'insegnamento

4.Il giudizio senza votazione

5.L'Obbligo scolastico di otto anni

 

                            PAG 2

               PAG 1 O FRONTE

         PAG 3

     

PAG 2 (Part.1: Materie d'insegnamento)

PAG 2 (Part.2: Classi nelle quali si assegna il voto)

 

 

 

PAG  3 (Part.1: Firme della Commissione Esaminatrice)

 

PAG: 2 (Part.3: Nota 1 che spiega la dicitura della promozione)

 

PAG: 2 (Part.4: Nota 1 di cui sopra, meglio leggibile)

 

1.Introduzione

                La soprastante Pagella (pp.1-3), si riferisce all'alunno Ugo Metozzi, nato a Caprese Michelangelo (AR) il 28 luglio 1917, da Ferdinando Metozzi detto Fiore (morto nel 1923), e Adele Nardi (1885-1974). Ugo , all'età di 10 anni, frequenta la II° classe, ed è alla fine, promosso in III° classe .

                Le lezioni si tengono nel Capoluogo capresano, vale a dire a Caprese (p. 1), in qualche locale del nucleo più antico, certo non molto distante dal Vecchio Castello diruto .

                La maestra si chiama Rosa Andreani (p. 3, e p.3 Part. 1), probabile madre o zia del futuro sindaco a vita o quasi, il capresano e democristiano postbellico, Amedeo Andreani, il pioniere del turismo in questo piccolo Comune, della natività di Michelangelo e delle strade di San Francesco.

                Per la promozione degli alunni , e dunque per la promozione di Ugo dalla II° alla III° classe, la maestra Rosa è coadiuvata da una Commissione Esaminatrice, della quale fa parte la stessa Rosa Andreani, più Antonietta Andreani, probabile sorella o parente, e certa Iole Bragoni o Dragoni, quale R. (Regia?) Direttrice Didattica. La Direzione Didattica ha sede in Pieve Santo Stefano, come si deduce dal timbro sul documento (p.3, e p. 3 Part. 1) .

 

2.Lo Stemma del Regno

                Ancora la Scuola Publica della Neomonarchia Italiana, mantiene lo stemma regale (p. 1, sopra), sebbene il medesimo stemma sia collocato tra due fasci fascisti, con tanto di scure a destra e a sinistra; ma in seguito l'ideologia fascista, sembra affrancarsi nelle pagelle scolastiche, da ogni traccia delle insegne regali; infatti nell'Anno Scolastico 1930/31, le Pagelle stesse, avranno in prima pagina, solo un enorme Fascio conico nero-rosso (costituito da un insieme di Fasci romani, elevati a montagna conica, con anche le scuri bianche, bene in evidenza). E anche nelle pagine interne compare lo Stemma della ONB (Opera Nazionale Balilla), che è a forma quadratica con un unico Fascio obliquo, terminante con due enormi scuri alternate, e intercalato il tutto dalle iniziali O N B .

                Lo stemma del regno d'Italia, è costituito dalle seguenti parti: al centro c'è lo Scudo rosso, con la Croce bianca, sormontato dalla Corona; il tutto è ornato da rami d'olivo e quercia, sia a destra in alto che a sinistra. L'anima dello Stemma regale, è dunque lo Stemma di Casa Savoia, la quale almeno nelle origini, si proclamò pure difenditrice della fede: infatti, lo scudo, arma difensiva per combattere l'avversario, ha come simbolo la Croce, cioè il simbolo della fede cristiana; onde, coll'eventuale far guerra, parar colpi, neutralizzare il nemico con la spada brandente, il portatore di quella insegna crociata, neutralizzava anche e specialmente, i nemici della fede.

 

3.Le Materie d' Insegnamento

                Le materie d'insegnamento attive per la Seconda Classe dell'Anno Scolastico 1927/28 , sono in tutto, sette :

                vale a dire:

                1.  Religione : segue la scritta : Indicare se ricevuto dalla famiglia , (crf. p.2 e p. 2 Part.1) : cioè indicare se l'Alunno, ha ricevuto l'insegnamento della religione, direttamente dalla propria famiglia, o se invece l'ha ricevuto dalla chiesa parrocchiale, o da dei parenti...o da qualche altro eventuale agente.

                2. Canto : nella sezione della p. 1 dal titolo Classi nelle quali si assegna il voto , in corrispondenza del n. 2 o Canto, è scritto : 3 (classe) o successive (crf. p. 1 e p. 1Part. 2); cioè il canto , fu in un primo tempo prescritto per la 3° classe e successive classi, e in un secondo tempo invece, senza aggiornare le tabelle pagellari, fu prescritto pure per la Classe II° : così si spiega che l'insegnamento del Canto, ha regolare votazione di Terzo (cioè idoneo al passaggio in terza classe), nonostante si dica che è tipico della 3° classe e successive, fino alla V° .

                3. Ortografia : (crf. p. 1 e p.1Part. 1) : la bella scrittura era in quel tempo, come nei secoli passati, un valore educativo . Oggi lo è molto meno, anche a causa dell'ausilio meccanografico e elettronico, che ne ha ha raffreddato il gusto e l'esigenza pratica: rimane però del tutto intatta, l'esigenza stilistica, inconfondibile, personale e affettiva, della calligrafia, e in genere dello scrivere bellamente a mano.

                4. Lettura ed esercizi di lingua italiana : (crf. p. 1 e p.1, Part. 1) : è forse la materia più importante, coinvolgendo lo sviluppo della capacità espressiva del linguaggio.

                5. Aritmetica e contabilità : (crf. p. 1 e p.1, Part. 1) : rappresentava la seconda parte della alfabetizzazione, vale a dire il saper fare i conti, dopo avere appreso a parlare e scrivere al meglio, in proporzione all'età .

                6. Nozioni varie: (crf. p. 1 e p.1, Part. 1) : doveva essere una sorta di Cultura generale, probabilmente in vista della classe successiva, che avrebbe approfondito. Era anche l'occasione per dialogare con la maestra, nonostante la rigidità dei metodi (uso del righello sulle mani, scapellotti o quant'altro...).

                7. Lavori donneschi e Lavoro manuale : (crf. p. 1 e p.1, Part. 1) : questa materia si cominciava in prima elementare e la si continuava fino alla Ottava, come la Religione , la Lettura ed Esercizi di Lingua Italiana e l'Aritmetica e Contabilità. E' evidente che i lavori donneschi sono riferiti alle bambine, mentre i manuali, ai bambini.

                In conclusione il gruppo di materie ritenute più importanti per la formazione dell'alunno elementare, sono quattro: 1.la Religione, 2.la Lettura e gli Esercizi di Lingua Italiana, 3.l'Aritmetica e la Contabilità,  4. i Lavori Donneschi o Manuali.

4.Il Giudizio senza votazione

                Non si usa la scala di merito col voto da 1 a 10, ma il merito inteso come requisiti sufficienti alla promozione nella classe successiva, è notificato in modo generico (crf. pp. 2 e 3) : infatti per dire che l'alunno è passabile alla 3° classe, semplicemente si dice o scrive: Terzo : non si tenta insomma, di misurare il suo grado di maturità, ma ci si limita a dire che è passabile (più che idoneo o maturo), cioè Terzo .

                Qualora lo stesso alunno presenti qualche sintomo di ritardo nella sua preparazione in vista del passaggio dalla II° alla III° classe, i maestri scrivono: Secondo o Primo : ad esempio, il nostro Ugo è Secondo nel giudizio di condotta per il 1° e 2° Trimestre 1927/28, ma regredisce a Primo per il 3° e 4° Trimestre dello stesso anno scolastico (pp. 2-3): in altre parole, Ugo è tecnicamente passabile in classe III°, ma sul piano della condotta è ancora considerabile un bambino di classe I°, secondo la maestra Rosa Andreani.

 

5.L'obbligo Scolastico di Otto anni

                Complessivamente l'obbligo scolastico era di otto anni (p. 2, nota 1; p. 2, Part. 3 e 4): Ugo iniziò la scuola a nove anni, e  a  undici anni, in classe III° , finirà gli Studi di grado inferiore; in classe V°, a  tredici anni terminerà gli Studi di grado superiore; e a sedici anni, in classe VIII°, se avesse perseverato dopo la classe V°, avrebbe Adempiuto all'obbligo scolastico ed avrebbe pertanto, dimostrato idoneità al lavoro .

                All'epoca, l'obbligo scolastico era dunque di otto anni, e andava dai nove ai 16 anni . Tuttavia, dopo la terza o la quinta elementare, nelle campagne, in Caprese come altrove, la stragrande maggioranza dei fanciulli,  andava a lavorare. E molto era considerato, aver frequentato la scuola fino alla quinta elementare.

                Nel caso di Ugo, sappiamo che frequentò la quarta elementare con successo, perché ne ho trovata la Pagella della sua promozione in quinta elementare.  Pertanto è probabile che frequentasse per intero, anche la Quinta.

                 Ma dopo la terza o la quinta, l'ottava per i più abbienti e fortunati, c'èra per questi fanciulli, null'altro che il mondo della poverissima agricoltura di montagna, dove il pascolo di capre, pecore e vacche, suini e cavalli, sembrava adattarsi al meglio, per le possibilità di un adolescente, e dove eccettuato lo sforzo della Chiesa d'esser vicino alle popolazioni rurali (coi Preti e le Parrocchie, i monasteri e i conventi, disseminati ovunque), la pedagogia della civiltà era praticamente assente, e non solo limitata alle città, ma anche dentro le città, tendeva a chiudersi tra pochi notabili e classi elevate.

                           Il mondo intero, nonostante due millenni di cristianesimo, nonostante il confronto col marxismo e l'inizio della vicenda russa col potere ai bolscevichi nel 1917 (ideologia comunista della lotta di una classe contro l'altra, ma anche di certa attenzione al disagio sociale dei meno abbienti), è tuttavia ancora lontano dal ritenere un investimento necessario, la popolarità della cultura e la necessità di uno scambio quotidiano e edificante, tra la gerarchia della cultura e la base popolare (divulgazione). Tuttavia, l'ideologia fascista, aveva già per prima saggiato il terreno in proposito, con la propaganda e le manifestazioni di massa. Oggi al posto del fascismo, c'è il nuovo idolo del mercato e una quantità superflua d'informazioni e ideologie; ma tuttoggi nonostante l'apparenza, non c'è la sostanza ma soltanto il fumo della cultura che giunge al popolo; pertanto, malgrado i progressi effettivi, dei quali la democrazia ne è una prova, ancora la massa è priva di cultura sostanziale, non dialoga autenticamente con i protagonisti della cultura, e se ci dialoga, riceve insegnamenti spesso nichilisti o improduttivi. La Chiesa principale fonte di civilizzazione autentica, quanto a soddisfare i bisogni umani secondo il maggior bene dell'uomo medesimo, l'unica agenzia in grado di acculturare le masse anche con la sostanza della cultura e non solo con l'apparenza ideologica, viene costantemente emarginata e se possibile nascosta, nelle sue ragioni oggettive e profetiche, alle quali, comunque sia, il mondo non può sfuggire: anche se fa finta di non sentire e capire, dovrà prima o poi, ravvedersi, perché l'errore ha come unico futuro, l'autodistruzione di se stesso, e di quelli che cavalcandolo, non si ravvedono.

 

FINE

 

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