Mercato agricolo : Contrattazione del bestiame a Delebbio Valtellina, fase del pagamento in contanti
I politici e gli economisti moderni, una classe di arrivisti variopinti in tutti i continenti ma specie nei paesi più ricchi e persino cosidetti cristiani, pensa a sproposito d’avere il monopolio della lettura del reale; tutta questa soldateria di monopolisti che rinnega le crociate e al contempo crucisbrotta di pensieri o costume anticattolico o cristiano, crede in definitiva d’avere il monopolio della lettura del reale; pensa di poter fare a meno in ultimo, sia del Papa che di Dio.
Paradossalmente però tutta questa industria del pensiero, per così dire autonomo, è anche al contempo, per chi guarda bene e più in profondità, l’industria dell’errore. Si tratta di una gigantesca impresa fai da te che viene continuamente smentita dai fatti della storia, e ultimamente oltre che dal fallimento di varie ideologie, anche dal suo più grande idolo o capolavoro : il Mercato.
La pretesa di fare a meno di Dio e dunque anche della Chiesa, ha portato a costruire un mercato nemico dell’uomo, che toglie diritti acquisiti e crea pseudo doveri, al solo scopo predominante di regredire : la cosidetta globalizzazione per esempio, viene usata non nella accezione positiva di occasione di maggiore collaborazione per diffondere ricchezza e progresso ugualitario e universale; ma viene usata per aumentare la povertà di alcuni a vantaggio di altri; il mercato globale nella sostanza schiavizza anziché promuovere.
Eppure il mercato di per se non è malvagio, non è antiuomo, non è per il regresso ma per il progresso. Perciò cosa manca ?
Risponde al meglio e con profonda verità soltanto il Papa, tra le voci del mondo : manca la fraternità di Dio, secondo lo spirito della carità nella verità (Caritas in Veritate I, 19).
E questa è una pagina del Vangelo quando dice : senza di me non potete far niente . Ma vari politici e economisti e molta di quella soldateria di cui ho appena parlato, tenta far tutto senza Dio; ha paura di Dio; teme di essere sfrattata dal potere e dalla libertà di prevaricare o magari semplicemente di fare.
In questo senso è evidente pertanto di chi sia la colpa della recessione attuale : in ultimo non solo della cecità dei dirigenti dei popoli (economisti politici e imprenditori compresi) quanto ancor più, in definitiva della mancanza di Dio nell’ambiente di lavoro e nell’esercizio stesso dell’economia .
Orlando Metozzi
FINE
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