RICORDANDO FRANCESCO, PATRONO D'ITALIA
Da : Francesco
d'Assisi, Scritti, Padova, Editrici Francescane 2002, pp.
464-65; 450-53 , il 4-10-09
UNA POESIA E UN PENSIERO DI FRATE FRANCESCO |
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LATINO |
ITALIANO |
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1. DE VIRTUTE EFFUGANTE VITIO
Ubi caritas est et sapientia, ibi nec timor nec ignorantia. Ubi est patientia et humilitas, ibi nec ira nec perturbatio. Ubi est paupertas cum letitia, ibi nec cupiditas nec avaritia. Ubi est quies et meditatio, ibi neque sollecitudo neque vagatio. Ubi est timor Domini ad atrium suum custodiendum, ibi inimicus non potest habere locum ad ingrediendum. Ubi est misericordia et discretio, ibi nec superfluitas nec induratio 1).
2.UT NEMO SUPERBIAT, SED GLORIETUR IN CRUCE DOMINI
attende o homo, in quanta excellentia posuerit te Dominus Deus, quia creavit et formavit te ad ymaginem dilecti filii sui secundum corpum et similitudinem suam secundum spiritum. Et omnes creature que sub celo sunt, secundum se serviunt, cognoscunt et obediunt Creatori suo melius quam tu. Et etiam demones non crucifixerunt eum, sed tu cum ipsis crucifixisti eum et adhuc crucifigis delectando in vitiis et peccatis. Unde ergo potes gloriari ? Nam si tanto esses subtilis et sapiens quod omnes scientiam haberes et scires interpretari omnia genera linguarum et subtiliter de celestibus rebus perscrutari, in omnibus his non potes gloriari: quia unus demon scivit de celestibus et modo scit de terrenis plus quam omnes homines, licet aliquis fuerit qui summe sapientie cognitionem a Domino receperit specialem. Similiter et si esses pulcrior et ditior omnibus et etiam si faceres mirabilia ut demones fugares, omnia ista tibi sunt contraria e nichil ad te pertinet et in his ni[chi]l potes gloriari; sed in hoc possumus gloriari: in infirmitatibus nostris et baiulare cotidie sanctam crucem Domini nostri Ihesu Christi 1).
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1.LA VIRTU' CHE METTE IN FUGA IL VIZIO
Dove è Carità e Sapienza, ivi non timore e arroganza. Dove è pazienza e umiltà, ivi non ira e turbamento. Dove è povertà con letizia, ivi non cupidità né avarizia. Dove è quiete e meditazione, ivi non sollecitudine né disorientamento. Dove è il timore del Signore nel custodire la sua casa, ivi il nemico non può trovare uno spazio per entrare. Dove è misericordia e discernimento, ivi non superfluità né indurimento 1) .
2.NESSUNO INSUPERBISCA MA SI GLORI DELLA CROCE DEL SIGNORE
Considera o uomo, in quanta eccellenza il Signore Dio ha posto te, dal momento che ti ha creato e formato secondo il corpo e l'immagine del Figlio suo diletto e secondo lo spirito a sua simiglianza. E tutte le creature che sono sotto il cielo, secondo se stesse servono, conoscono e obbediscono il loro Creatore meglio di te. E anche i demoni non lo crocifissero, ma tu con loro lo crocifiggesti e ancora lo crocifiggi dilettandoti nei vizi e peccati. Per quale cosa dunque ti puoi gloriare ? Infatti se tu fossi tanto acuto e sapiente da possedere ogni scienza e sapessi interpretare ogni genere di lingua e sottilmente scrutare le cose celesti, in tutte queste cose non potresti gloriarti: poiché un demone seppe delle cose celesti e ora sa delle terrene più di tutti gli uomini, benché ci sia stato qualcuno che dal Signore ricevette conoscenza speciale della somma sapienza. Similmente anche se tu fossi più bello e più ricco di tutti e anche facessi cose mirabili, come cacciare i demoni, tutte queste cose sarebbero a te contrarie e non ti spettano affatto e per nulla puoi in esse gloriarti; ma in ciò possiamo gloriarci: nelle nostre infermità e sostenere ogni giorno la santa Croce del Signore nostro Gesù Cristo 1)
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