I RISVEGLI DAL COMA IRREVERSIBILE DIMOSTRANO CHE NON SEMPRE E ' IRREVERSIBILE

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Beppino Englaro con la foto di Eluana

 

                Ricordate la discussione su Eluana Englaro ?  Alcuni la volllero uccidere perché in coma ritenuto irreversibile; altri intendevano curarla fino alla fine o alla improbabile guarigione .  Ebbene il cosidetto coma irreversibile, non è facile da diagnosticare; lo dimostra l'esistenza di numerosi casi di risveglio dopo 2, 10 , 23 anni ... (crf : Appendice Documentaria, sotto...) .

                Nel caso che il malato sia soppresso perché ritenuto irrecuperabile, non c'è speranza alcuna, e resta solo l'evidenza del campo libero e del "peso" eliminato, in senso tecnico; ma non rimane la libertà che si prova dall'aver agito secondo coscienza; invece nel caso che sia assistito fino all'ultimo, rimane la certezza d'aver fatto il proprio dovere (secondo coscienza); in altre parole, rimane l'evidenza per cui si è fatto il possibile in vista di deboli speranze, e anche queste sono state eliminate dalla conclusione finale della morte.

                Quale tra le due posizioni è più razionale e rispettosa della vita ?

                La risposta mi sembra evidente : quella che assiste e non abbandona fino all'ultimo respiro, perché la irreversibilità non è sicura; ma anche perché spetta a Dio decidere quando uno deve morire o deve vivere.

                A questo punto parte dei non credenti, si chiama fuori , e dicono, Noi vogliamo far da soli perché non crediamo in Dio . Ma ecco qui l'inganno e l'errore primo : i signori non credenti si sono forse creati da soli, che dicono di non credere ? La verità è che anche sul piano strettamente razionale non è possibile negare l'esistenza di Dio, soltanto che si rifletta sulla provenienza di noi stessi (non ci siamo fatti da soli e tra le cose visibili, niente è superiore a noi...) in quanto uomini; e alcuni di quelli che tale esistenza negano, lo fanno per motivi di comodo : poiché il malato e l'infermo è un peso ed è scomodo, si fa prima a toglierlo di mezzo .

 

 

APPENDICE DOCUMENTARIA

 

1. Dopo 23 anni si risveglia dal coma

http://iutes.giovani.it/diari/3065618/dopo_23_anni_si_risveglia_dal_coma.html

17-10-10   16,52

Ventitrè anni in trappola mentre il mondo intorno lo pensava altrove, lui invece era in grado di ascoltare e capire tutto. Ma non di fare arrivare la sua voce a medici, infermieri e familiari. È la storia, terribile, di Rom Houben, rimasto coinvolto in un incidente d'auto nell'83, a soli 23 anni. Per altri 23 lunghi, interminabili anni lo hanno creduto in coma vigile a causa di una diagnosi errata, mentre era perfettamente cosciente. Lo è stato - racconta lui stesso, oggi 46enne - tutto il tempo. "Gridavo ma nessuno mi ascoltava", spiega sulle pagine del Daily Mail ripercorrendo le tappe del suo dramma di uomo in trappola. 

Solo tre anni fa, grazie a un nuovo esame hi-tech particolarmente approfondito, i medici dell'ateneo universitario di Liegi, in Belgio, hanno capito che il suo cervello era rimasto funzionante, mentre il suo corpo era stato colpito dalla paralisi. "Non dimenticherò mai - spiega Rom, che oggi comunica grazie a un pc e una particolare tastiera che gli consente di rapportarsi al mondo esterno - il giorno in cui l'hanno finalmente scoperto. È stata la mia seconda nascita. Io voglio leggere, parlare con i miei amici attraverso il computer e sono felice della mia vita ora che le persone sanno che non sono morto ma vivo".

Il caso di Rom è venuto alla luce perché il neurologo che lo ha "salvato", Steven Laureys, l'ha raccontato in un articolo di una rivista scientifica. "Per tutto quel tempo ho letteralmente sognato una vita migliore. 'Frustrazionè è un termine troppo limitativo per descrivere quel che sentivo". Secondo Laureys, potrebbero esserci altri casi simili nel mondo; e la vicenda è destinata a risollevare il dibattito sul diritto a morire di chi è in coma. I medici a Zolder utilizzarono la Scala di Glascow, la stessa utilizzata internazionalmente, che valuta vista, parola e risposte motorie. Ma solo quando il caso fu
riesaminato dai medici dell'Università di Liegi si scoprì che l'uomo aveva perso il controllo del corpo, ma era ancora perfettamente consapevole di quel che accadesse. Houben probabilmente non potrà mai lasciare l'ospedale, ma adesso ha un computer sopra il letto che gli consente di leggere i libri mentre rimane sdraiato. "Voglio leggere, dialogare con i miei amici, godermi la vita ora che la gente sa che non sono morto". 

Secondo gli studi di Laureys, i pazienti in stato vegetativo spesso sono vittime di diagnosi sbagliate. "Chi viene bollato come 'in stato incoscientè difficilmente riesce a sbarazzarsi di questo marchio. Solo in Germania", racconta il neurolgo, che guida un team che si occupa di pazienti in stato di coma
all'università di Liegi, "ogni anno circa 100.000 persone soffrono di lesioni cerebrali traumatiche gravi. Ventimila circa subiscono un coma di tre settimane o più. Alcuni muoiono, altri si riprendono. Ma tra le 3.000 e le 5.000 persone all'anno rimangono intrappolate in uno stadio intermedio, vivono senza mai tornare indietro".

 

 

2.  "Sveglio dopo il coma: sentivo tutto"

http://www.europaoggi.it/content/view/197/0/    17-10-10 17,02

 

L’incredibile caso di Salvatore Crisafulli. Altri episodi di risveglio dopo molti anni

 

Salvatore Crisafulli assistito dal fratello (Ansa)

 

Salvatore Crisafulli - il 38enne catanese rimasto in stato vegetativo per poco più due anni, dopo che il suo motorino si era scontrato con un furgone mentre andava al lavoro - si è risvegliato. «I medici dicevano che non ero cosciente, ma io capivo tutto - dice Crisafulli, intervistato da Tgcom - e piangevo perchè non riuscivo a farmi capire». Dell'incidente l'uomo non ricorda nulla, ma di tutto quello che accadde dopo quel maledetto 11 settembre 2003 sì. «Sentivo mio fratello che diceva che secondo lui invece capivo tutto - racconta Crisafulli - e lo sentivo urlare perchè non gli credevano. Ma io non potevo parlare, non potevo muovermi, non potevo far nulla per fargli capire che c'ero, che li sentivo. Così piangevo».

Dopo un periodo di ricovero in un centro di Arezzo, dove, a distanza di un anno e mezzo dall'incidente, ha ricevuto le prime vere cure, era stato trasferito in Sicilia, a casa della madre. «Dal ministero della Salute ci hanno assicurato - riferisce il fratello Pietro Crisafulli - che sarebbero venuti a casa ogni giorno degli specialisti per seguirlo. E infatti lo stanno curando benissimo. Negli ultimi tempi abbiamo anche fatto arrivare un macchinario che gli permette di stare in piedi e che ha migliorato la postura del tronco e del corpo. Ora riesce a girare la testa a sinistra e, grazie alla fisioterapia, muove il braccio destro. Ma che parlasse, questo nessuno di noi se lo sarebbe mai aspettato».


Pubblicato sul
Corriere della Sera del 4 ottobre 2005

In altre interviste il fratello di Crisafulli ha raccontato il calvario di quei due anni. I medici avevano diagnosticato uno stato vegetativo persistente, spiegando che equivaleva già alla morte, che era irreversibile; lasciando quindi intendere che era inutile insistere con cure. La storia di Salvatore, e le iniziative prese dai suoi familiari per sensibilizzare l'opinione pubblica sul suo caso, si trovano su www.salvatorecrisafulli.it .
In Italia l'
eutanasia non è ammessa, ma quante volte silenziosamente praticata

 

3. Massimiliano Tresoldi

http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2010/5/26/MASSIMILIANO-TRESOLDI-Pavia-gli-da-la-cittadinanza-onoraria-Si-era-risvegliato-dopo-9-anni-di-coma/2/88821/

17-10-10  17,06

 

Pavia gli da’ la cittadinanza onoraria. Si svegliò nel 2000 dopo 9 anni di coma

mercoledì 26 maggio 2010

 

 

LE FIRME NECESSARIE IN TEMPO RECORD - La richiesta della cittadinanza onoraria ha potuto contare sulla firma autentica di 2000 firme in meno di due mesi.




 

4. Le morde i piedi, si sveglia dal coma!

http://absurdityisnothing.net/2009/07/le-morde-i-piedi-si-sveglia-dal-coma/ 

17-10-10  17,21

 

toe_biting

 

Un uomo cinese è riuscito a svegliare la moglie dal coma dopo dieci anni, indovinate come ? Mordendole i piedi !

Zhang Kui si Shenvang in Cina, ha detto di aver provato ogni cosa pur di riuscire a svegliare la moglie, sempre senza risultati. La donna era rimasta in coma 10 anni fa in seguito ad un incidente industriale, dopo aver riportato una grave ferita alla testa .

Ho provato facendole ascoltare la radio, parlandole, ma n iente ha funzionato !  Ha detto Zhang Kui. Poi mi è venuto in mente di aver sentito che i piedi sono il centro nevralgico di molti dei nervi del corpo; così ho pensato che magari sarei riuscito a svegliarla mordendole i piedi ….  .

 

 

5. Con Marco Carta si sveglia dal coma: quando la musica fa miracoli

http://new.it.music.yahoo.com/blogs/funweek_blog/1999/con-marco-carta-si-sveglia-dal-coma-quando-la-musica-fa-miracoli/

17-10-10 17,29

 

A volte la musica fa miracoli, nel senso vero e proprio del termine.

Anche se in molti, tra medici ed esperti, sono scettici, una canzone amata ha aiutato più volte pazienti in coma a rientrare in contatto con la vita e a svegliarsi.

E' successo anche al piccolo Domenico, che in coma da mesi ha mosso una mano ascoltando la mamma che cantava "La forza mia", brano di Marco Carta che il piccolo adorava.

E' stato il primo movimento volontario da quando Domenico era finito in coma, dopo un tremendo incidente, e il risveglio non si è fatto attendere.

Come racconta il settimanale "Di Più", il cantante sardo ha voluto incontrare il bambino guarito e si è schernito: "Non è merito della mia canzone, ma della tua mamma che te l'ha cantata".

In passato, anche un altro bambino, dopo mesi di coma, aveva ricominciato a parlare canticchiando un brano di Antonello Venditti, di cui era grandissimo fan.

La famiglia, durante i mesi del coma, gli era stata accanto parlandogli continuamente e facendogli ascoltare i brani che più amava. Gianluca Sciortino, 14 anni, si è risvegliato canticchiando "Dimmelo tu cos'è".

Stessa dinamica, più o meno, per la piccola Layla, una bambina di 5 anni originaria dell'Essex. Layla era finita in coma a causa di un attacco di meningite.

Dopo 5 giorni di coma, quando i genitori avevano perso ormai tutte le speranze, si è risvegliata canticchiando "Mamma mia", brano degli Abba, che aveva sentito nel film con Meryl Streep che tanto le era piaciuto.

I medici puntualizzano che i risvegli che sono avvenuti sarebbero avvenuti comunque, e che non si può affermare che grazie a una canzone un paziente possa uscire dal coma.

Sono importanti tutta una serie di elementi: la vicinanza delle persone care, le voci, i suoni familiari, tutti stimoli che, come una canzone amata, possono penetrare il muro dell'incoscienza.

Le storie come quella di Domenico sono, però, piccoli miracoli che ci aiutano a sperare e a credere, anche per poco, nel potere miracoloso della musica.

 

 

FINE

 

 

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