Romanzi gialli o rosa, Codice da vinci, Triller, ...industria abbondante del sottoprodotto da passatempo, senza impegno alcuno per l'edificazione e la nobiltà della persona, ma se mai solo impegno per la sua diseducazione e il suo disdoro :
è questo, purtroppo, il cibo ordinario e straordinario che va oggi per la maggiore, nel mercato consumista del libro e della offerta di cultura.
Sono quindi in secondo ordine i libri di teologia; e solo alcuni personaggi, come il Papa o Padre Pio, o qualche straordinaria anima o straordinaria mistica..., sfondano e tengono banco, arginando efficacemente l'opificio del disvalore e della decadenza.
Dunque mancano all'appello i libri di teologia, quelli che vanno oltre gli ecclesiastici, oltre gli specialisti, e giungono beneficamente fino al grande pubblico.
Per quale ragione? Perché l'offerta e la confusione del modo di vivere moderni, distraggono le persone dalla loro vita interiore, e gli chiedono d'esser solo appendici o numeri consumisti .
E' vero tuttavia, che i teologi addetti ai lavori, non sempre sanno uscire dalla freddezza e distanza del sistema e del ragionamento scientifico; per contro è anche vero che la distrazione sistematica dell'uomo dalla migliore percezione di se stesso in quanto individuo e in quanto società armonica, rende inadatti i moderni, a capire rapidamente la teologia:
essi soffrono di semplicismo cronico e spesso di ottusità o ottundimento spirituale, per cui sono insensibili o quasi, ai messaggi spirituali più profondi e veri, tra cui quelli della teologia in primo piano : infatti checché se ne voglia dire e se ne dica (assolutizzando quella o quell'altra scienza che ambisce a prendere il posto della teologia), la maggiore profondità filosofico-religiosa delle cose e della realtà, è e sarà sempre opera della teologia.
Come uscire dunque, combattendo l'ottundimento o l'inedia spirituale dei potenziali lettori?
La risposta è la seguente : usando l'arte al servizio della chiarezza e della profondità. Parlando col cuore e la mente che perseguono all'unisono la verità viva e oggettiva, anziché perseguirla solo con la mente; soffermandosi sulla bellezza della Verità e Bontà delle Cose e della Scienza, onde lo splendore del vero, diventi non solo pensiero, ma anche pensiero affascinante, per tutti, piccoli e grandi.
Infatti la grandezza e la bellezza del vero, non distingue di per se, tra grandi e piccoli, capaci e incapaci, ma piuttosto tende fortemente a dimostrarsi e a interessare migliorandola, la vita di tutti, sia piccoli che grandi, sia più o meno intelligenti, più o meno capaci, più o meno ricchi o poveri, che si possa essere ... .
La bellezza è simile, pertanto, alla luce del sole che si dimostra a tutti e non solo ad alcuni si e ad altri no. Tuttavia è vero che alcuni, quella bellezza la sanno più apprezzare e altri di meno. Ma non per questo, quella luce si nasconde e si ritira, negandosi a chi meno la sa apprezzare, pur avendone vitale bisogno per vivere in salute.
FINE
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