UOMINI FO RESTALI DEL 2000. Spaccato di vita rupestre .
Finestra sull'agricoltura HOME Vai in fondo
|
A Ponticino (Arezzo), vicino alla Centrale Enel
alimentata dalla diga sull’Arno, vive un uomo forse sulla trentina e oltre,
che oggi fa l’impresario forestale. Si tratta di un soggetto invero, di
capacità manuali e intellettuali più che notevoli, difficili da misurare
nell’effettiva consistenza, ma certamente superiori a quanto sembra, si che di
sicuro non si sbaglia, a dire che la Repubblica italiana, costringe talvolta
alcuni suoi figli a nascondere le proprie capacità e il proprio valore, tanto
che essi, pur diventando con merito personale,
Dunque è questo il caso
di Roberto, che almeno potenzialmente, è molto più in capacità di un
operaio-impresario forestale. Senonché per uno di quei casi e motivi che
segnano talvolta anche in modo irreversibile la vita degli uomini, un giorno il
nostro Roberto decise d’interrompere gli studi da architetto, perché molto
probabilmente arrabbiato contro l’inerzia e le paturnie universitarie
Procuratosi dunque un camioncino, tre-quattro decespugliatori e motoseghe, Roberto guida oggi su scala regionale un manipolo d’altrettanti uomini, che operano soprattutto togliendo erba e cespugli da un palo all’altro dell’alta tensione Enel, onde facilitare eventuali interventi delle squadre di soccorso in caso di guasti .
Questi uomini toscani vanno quindi per
valli e monti, sotto i fili elettrici, recitando da mattina a sera l’ardita e
repentina canzone dei motori secanti (motoseghe) e decespugliatòri, che tagliano erba e arbusti e
talvolta bosco d’alto fusto, della macchia mediterranea.
Sono dunque uomini forestali in continuo
movimento, e hanno modo pertanto, di conoscere il territorio da una prospettiva
insolita, e talvolta bellissima, specialmente quando inseguendo le linee elettriche
Si tratta indubbiamente di un mestiere
faticoso, dove il sudore vivo e la paga giornaliera modesta, richiedono
predisposizione ad un alto e certo meritorio spirito di sacrificio, anche perché
i continui spostamenti costringono
a darsi obbiettivi e scadenze precise, si che per esempio l’ora del pranzo al
sacco, come quella della fine seròtina del lavoro, ordinariamente alle 17,
subiscono continue anticipazioni o
posticipazioni … .
Tuttavia lo spettacolo e le parole
antiche e sempre nuove
Non ci s’inganni su questo punto: se attraversassimo questi luoghi in pellegrinaggio turistico sotto i fili elettrici, non si vivrebbe la stessa profondità di dialogo che inevitabilmente, e anche inconsapevolmente, si vive invece di giorno in giorno, tra gli uomini della fatica e la stessa natura, con la sua flora e la sua fauna, i suoi freddi e le sue pioggie, i suoi inverni impropri o le sue estati capricciose … .
E che dice dunque la natura all’uomo della fatica
forestale, di tanto prezioso e bello, che non dica, ahimè, anche al semplice
turista?
Infatti la natura in salute, così come rende più bella la vita
dell’uomo sulla terra, rende anche più bello lo