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LA VISITA DEL SOLE AI VENDEMMIATORI E ALLE UVE
(DIARIO DELLA VENDEMMIA 2012)
Allegoria del Lavoro onesto che lavorando vince il lavoro disonesto : è questa una apologia del lavoro : un gruppo di giovani vendemmiatori, sovrasta il teschio della morte, che simboleggia il lavoro disonesto, le frodi, le ruberie, l'avidità illimitata aspirante ovunque, a calpestare i diritti più elementari delle persone come del creato, come del futuro del mondo; teschio che simboleggia in ultimo, la civiltà della morte stessa. Al centro un giovane alza due colombe della Fattoria di Dorna, in Valdichiana. Esse insieme alla Croce, richiamano la Pace universale che è frutto dello Spirito Santo e anche del Lavoro onesto, poiché tale lavoro dà agli uomini il pane materiale ma anche spirituale, visto che li preserva dal vizio e dal peccato . Le Bandiere Italiana, dell'Unione Europea e dell'Onu più in basso della croce, simboleggiano la presenza del diritto durante l'esercizio quotidiano del lavoro; esercizio che quando non ha patologie, è l'equilibrio tra legge di Dio, dell'uomo e dello Stato (tra potere temporale e spirituale); equilibrio che fonda la civiltà migliore del lavoro, come del mondo intero. Nel nome di questa civiltà è necessario combattere le strutture del male (la Dottrina sociale della Chiesa le chiama : Strutture di Peccato) all'interno del lavoro quotidiano e programmato dai contratti come dalle leggi, come dalle costituzioni degli Stati ... . |
Sempre più svelto taglia
il grappolo il vendemmiatore,
tra il settembre e l’ottobre,
inoltrato raccoglitore;
e se più lesto trascorre il tempo,
più mite ora il sole indora,
e dell’Autunno sinceramente,
lentamente, meravigliosamente,
il mondo tutto, tenue, s’incolora.
Finisce il contadino
il primo filare e la prima vigna;
poi la seconda e la terza…; infine
il campo più lontano e scomodo,
sebbene mai dimenticato:
a questo si dedica l’ultimo
dovere e l’ultima fatica;
quel dovere dei raccolti e dei campi
sempre vivo e ricercato per tutte le terre,
che anche quest’anno,
gli agricoltori senza pigrizie e errori,
con accortezza e solerzia
(scoraggiati dalla malpolitica e burocrazia)
hanno ciononostante, onorevolmente,
ovunque espletato, con bramosia.
Cala la temperatura
mentre la rugiada del mattino
e il bel sole del giorno pieno,
accarezza l’allegro e bel sangiovese,
così sano e vittoriosamente ripieno;
sfiora poi il sorriso solare
discreto e nobile, la dolce
malvasia che invita a mordere
la sua tenera e soda ripienezza natia;
e prosegue raggiante rendendo
irresistibile il grappolo
nero e abbondante del canaiolo,
che s’offre come il più appetibile e ardito
a chiunque, ma in particolare
al vignaiolo che per un anno intero
lo ha teneramente, custodito;
visita pure, il sole misterioso e forte,
la più solitaria e tra tutte bella,
cioè l’uva da tavola, detta:
nera moscatella ; e invero,
la fa risplendere agli occhi tanto vicina,
che sembra una purpurea e nobile regina;
poi arriva finalmente il raggio forte e deciso
dal cordiale e illustre moscatello;
e qui soffermandosi diritto e volentieri,
assapora il raggio gentile,
quel nobile gusto e profumo
contadino e virile, tradizionalmente
noto anche all’enologia e al popolo
d’oggi e d’ieri .