IL VANGATORE

 

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Teofilo Patini (1840-1906) Vanga e Latte, 1883

 

Il Vangatore con uno sguardo

misura la vastità della vigna,

pesa nell'animo segreto

la propria forza e valore,

e finalmente affonda il metallo scintillante

tra l'erba, già svegliata dal sole

e dalla brezza del mattino;

fende dunque e rovescia deciso la fiotta pesante,

misurando le zolle una per una.

 

Nel buco fondo ci pianta finalmente

un solo vitigno, fissandone la radice portainnesto

con la terretta e la terra pigiate,

e un solo palo.

 

Libera e sola verso il cielo

rimane perciò la gemma innestata,

talvolta già visibile, già tenera e candida,

avidissima di vivere.

 

Poi il Vangatore scorre lungo il filare,

cercando altre piante morte da sostituire;

ne trova infine un'altra, poi un'altra ancora...

e tutto si ripete, sotto il cielo sereno,

la terra verde e l'orizzonte  toscano, ben visibile :

 

fendere la terra, piantare, riempire, palificare...

perché in ultimo il vigneto deve, o lettore:

fruttare .

                                                                                                                    

Angiolo Tommasi, Ultime vangate, 1892, Cassa di Risparmio di Firenze .

 

 

FINE

 

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