BUON ANNO 2012

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E. V. Abbott (1899 – 1980, English)

 

1. E' Capodanno!

Perciò alcuni dicono: 

Benvenuto!

Altri sparano petardi

e fan cenoni…;

molti scendono

insieme sulla

strada o in piazza,

 sia per vedere che

festeggiarne l'arrivo...

 

 

2. Arrivando dunque Capodanno,

gli diremo così :

 

Caro Anno Nuovo

Tu sei un dono di Dio;

è perciò buon motivo

e più valido dovere,

ringraziare lo stesso Dio

del fatto che sei

unità benigna del tempo

durante lo cui trascorrere,

il mondo viene beneficato

dalle Stagioni, dal lavoro onesto,

dalla vita pia, dalle preghiere… .

 

 3. Ma ciò premesso,

Carissimo Anno Nuovo,

dobbiamo fare la seguente

precisazione :

 

il Creatore non ci donò

solo l’anno che finisce, e non ci dona

solo il nuovo che comincia

e si spera migliore;

Egli divinamente,

ci dona molto di più :

 

4. senza sosta ogni giorno come

ogni anno, ci dona il tempo totale e Se

Stesso nel tempo totale;

e ciò fa perché ci vuole

senza peccato

come dice la tradizione;

ma anche perché

 ci vuole pieni di gioia;

però non si può possedere

la pienezza della gioia senza possedere

anche il tempo totale, cioè l'eternità,

che garantisce alla stessa

gioia, un futuro perpetuo;

e del pari, non si può affrancarci dal

peccato, senza Dio o la sua Grazia che  

sono pure l'Eternità e che garantiscono

alla stessa gioia la necessaria

veritas, cioè l'esser conseguenza

della virtù effettiva.

 

5. Il Creatore ci vuole dunque,

pieni di gioia perché  la tristezza è

(se meglio si considera)

una impossibilità della natura divina

e una contraddizione  della

natura umana, fatta a immagine e

somiglianza di quella divina:

 

 è una impossibilità della

natura divina, perché se Dio basta a se

 

 

stesso, gli basta anche la gioia che

possiede;

è una contraddizione della

natura umana, perché

essendo questa unita alla divina,

se si è tristi, si dimostra che

tale unione della natura umana

con la divina, è poco efficace o

inefficace, e pertanto

insufficiente;

infatti se la Creazione e  l’Uomo

sono gloria di Dio,

non esiste un modo migliore

per verificare tale verità,

se non coi fatti della stessa vita,

se non con la gioia e il dolore

quotidiano, vivendo

semplicemente al meglio .

Ma la vita dei tristi,

che non sanno o non intendono

dominare e combattere la tristezza,

manca di plenitudine;

perciò non glorifica nessuno,

tantomeno l’uomo, tantomeno Dio;

al contrario

la vita dei gioiosi dimostra

di essere piena, traboccante;

pertanto può glorificare Dio,

che gode dei diritti naturali

di chi ha creato tutto e tutti.

 

6. Per questo, per completare

la nostra missione glorificante,

 Dio  ci dona

tutto il tempo necessario

per ravvederci e imparare

a vivere bene;

e ci rifà continuamente

dono del tempo totale,

per migliorare e cercare

la Verità di Noi stessi e di Lui;

quella Verità che ci rende liberi

e che è una Persona,

che è Gesù, che è Dio Uno e Trino,

che è tutto, cioè la Vita Eterna

di cui parlano le Scritture.

 

7. In altre parole,

 possiamo dire che

Dio ci chiede di vivere bene

scegliendo il meglio;

egli vuole invero, che realizziamo

i desideri più buoni e più veri,

più utili  e sinceri;

quei desideri che spesso,

proprio Lui,  ci suggerisce

direttamente nel cuore;

e ai quali, preme

mirabilmente il Bene,

fuggenti come sono, il Male;

quei desideri insomma,

che sempre meglio e spesso,

ogni giorno, ci fanno

decidere e innamorare

del Bene, rendendoci più capaci

di respingere il Male

e le sue passioni,

e ambigue seduzioni .

 

 

 

 

FINE

 

 

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