1. I falsi patrioti, prima del cosidetto illuminismo, attaccavano la Patria (le Patrie), dall’esterno, cioè dall’alto verso il basso; quel mondo di attaccanti che annovera nomi famosi di condottieri e imperatori, non conosceva l’avvento delle masse e la democrazia, sebbene esistesse il popolo (e i popoli).
2. Allora, in quelle epoche, l’attaccare dall’alto e dall’esterno, cioè l’imposizione regale o imperiale, aristocratica, spesso significava guerre di conquista e d’espansione a danno della plebe dei vincitori e vinti, e a danno d’altri popoli perdenti, quantunque in questo quadro belligerante e tradizionale, epocale, ci furono anche guerre giuste, necessarie, contro la tirannia e le sue varie forme.
3. Al contrario, i falsi patrioti dopo l’illuminismo fino ai nostri giorni, attaccano la Patria (le Patrie), non più dall’alto e dall’esterno, ma dal basso e dall’interno; non più imponendo direttamente, ma manipolando indirettamente il pensiero e la pubblica opinione; e in questa grande operazione pedagogica dal basso e dall’interno, alcuni (più di quanto sia avvenuto in passato), individuano nella Religione e specialmente nella Fede cattolica e cristiana, il più grande nemico da battere; quello più difficile da vincere perché se il Decalogo e la Famiglia sono il fondamento potenziale di tutti i regimi e di tutti i popoli; l’idea di Dio, la sua misteriosa opera capillare, sono più difficili da manipolare e dirigere nelle coscienze; inoltre il Dio cristiano è temuto dal potere e dai poteri vari pubblici e ancor più occulti, perché è il Dio più concreto e meno astratto tra tutte le divinità credute nel mondo; è temuto perché mette nel popolo una superiore intelligenza delle cose e lo spinge all'azione chiara, che non è possibile manipolare, senza imposizione; infatti, lo stesso Dio cristiano, si temette subito fin dalla sua nascita e predicazione pubblica in Palestina; e fin da questo esordio fu combattuto dal Sinedrio (il parlamento ebraico dell'epoca), fino al punto da ucciderlo umanamente, proprio per non essere defraudati o scalzati nel possesso del potere, dalla sua candida e potente giustizia verso i ricchi come verso i poveri, verso tutti, vecchi e giovani, malati e sani, potenti e ultimi, israeliti e stranieri... . Il Dio cristiano è inoltre temuto dai poteri vari, perché da un lato si presenta come uno di noi in mezzo a noi, cioè come Dio-Uomo in mezzo agli uomini (Incarnazione); dall'altro proclama la salvezza di tutta l'umanità dal male e dal peccato, non solo a parole, ma risorgendo eternamente dalla morte, onde continuare in perpetuo da Dio Risorto e non più da Uomo morto, la sua opera di salvezza universale dalla morte e dal male stessi; perciò, Gesù Cristo è in ultimo, un Dio, per alcuni, molto scomodo, perché non è un Dio che non può niente contro la morte e il male intrapresi dai cattivi e erranti; ma al contrario, è un Dio che vince radicalmente il male e la cattiveria perché li conosce meglio di chiunque, avendoli sperimentati nella croce; e perché è il Dio vivente che vive eternamente, dimostrando la sua identità divina al di sopra della vita e della morte, col risorgere dalla tomba, col punire i responsabili del delitto, e ripigliando il suo trono in Cielo e in Terra, fino alla fine dei secoli, quando risorgeranno anche i buoni e i cattivi stessi, d’ogni tempo; allora proprio Lui, il Dio morto e risorto, li giudicherà dando a ciascuno secondo il merito, e mettendo i buoni alla sua destra e i cattivi alla sua sinistra, da dove si dirigeranno o verso il Paradiso, premio eterno, o verso l’Inferno, punizione e morte eterna.
4. Tornando al discorso dei falsi patrioti, in questo contesto post-illuminista, è vero, che le forze anti-Dio, hanno vinto qualche battaglia: per esempio presentando alle masse il divorziare e l’abortire, l’eutanasiare e l’omosessuare…, come diritti acquisibili e inderogabili, quando in realtà, sono falsi diritti, cioè sono delitti giuridici contro la Famiglia e contro la Vita; errori e delitti, come al solito, adeguatamente chiamati per nome e additati come tali, soltanto dalla Chiesa Cattolica, che giudica non secondo la moda del tempo,
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ma secondo la prospettiva della fede, quindi secondo Dio, affrancata del tutto dagli errori del secolo, come le mode stesse e i limiti umani.
5. Tuttavia, le stesse forze anti-Dio, se hanno vinto qualche battaglia, appena riflettono, e guardano meglio, subito intravedono, ahimè, numerose perdite o sconfitte, nelle inevitabili guerre future col popolo di Dio :
Dio infatti, a capo del suo esercito, non è solo invincibile, cioè infinito e eterno; ma vince sempre e non perde mai nelle piccole come nelle grandi cose della vita quotidiana degli individui come dei popoli, delle Famiglie come delle Patrie, perché ha sempre ragione (sta sempre dalla parte della ragione), perché vede l’errore anche quando l’uomo singolo o la maggioranza del popolo, non lo vedono; perché conosce il futuro, quando gli uomini vedono solo il presente, e conoscono parzialmente il passato. Ora, poiché a causa di tutto ciò, Dio è invincibile, e sebbene incarnato e onnipresente, è salito al Cielo rendendosi inarrivabile, è naturale che per poter vincere qualche battaglia contro un Dio simile, si ripieghi sugli uomini, cioè sulla idea fondamentale che gli uomini hanno di Dio medesimo, sminuendone la fiducia, attaccandone la Fede, confondendone i termini e la necessaria condotta di Fede, negandone perfino le ragioni e la validità ordinaria e straordinaria.
6. In conclusione, così come in passato Dio è il fondamento primo della giustizia e dello Stato pre-illuminista, della sanità morale delle famiglie come del popolo, dunque della Patria (di ogni Patria); allo stesso modo e con motivazioni ancora più profonde e urgenti, perfino pressanti e imminenti, Dio rimane il fondamento primo della Patria, delle Patrie post-illuministe o odierne, attaccate non più dall’alto, ma dal basso; non più dall'esterno ma sempre più dall’interno; non più solo dal disvalore imposto dall’autorità, ma piuttosto dal disvalore condiviso e predicato dalla manipolazione del pensiero, sulla quale le stesse autorità, con certa frequenza, legiferano limitandosi comodamente a trasformare in leggi, gli errori, o solo dopo aver preparato il terreno, mobilitando l’apparato mass-mediatico e informativo, educativo.
7. In proposito, cioè a riguardo del fatto che Dio è il principale garante della Patria, e quindi anche dello Stato, del suo Diritto e della sua Giustizia, non si può fare a meno di ricordare queste parole della Scrittura :
Prestatemi attenzione o Popoli / Nazioni ascoltatemi/, poiché da me procederà la Legge/ e il mio Diritto sarà luce dei popoli (Isaia 51,4).
E ancora : Gesù Cristo (il Servo del Signore), proclamerà il diritto alle nazioni…/ proclamerà fedelmente il diritto…/ non verrà meno e non si accascerà / finché non avrà stabilito sulla terra il Diritto (Isaia 42,1-4)
8. Dunque, il Diritto miglior fondamento della Nazione e dello Stato, la Legge e i Costumi della Patria migliore (delle Patrie migliori nel Mondo), sono fondati su Dio; perciò, volersi affrancare da questo Diritto e costumi, secondo l’uso moderno di alcune democrazie e popoli, è un errore antibiblico, anzi è un dogma anticattolico e anticristiano; è in definitiva la scorciatoia principale per ricreare una società di schiavi e di liberi; infatti così come in passato fu la predicazione della fratellanza umana basata su un unico Dio-Padre, a debellare la schiavitù nel corso della storia; anche oggi non potrà che essere la negazione della stessa fratellanza umana (convincendo le masse che sono orfane di Dio-Padre), a ricreare le condizioni teoriche e pratiche, del neoschiavismo moderno: cioè quell’insieme di leggi e pensieri, progetti attuali e futuri, che costituiscono lo smantellamento del Welfare e dello Stato sociale e di Diritto, della Famiglia e della Patria migliore, a vantaggio del Capitalismo selvaggio e globale; a vantaggio della squalificazione o negazione della vita familiare e individuale dei popoli.
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FINE