[ Da : Maria Motta, Luce e Spirito, Cooperativa Editrice Nuova Brianza, Renate (Milano) 1986, pp.1-95 ; pp. 78-79 ]
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Maria Motta (Rosario di Santa Fè -Argentina- 14 maggio 1877 / Milano 1950 )
All'omero mi posa la testina;
è stanca e vuol dormir la mia diletta!
Io le sorrido e lei, con la manina;
mi fa dolci carezze. Oh benedetta.
Lo sai dunque, lo sai ch'io t'amo tanto
piccola cara, che non hai più mamma?
Dormi! io ti cullo fra le braccia e canto,
fervida in cuore di materna fiamma.
A poco a poco gli occhi ella socchiude,
gli occhi che so bellissimi e vivaci,
e un'arcana d'amor santa virtude
mi rapisce dal labbro ardenti baci.
Quale incanto dei bimbi nel riposo!
questa creaturina addormentata
mi fa pensar dei bimbi al più vezzoso
al Divin Figlio dell'Immacolata.
Mentre placida dorme sul cuor mio
e dal giardino mio levasi immenso
d'acque, d'ali e di fronde un sussurrio,
teneramente io la contemplo e penso.
Dell'esilio terreno umile fiore,
che ti darà la vita? a te d'intorno
si sfogò la tormenta del dolore,
quando appena tu aprivi gli occhi al giorno!
Verran dal cielo a te sole e rugiada?
eco verrà d'amore e di consigli
a benedir la tua solinga strada,
a salvarti del mondo fra i perigli?
E’ buio l'avvenir! 1’età fanciulla
promette più che mantener non sa:
ma l'angelo rapito alla tua culla,
all'innocenza tua scudo sarà.
Oh 1’innocenza è un fiore, un fior negletto
dal mondo è insidiato, ma prezioso
a quel Dio che si fece pargoletto,
al Dio che sempre ai pargoli è pietoso.
Poi c'è Maria, la mamma che non muore,
la mamma che, se il labbro anche non parla,
sa intendere ogni gemito del cuore!
T’insegneró a conoscerla e a chiamarla.
La tua Speranza in Lei ti farà come
abbandonata nel materno amplesso,
poiché virtù Divina è nel suo nome.
Dormi ora in pace, dormi pure adesso!
(settembre 1906)
FINE