FESTA DELLA REPUBBLICA, 2 GIUGNO 2013

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Festa della Repubblica, 2 Giugno 2013 : Spiegazione dell' Immagine: sullo sfondo del Tricolore, cioè delle tre virtù teologali (Fede: il bianco, Speranza: il verde, carità: il rosso), 4 auto Lamborghini Gallardo, si dipartono a forma di Croce ai quattro punti cardinali; Cristo seminatore, sfruttando per così dire, il motore Lamborghini o della storia, semina in Italia e nel mondo; al centro il Presidente della Repubblica, circondato da 4 stemmi della stessa Repubblica (uno per ogni punto cardinale del Globo: si vuole in qualche modo simboleggiare il codice genetico e culturale, universale dell'Italia e della sua civiltà migliore), alza la mano in segno di consapevole o inconsapevole approvazione di quanto avviene intorno; in segno di garanzia dell'ordine, della giustizia e del bene comune ... . Lo Stato ha dunque uno spazio ben delimitato all'interno del crocevia della storia, dalla scritta "Repubblica Italiana"; ma ha anche autonomia e posizione centrale : può fare del bene, se vuole; o può scontrarsi col vento incontenibile della Croce, se non vuole fare del bene e sceglie il male....  .

 

1. E’ la festa e la gioia nazionale

di tutti gli Italiani,

non solo dei Repubblicani,

ma anche dei monarchici:

 

infatti è vero che i monarchici

sono rimasti senza  il Re;

ma è pur vero che

anch'essi usano la Res Publica

e i suoi vantaggi;

godono la Pace e l'Ordine,

l'Unità nazionale e la Democrazia,

sono parte consistente del popolo

che li riconosce e li rispetta.

 

E' dunque un bene che questa festa

sia  considerata

la festa e la gioia nazionale

di tutti gli Italiani

e non solo degli eredi

della vittoria elettorale del 1946;

è un bene che anche i leghisti

e qualsiasi dissentimento,

reimparino a rispettare

la maggioranza repubblicana.

 

D'altronde, se la nostra  Repubblica è vera,

ha il dovere di servire al meglio

e senza preferenze, tutto il popolo,

sia i partigiani che le opposizioni,

sia il Nord che il Sud,

sia le forze armate che sfilano,

che le forze disarmate che guardano;

 

nonostante la tradizione (pur necessaria)

delle sfilate dei militari e civili protettori,

il due giugno è in realtà,

più la festa dei civili

che dei militari; più la festa

della Società che lavora e produce,

fa famiglia e vive al meglio,

assicura il pane e fa del bene,

cerca la vita e la qualità della vita,

e rifiuta la morte;

insomma, è più la festa

dei civili e della civiltà

che porta l’immagine dell’Italia

vera nel mondo:

 

l’Italia che fa bene

e fa del bene a se stessa

e a tutti quelli che ne hanno

bisogno; l’Italia che crede

nella mente e nel cuore del Risorto;

l’Italia che ha in questa Fede

del Bene e della Pasqua,

la vocazione storica

più vera e profonda,

e perciò anche

la vocazione fondamentale

della Repubblica

come della Monarchia Italiana,

e perciò anche

la vocazione fondamentale

d’ogni Costituzione

veramente italiana,

presente o futura;

 

è dunque a causa di questa vocazione universale,

che il Re e il Presidente della Repubblica,

i Repubblicani come i Monarchici,

vivono in pace  nella stessa

Res Publica e in compagnia

dello stesso Popolo,

nonostante il passato

e le ragioni di dissidio.

 

2.Tuttavia, un grande pericolo

sovrasta l’Italia e l’Europa:

la pretesa di fare senza Dio,

di dimenticare quel Dio che l’ha

create e plasmate mirabilmente,

fino a dare loro ogni primato;

che ha detto con chiarezza

e premura divine : Senza di me,

non potete far niente.

E ciò ha detto e dice,

non perché Dio vuol far tutto

e non lasciare niente al merito dell’uomo;

ma perché il peccato d’origine e il male

che entrarono negli antenati

per invidia e istigazione del Diavolo,

sono più forti dell’uomo solo, senza Dio,

e possono essere vinti solo

dall’alleanza eterna tra Dio e l’Uomo;

infatti è Dio il Creatore della vita

senza morte o peccato,

cioè della perfezione

umana di cui godemmo

prima della caduta d’origine,

e alla quale dobbiamo tendere

obbligatoriamente, se vogliamo andare

verso l’alto della nostra natura superiore

dove abita Dio stesso e il nostro bene,

cioè il Vero, il Bello e il Buono;

e non vogliamo andare invece verso il basso

della nostra natura inferiore

dove abita la Scimmia, e il nostro male,

cioè il Falso, il Brutto e il Male.

 

3. Ma molti Capi e una parte del

Popolo, vogliono far tutto

senza Dio; per questo

sia gli uni che gli altri,

riescono a far poco,

e quel poco, non soddisfa

la giustizia e i bisogni del presente,

tantomeno del futuro, anzi cade, ahimè,

col giudizio del tempo e della storia;

 rivelandosi fallace .

 

4. Perciò la salvezza e la rinascita

dell’Italia e dell’Europa

non può venire dai capi,

né da quella parte del Popolo corrotto.

Verrà invece da ciò che rimane

del Popolo dei credenti;

verrà ancora una volta da quello

stesso Dio, da quella stessa Chiesa,

che alcuni passano il tempo

a negare e misconoscere;

calunniare e offendere, bestemmiare;

 

e ciò fanno

come se il nostro Dio non esistesse

e non sentisse veramente;

 

come se tutti gli altri dei e idoli

del Mondo, invece esistessero e sentissero

proprio al contrario del nostro, e fossero anzi

vivi e superiori proprio al contrario del nostro,

che purtroppo secondo costoro,

è morto irrimediabilmente

e dissolto come spray;

 

e ciò fanno

come se tutte le altre Chiese

fossero più autorevoli e migliori

di quella cattolica e nostra, e come se

la Chiesa nostra e cattolica,

il Canale principale della Santità nel Mondo,

fosse invece già finita

e non potesse difendersi,

non avendo né lume né sostanza

di santità, per sopravvivere.

 

 

5. Ma la Verità più profonda

è che il nostro Dio

è l’unico tra gli dei,

che esiste veramente e da sempre;

che è eterno 

e non muore di fronte

a niente e nessuno,

essendo Egli stesso la Vita medesima;

è l’unico che ha assunto per sempre

la natura umana, pur rimanendo Dio;

è l’unico Dio vivente,

l’unico che esiste davvero

come Dio Creatore Onnipotente

di tutte le cose dal nulla,

visibili e invisibili;

l’unico che esiste davvero

come Uomo risorto per sempre

dalla morte; l’unico in grado

di vincere con potenza divina e umana,

(dunque potenza più comprensibile agli esseri umani),

la morte, il peccato, il male, il Diavolo,

se trova accoglienza, collaborazione,

buona volontà umane.

Il nostro Dio, è l’unico

che esiste e risponde sentendo

e comprendendo sia da da Dio che da Uomo

(essendo sia Dio che Uomo),

i bisogni fondamentali dell’uomo e del creato:

il nostro Dio, è l’unico

che esiste e risponde 

 portando col suo Figliolo e il suo Spirito,

la Soluzione perenne nel Mondo :

cioè la Via, la Verità e la Vita,

e la Vita eterna;

infatti, nonostante l’attuale

apparenza dissolutoria,

già, ha Egli preparato la rinascita

e la resurrezione anche terrena e specifica

(e non solo celeste o eterna o archetipica),

di tutto ciò che perisce

perché lo rinnega;

di tutto ciò che muore

perché più non lo vede.

 

6. E’ dunque per la mancanza di Dio

che falliscono e si perdono

sia le Repubbliche che i Continenti;

ciò avviene quando sia gli uni che le altre

 vogliono fare senza di Lui,

o perché l’hanno conosciuto

e ciononostante desiderano respingerlo

(caso più grave con conseguenze

e punizioni  più pesanti),

o perché ancora non lo conoscono,

e ciononostante lo temono e non lo capiscono

(caso meno grave e più comprensibile):

 

7. ma come dimostra

in modo inoppugnabile,

la storia stessa, quelle Repubbliche

e quei Continenti che vogliono fare senza Dio,

specie se in opposizione alla sua legge,

si perderanno nei casi peggiori

 o rimarranno indietro, nei migliori,

perché mancano della luce, della grazia,

della compagnia vitale di Dio.

 

8. Invece avranno successo duraturo,

e un futuro prospero,

i popoli e le nazioni che credono  

Dio e lo accolgono.

Per questo anche la Rinascita

dell’Italia e dell’Europa,

verrà non dai governi ma dai credenti;

dai credenti illuminati dalla Sapienza

di quel Dio altrove negato,

non creduto o non creduto in tutto, o offeso;

da quel Dio ottenebrato, ignorato,

ma nella casa della Fede, la sua Casa,

nella Chiesa della Fede, la sua Chiesa,

adeguatamente accolto e creduto.

E  ciò va detto non per screditare

il Governo e lo Stato,

non per screditare i Governi e gli Stati,

verso i quali ci legano

i doveri della cittadinanza,

che sono anche un comando divino;

ma perché la pretesa tacita o pubblica

di una parte consistente di costoro,

di fare a meno di Dio,

è già il loro Programma fondamentale.

Però tutti i programmi dei senza Dio,

da Napoleone a Hitler a Stalin…,

cominciano con buone promesse

avendo bisogno di seguaci,

e finiscono sempre male o in tragedia.

Diventa perciò lecito, perfino doveroso

da parte dei cittadini, non credere

a un Programma, che già con evidenza,

non è credibile se  segnato dalla pretesa

fondamentale di prescindere da Dio,

cioè dal principale garante

delle nazioni come dei continenti,

della civiltà come della vita,

della giustizia giusta

come della pace vera,

dello Stato che cerca il Bene Comune

e non solo d’alcuni o di una fazione.

 

 

FINE

 

 

 

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