GIORNO DEI MORTI O DEI FEDELI DEFUNTI, DUE NOVEMBRE

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In attesa della resurrezione

dai morti, va la gente

ai cimiteri numerosa:

ha nel cuore la Fede

alta e accesa,

in mano i lumi e i fiori,

che simboleggiano

la speranza di rivedere

vivi in eterno, i propri cari.

 

Entrati tra i sepolcri,

la moltitudine si segna :

nel nome del Padre,

del Figlio, dello Spirito Santo.

Ormai alla tomba di famiglia,

tutti vogliono pregare,

ma ad alcuni non esce

che un sommesso pianto;

per altri, si fa invece

più forte, coi cari defunti,

il soprannaturale incontro.

 

Poi a mano  a mano

che il giorno passa

e avanza la sera,

sempre più accorata

ed efficace, diviene

l’insistente e pia

paesana, cittadina,

nazionale,

cattolica preghiera.

 

E’ questo infatti,

dice quel sacerdote,

il giorno della Chiesa militante,

che prega per quella che espia,

o Purgante. Tutto avviene dunque

nell'evidenza e nel segreto

del Cuore e del Cielo,

finché la preghiera insistente,

e una strana Parola d’amore,

sempre meglio ci fa persuasi,

che tante anime

hanno ora migliore sorte,

e anzi tra breve, s’apriranno

per molte, del Paradiso,

l' eterne e possenti porte .

.

  

FINE

 

 

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