Suona la squilla sulla via
frequente / sparsa di fronde e di silvestri fiori , in adorno vestir
esce la gente , / parchi coloni e semplici pastori .
Che lungo il prato in dipartita schiera , / addensandosi van , come
talvolta / in fondo
all' orizzonte che s'annera , / nuvola sovra
nuvola si affolta .
Ecco , tu spunti tra le ombrose piante / e di subito cessa ogni
bisbiglio , / con intento desio nel tuo sembiante , / ecco si affisa
immobile ogni ciglio .
O quanti voti il popolo raccolto / non forma in cor ! Quanti pensier
felici; / mentre tu passi e con benigno volto / a tuoi cari
"sorridi e benedici" !
E te , messo di Dio la madre addita / venerabonda a pargoletti figli ,
cui ne' duri cimenti della vita / luce sarai d'esempi e di consigli .
Ma la pudica giovinetta in petto / accoglie altri pensier mentre ti
vede; / previen co' voti il dì che benedetto / per te fia l'amor suo
dell' ara al piede .
Tutto è speranza a te dintorno , e festa . / Spera l' agricoltor che la
tua mano / terrà lunge il furor della tempesta , / quando biondo ne'
solchi ondeggia il grano ;
Confida l' orfanel , se inopia il prema , di non battere indarno alle
tue porte ; se tu lo veglierai nell' ora estrema , spera men dura il
vecchierel la morte .
(Composizione in quartine d' endecasillabi del poeta Giacomo
Zanella 1820-88
). |