IL FALCIATORE

[ Da : Maria Motta, Luce e Spirito, Cooperativa Editrice Nuova Brianza, Renate (Milano) 1986, pp.1-95 ; pp. 82-83 ]

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Nella dolce quiete della limpida

mattina autunnale, aperta al mite

calor del sole e al trasvolar

dellaria la mia stanzuccia:

 

fra le mani un lavoro e nella mente

un rifluir di fantasie serene,

levarsi ascolto e ricader la rude

falce sul prato.

 

Sento che in moto ritmico si alza

e riaffonda fra l'erbe, umide ancora

per la recente  pioggia: ormai dell'anno
l'ultimo fieno.

 

Il nido della gronda e già deserto,

poi che le brune ospiti canore

fuggon d'autunno le imminenti nebbie

e l’aure ingrate.

 

Il falciator m'han detto, è un vecchierello

che vive solo, in una sua casetta

là, presso il breve campo, che gli presta

lavoro e pane.

 

Poc'anzi lo sentivo canticchiare

una canzone del suo tempo quando

la risorgente Italia tutta ardeva

d'odio e d'amore:

 

D'odio per la tirannide straniera,

d'amore per la Patria liberta.

Parte l'armata e partir debbo anch'io

mia Bella, addio.

Dunque, egli pur l'affranto vecchierello,

fu un di buon patriota e amante fido!

Dunque, egli pure, ignoto e ignaro eroe,

pugnò e sofferse!

 

Pocanzi lo sentivo canticchiare,

mentre assidua la falce recideva

i verdi steli; adesso pin non canta,

né più lavora.

 

Vorrei vederlo... e fra le ruche brune,

negli occhi erranti, leggergli vorrei

se fatica o dolore, ansia o ricordo

lo fanno immoto.

 

Forse egli pensa a quante volte vide

verdeggiare e sorrider la campagna,

la sua campagna, al sol di primavera!

Forse ripensa

 

quanto ardor di vita, quanta festa

di beltà, d'armonia e di speranze

si vide intorno rifiorire al mistico

sol dellamore!

 

A un tratto in quella riposante pace,

dalla prossima Chiesa si diffonde

un suono di campana, un triste, lento

suon d'agonia!

 

Dal cuore al labbro mio sale la prece

Ché si dolce a ridir: Santa Maria,

prega per noi adesso e più nell'ora

di nostra morte!

 

Come sul prato la tagliente falce,

così la morte sulla vita umana

si abbatte inesorabile! Lo sà

it falciatore!

 

E anchegli dalla mistica parola

della campana attinge un senso pio

di adorante pietà: -Santa Maria,               prega per noi!

 

Oh l’erba, che la sua falce recide,

che il tardo autunno inaridisce, l’erbe

rinascer si vedranno e rifiorire

col nuovo aprile.

 

Ma de suoi fior, dei tanti che al suo affetto anzitempo mancarono, dei suoi

poveri morti, amati a ognor rimpianti,

non un rivive!...

 

E questo, dimmi vecchierello, è questo

il pensiero che tutto ora ti prende

e, gravandoti l'anima, il lavoro

anche ti aggrava?...

 

In alto il cuore, e prega, o vecchierello!

Tutto passa quaggiù, tutto trasmuta,

ma nulla, nulla perdesi di quanto

Dio crea e nutre.

 

Anche per te verrà, buon falciatore,

verrà la sacra primavera eterna!

Esule spirto, nato a faticosi

giorni quaggiù .

 

misera pianta dal dolor percossa

mietuta dal tempo e dalla morte,

in seno a Dio, che i tuoi diletti accolse ,

rifiorirai!

 

(Setttembre 1909)               

 

 

 

 

 

 

 

 

FINE

 

 

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