LA FORMAZIONE PROFESSIONALE ARETINA VISTA DAL BASSO .

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Notizie e Suggerimenti , tolti o sviluppati dal Convegno organizzato da FO.AR - CCIAA (Formazione aretina - Camera di Commercio ...) ,  dal titolo : Le Esigenze Formative del Sistema Economico Aretino -Sala Conferenze , v.le Giotto 4, 52100 AR- ,   4-2-04 . "..."  .                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     (Convegno preceduto da uno studio molto utile , cioè : AAVV della CCIAA ,  Progetto animazione . Rilevazioni delle esigenze formative delle imprese , Arezzo , FO.AR-Camera di Commercio , s. d. ). "...".                                                                                                                                                                                                                                                                                                      

 

 

Provincia aretina - Foar -Camera di Commercio: Corso per Analista di reti telematiche per Piccole e Medie  Imprese (PMI) .Arezzo Novembre 03 - Marzo 04  . 

Lezione del  dr. Francesco Bigazzi della suddetta   Foar -Camera di Commercio :  sta parlando della    relazione tra  firma digitale Crittografia asimmetrica .  

(Foto e fotocomposizione : O. Metozzi , AR 13-2-04).

 

 

 

LEGENDA :

CCIAA : Camera di commercio Industria , Artigianato e Agricoltura ,  v.le Giotto 4 , 52100 Arezzo . FO.AR : Formazione aretina , Azienda presso la Camera di Commercio , aretina .FP : Formazione professionale .     F.S.E : Fondo sociale europeo . 

              

INTRODUZIONE :  

               Analizzerò sotto , la geometria e la configurazione della FP aretina , vista dal basso . Ma è d'obbligo la seguente premessa : la disoccupazione che non si risolve , o la eventuale formazione professionale che non è abbastanza efficace , non sono aspetti  spiegabili in modo esauriente , dalle sole cause del discorso scientifico . 

                Infatti , c'è sotto una grossa situazione o condizione morale ,  la quale non può essere risolta né solo a livello economico , né solo sociologico , né solo politico  ... . 

                Essa troverebbe   invece , soluzione completa e radicale soltanto a livello morale e  religioso , qualora ad es. il Decalogo e il Vangelo tornassero ad essere il presupposto naturale e sociale della nostra vita quotidiana o del nostro umanesimo . 

 

INDICE 

    

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Introduzione .

I. L' obbiettivo principale della FP , dev' essere la collocazione al lavoro .

II.  Dati allarmanti .

III .  I Dati suddetti dimostrano una contraddizione endemica del sistema economico aretino.

IV.  Possibili soluzioni del caso aretino ( quattro soluzioni o medicine).

               IV. 1 : Medicina contro la diserzione dai Corsi FP.

               IV. 2 : Medicina contro il pensiero che ritiene impossibile l'attivazione dei Corsi FP con la ...certezza di trovar lavoro al termine ...                             

                IV. 3 : Medicina contro l'inefficienza dei Centri per l' Impiego.

                IV. 4 : Medicina contro l'emarginazione dei diplomati e laureati , nei luoghi di lavoro .

                                      IV . 4 . 1 : Come la FP può aiutare i diplomati e laureati tirocinanti e specializzandi .

                                      IV . 4 . 2 .  : Come il legislatore e la FP , possono aiutare diplomati e laureati con poco o nullo mercato .

                                                     IV . 4. 2 . 1 : Descrizione della categoria .

                                                     IV . 4. 2 . 2 : La medicina consiste nel garantire legalmente una mobilità dal basso iniziale , verso l'alto .

 

TESTO

 

I. L'OBBIETTIVO PRINCIPALE DELLA FP , DEV' ESSERE LA COLLOCAZIONE AL LAVORO.

 

           L' obbiettivo principale della Formazione professionale da parte di enti    publici , ad Arezzo come dovunque , può essere uno solo :

         far trovare lavoro a chi non ce l'ha , e quindi nemmeno può cominciare un vero percorso di autoformazione , essendo persino comicamente escluso da ogni processo produttivo .

         E dico comicamente , perché l'attuale dimensione socio-economica d'Arezzo dell'Italia e del mondo intero ,  ha bisogni impellenti tali , che tutto è possibile , tranne che vi sia la reale necessità di escludere qualcuno, eccettuato l'arbitrio immorale , si che alcuni individui e categorie , attuano politiche esclusive , solo per  proprio tornaconto, ma non certo per implementare l'economia , intesa come l'aspetto economico del generale Bene Comune , nazionale e sovranazionale .

         Ritengo necessario fare questa precisazione , perché nella Relazione sulla Soddisfazione dell' utente della FP aretina (Customer Satisfaction , FP, Provincia di Arezzo, 2000-2001) , fin dalla Presentazione, con tanto di firma (non autografa) del presidente Vincenzo Ceccarelli e dell'Assessore FP , Alessandra Dori , viene  detto che in fondo , essendosi fatte avanti altre esigenze formative , il trovar lavoro , è diventato cosa secondaria . Ma a scanso d'equivoci riporto il passo :

          Non si parlerà esclusivamente di .....scoprire quante persone hanno trovato lavoro o hanno migliorato la propria condizione professionale ....; anzi il peso di questa voce specifica vuole volutamente essere sfumato , perché è ormai diffusa la consapevolezza che non esistono ....strumenti sterili... ma ...strumenti che possono aiutare il singolo individuo a orientarsi .

           E questo concetto errato (perché ambiguo e dispersivo) a riguardo di quale deve essere l'obbiettivo fondamentale della FP , non solo è acquisito dalle teste formative principali (Ceccarelli, Dori , Grasso ...) provinciali , ma viene poi ripetuto abbastanza frequentemente dai beati formativi , cioè dai rappresentanti delle categorie professionali e dai sindacati :

            per es. il 4-2-04 , durante il Convegno per la presentazione e discussione sullo studio della FO.AR e Camera di Commercio aretina , dal titolo Le esigenze formative del sistema economico aretino , uno stuolo abbastanza folcloristico (per chi non è abituato a incontri simili) di burocrati intercategoriali e sindacali , ha monopolizzato la discussione della conseguente Tavola rotonda , mentre le parti principali erano pressoché assenti , cioè gli imprenditori fisicamente (eccetto il Basagni presidente di Confindustria) e i disoccupati spiritualmente (quei pochi che c'èrano se la son filata , molto prima della fine del Convegno) :

            e che cosa hanno concluso questi giganti delle strategie formative ? Sono tutti daccordo che è necessario formare sia i disoccupati che gli occupati , sia gli  imprenditori  . Ma il problema è come  . E questo problema rimane sostanzialmente aperto.

            In questo contesto però si sentono sentenze tipo la seguente di Stefano Pucci della Confartigianato : Il discorso non è fare formazione per poi trovare lavoro..., l'efficacia (della FP) va letta in base agli interventi formativi che vengono fatti . O quest'altro di tale dr. Fontana di Confesercenti : Bisogna focalizzare le esigenze formative della persona piuttosto che dell' Azienda ; o quest'altro del dr. Bernardini di Confindustria : Meglio fare FP per gli occupati che per i disoccupati , infatti le statistiche provinciali rilevano che molti si iscrivono ai Corsi solo per il piacere della conoscenza , ma non per affinare le capacità professionali    .....

II . DATI ALLARMANTI .

 

La Tab 10 dell' Allegato 2 della Soddisfazione dell' Utente (Customer Satisfaction , 2000-2001) della Formazione Professionale nella Provincia Aretina :

su un totale di 477 iscritti , vi furono 102 disoccupati all'inizio dei Corsi formativi , dei quali la metà  precisa , cioè 51, trovarono lavoro alla fine o "momento attuale" successivo .

Brava la nostra Provincia : ma che ne è stato e che ne sarà degli altri 51 ?

La suddetta Customer analizza pertanto numerosi aspetti della Soddisfazione dello utente :

e qui c' è l'errore : ci si perde in requisiti secondari della stessa soddisfazione d' utenza , rispetto al far trovare lavoro a chi non ce l' ha .

  E in mezzo a tante descrizioni superflue , non viene nemmeno descritta e tantomeno messa in rilievo la Tab 10 , sintesi del discorso formativo occupazionale , si che per individuarla , anche un esperto di consultazione dei dati , impiega come minimo 10 minuti . "..." Così in tal frangente , o Provincia , non ti posso dire che sei brava , come sopra , ma devo dire quel che   è : che devi tornare a dare importanza prioritaria all' occupazione  .

                  Durante il Convegno , l'Assessore  FP , Alessandra Dori , ha ritenuto di non soffermarsi sull'esito occupazionale della sopradetta Tabella , perché  la disoccupazione nella Provincia aretina , è dopotutto di tipo frizionale, cioè trascurabile . Comunque l'amministrazione , ha aggiunto la signora Dori , si è data delle priorità , fino a formarsi una Mappa . Intanto :  1. ha incaricato l'Università aretina di fare un' indagine sui fabbisogni formativi ; 2. e ha fatto un Protocollo d'intesa coi Soggetti del Mercato del Lavoro .

              La stessa assessora , ha poi proseguito il discorso riconoscendo due difficoltà ordinarie della sua politica e probabilmente di quella di numerosi altri assessorati in Italia e fuori d'Italia . Cioè : 1. Si fa difficoltà a trovare persone disposte a ricoprire certi ruoli nei Centri per l'Impiego ; 2 . localizzate e certificate con dati alla mano certe possibilità di sbocco professionale , si  possono reperire difficilmente persone interessate a frequentare quei Corsi medesimi legati a quei sbocchi professionali  .

              Ma queste difficoltà non sono le sole , c'è dell'altro :

              riferisce il segretario della Camera di Commercio e presidente della FOAR , tale dr. Giuseppe Salvini , che secondo l' ultima Indagine Excelsior , su 100 profili professionali delle Imprese , 38 vengono dichiarati dalle stesse Imprese , di difficile reperimento . Inoltre , la Camera di Commercio ha chiuso il saldo occupazionale del 2003, con 1400 nuovi ingressi ; ma si tratta del dato peggiore degli ultimi 4 anni , perché per es. solo nel 2002 , il saldo occupazionale , fu di 2500 unità lavorative . E questo calo vi è stato nonostante la raccolta di copiosi dati e studi e di numerose ore di FP , che solo da parte della FOAR e della Confindustria , a detta del dr. Bernardini della stessa Confindustria , tra il 2001-2003 , sono state 11 000 , coinvolgenti circa 1000 persone , sebbene vi sia compresa anche la formazione di tipo obligatorio , dovuta forse alla necessità di conoscere le varie leggi .

              D'altronde è lo stesso braccio destro dell'Assessore Dori , tale dr. Paolo Grasso,  a riferire con orgoglio , che Ogni anno la Provincia aretina lancia sul    mercato , per l'esclusiva formazione degli occupati , 1.250.000 € , dei quali , 3/4, cioè poco meno di 1.000.000 d' € annuali ,  vanno alle imprese . Poi ci sono gli stanziamenti per i lavoratori atipici che il dr. Grasso, preferisce non descrivere , perché dice : lui è un tecnico , non un politico . 

               Ma  non finisce qui , poiché Giovanni Basagni , presidente della Confindustria aretina , nonché membro di Giunta della Camera di Commercio e membro del Consiglio d'amministrazione FO. AR , dopo aver sinceramente confessato che tuttoggi il 25% dei suoi rappresentati soffre l'analfabetismo tradizionale e informatico ostacolanti la FP , si sofferma sulla questione delle pantere grigie , cioè mentre ritardano i nuovi ingressi nel mondo del lavoro , molti detentori di conoscenze professionali , o se ne sono andati o sono in procinto d'andarsene a riposo (sono appunto, le Pantere grigie) , senza comunicare a qualcuno il loro prezioso patrimonio .

 

Le esigenze formative del Sistema aretino , Arezzo Camera di Commercio Sala Conferenze, 4-2-04. Sta parlando a destra , il dr. Paolo Grasso, e in ordine verso sinistra segue il dr. Giuseppe Salvini , il presidenteGiovanni Basagni e l'Assessore Alessandra Dori .

 

III. I DATI SUDDETTI , DIMOSTRANO UNA CONTRADDIZIONE ENDEMICA DEL SISTEMA ECONOMICO ARETINO .                                                                                                                                                                                                                                                                                                               

                         In relazione ai dati suddetti , questa contraddizione è visibile non appena  riflettiamo , che da un lato , si raccolgono molti dati e si fanno e si faranno sempre più , molti studi e ricerche , e si investe già notevolmente in ore di formazione ,

              dall'altro non si raccolgono i frutti che ci si aspetterebbe , perché non solo perdura un quid cronico di disoccupati , ma allorché si aprono dei Corsi , questi possono esser non sufficientemente frequentati ; e ciò avviene , nonostante che quasi il 40 % delle Imprese , dichiari la difficoltà a reperire alcune figure professionali , e anzi , il generale invecchiamento della popolazione che dovrebbe implementare il saldo disoccupazionale , al contrario , lo stà decrementando, a dispetto di tutte le attenzioni generali , compresa la Formazione Professionale provinciale .

               E' quindi necessario chiedersi qual'è la cagione di questa grave contraddizione endemica . Questa si  (e non la sfaccettatura varia della Soddisfazione degli Utenti),  è una domanda significativa per tutti , sia per le autorità provinciali , che per gli imprenditori che per i disoccupati e gli interessati vari , alla Formazione Professionale , come ai processi socio-economici .

 

IV . POSSIBILI SOLUZIONI DEL CASO ARETINO ( quattro Soluzioni o Medicine) . 

 

IV . 1.  MEDICINA CONTRO LA DISERZIONE DAI CORSI FP.

               Consiste nel dare ai frequentatori dei corsi professionali , disoccupati , la certezza assoluta di trovar lavoro alla fine di un determinato Corso

               Ogni individuo occupato , vive in un suo mondo , dove l'aspetto del lavoro , caratterizzato da tanti parametri che soddisfano un insieme di bisogni materiali e spirituali , viene visto sostanzialmente come un fattore di certezza o di incertezza , a seconda di come è percepita l'esperienza della soddisfazione dei bisogni stessi : 

                se questa esperienza è buona , è buona o come minimo sufficiente , anche la certezza data dal lavoro che si svolge ; e pertanto l'individuo avrà un giudizio positivo del suo lavoro ; se questa esperienza è invece cattiva o mediocre o al massimo insufficiente , sarà insufficiente o mediocre anche il livello di certezza dato dal lavoro svolto ; e pertanto l'individuo avrà un giudizio negativo del suo lavoro . 

                Ma si noti come sul piano psicologico , sia la certezza la parola più significativa di un lavoratore manuale o intellettuale , occupato , essendo che sia nel caso che abbia un buon giudizio del suo lavoro , sia nel caso che ne abbia uno malo, tuttavia , il livello di certezza non giunge mai a essere uguale a zero .

                Ogni disoccupato , eccettuati alcuni individui di particolare forza e personalità interiore , vive invece in una situazione psicologica del tutto opposta , rispetto all'occupato . E questa dimensione è quella dell' incertezza presente e futura . Il disoccupato è per sua norma un individuo incerto , spesso relegato volutamente nella solitudine , del quale , dire che l'incertezza giunge ad esser sinonimo di scarsa speranza e ottimismo del futuro , non è abbastanza ; infatti , lo stillicidio quotidiano a cui è sottoposto in quanto non occupato, lo porta a considerare le decisioni e scelte del            l ' organizzazione della vita , come scelte aventi tutte la stessa efficacia prioritaria circa la possibilità reale di passare dal pianeta dell' incertezza o dei disoccupati , al pianeta della certezza o degli occupati : 

                per questo tipo di disoccupati , abbandonare per es. , un corso FP già a metà , o un dato lavoro intrapreso da pochi giorni in una nuova azienda , o non pagare il canone d'affitto , o litigare con la famiglia alla sera , senza evidenti motivi , ma solo perché di malumore ...ecc. , sono incidenti quotidiani , ai quali non ci si preoccupa di dare una gerarchia razionale , come farebbe in condizioni normali , un occupato che vive la dimensione della certezza , o un datore di lavoro : infatti questi direbbero ad es. che l'azione più grave del suddetto disoccupato , è quella d'aver abbandonato o il Corso FP o il neolavoro in ditta ; e al secondo posto nella scala di gravità , viene poi o il litigio familiare o il mancato pagamento affittuario . 

               Inoltre vige tuttoggi il problema dell'autosostentamento durante la frequenza di  Corsi FP gratuiti, per disoccupati ,  e quindi , eventualmente di punta o importanza prioritaria per l'economia locale :  

               infatti è gratuito il servizio didattico , ma durante la frequenza, sono a carico dei discenti le spese d'automantenimento , viaggi , vitto, ecc., senza contare che spesso questi soggetti , o non hanno reddito alcuno , o onde sopravvivere e mantenersi una eventuale  lor famiglia , svolgono già lavori temporanei o precari , i quali pur precari , tuttavia son meglio che niente ; ma frequentare un corso professionale , significa abbandonare anche questo minimo contatto col mondo vivo del   lavoro ; e rischiando talvolta persino l'indispensabile conduzione familiare , significa affidarsi al mondo dei burocrati , che anche nei casi migliori , nella testa degli utenti ,  è sempre e comunque , un mondo più teorico che pratico , più chiacchierone che fattuale , più attivista che realmente attivo , più lontano rispetto ai reali bisogni dell'individuo , che vicino rispetto alle certezze che ogni autorità dovrebbe saper dare ...  :  

                avvertendo   dunque , il tutto , l' individuo preferisce talvolta , non buttarsi in un impresa che non ha le dovute garanzie di riuscita . Ma diamogli queste garanzie , e non potrà ottenersi che migliore  risposta .

                Il Servizio di Formazione Professionale locale , dovrebbe perciò , provare a unire questi due aspetti nei Corsi futuri , sempre basati sulle indagini preventive di rilevamento : 1° . dare l'assoluta certezza di trovar lavoro alla fine di un corso FP , per disoccupati ; 2° eliminare il numero eccessivo di docenti e intermediari vari , e coprire le spese di sostentamento , qualora ve ne sia effettiva necessità ; 3° . ottimizzare solennemente le motivazioni e le capacità dell'individuo, al quale si deve dire : T'accompagno fino al luogo di lavoro ; e tu garantisci d'accettare la fatica e la disciplina che tale impresa comporta , per il tuo bene , e della Società tutta . 

              

Gruppo di 5 Analisti telematici diplomandi , più il neodirettore (?) Artel , al Convegno su le Esigenze formative delle imprese aretine , presso la Camera di Commercio , ad Arezzo, il 4-2-04 .

 

IV . 2. MEDICINA CONTRO IL PENSIERO CHE RITIENE IMPOSSIBILE L'ATTIVAZIONE DI CORSI FP , CON LA ANNESSA CERTEZZA DI TROVAR LAVORO , AL TERMINE DEI MEDESIMI CORSI .

 

                      Consiste nello sviluppare la collaborazione tra burocrati provinciali FP e Imprenditori , nel seguente modo :

                 gli imprenditori di maggior successo in un dato settore , presentano vari Progetti FP in quel medesimo settore dove eccellono da anni . Su questi progetti lavoreranno poi i burocrati provinciali preposti , fino all'approvazione eventuale e  democratica della Commissione Tripartita .

                 Durante la Tavola rotonda del Convegno in argomento del 4-2-04 , sulle Esigenze formative delle imprese aretine , desideroso di contribuire a raddrizzare l'andamento di una discussione che mi sembrava avesse preso una piega un po troppo astratta , per i bisogni concreti dei disoccupati come per quelli degli imprenditori ,  ho rivolto direttamente al presidente degli industriali Giovanni Basagni , la seguente domanda o proposta : cioè se gli imprenditori potevano preparare dei progetti , sui quali avrebbe poi lavorato la FP provinciale .

                 Si decise che mi rispondesse l'assessore  Alessandra Dori , rincalzata poi dal Basagni : mi si fece notare pertanto , che un metodo nel senso da me auspicato , è già in atto : Niente o quasi si muove nell'ambito della FP , senza che siano consultati anche gli imprenditori e le categorie professionali , precisò il Basagni stesso .

                 E' però fin troppo evidente , che questa collaborazione attuale , così com'è , è insufficiente . E la prova scientifica e non tanto politica , di tale insufficienza , è la sopradescritta contraddizione (crf. sopra , il punto III : I dati suddetti dimostrano una  ... ; punto che rimanda a quello precedente , II : Dati allarmanti ) , coi capisaldi dei disoccupati , del saldo occupazionale in diminuzione , del 38% delle imprese che fa difficoltà a reperire alcune figure professionali .

                 E' chiaro pertanto che questa collaborazione tra burocrati - FP e Imprenditori , oltre che sviluppata , va riformata .

                 E la riforma dovrebbe avere il seguente taglio metodologico :

                 la Provincia chiede ad un gruppo di imprenditori di stendere , mettiamo per es. 10 progetti di FP industriale e agricola , 7 d'attività industriale , 3 d'attività agricola .

                 Se gli imprenditori si rifiutano , perché non abituati , o perché ritengono che ciò non sia affar loro , l'apparato politico prepari leggi che obblighino gli stessi imprenditori a collaborare per i progetti in argomento , sulla base del fatto che la disoccupazione , come l' incompetenza professionale ,  sono in uno Stato Moderno , uno dei primi presupposti per tornare ad essere arretrato e sottosviluppato , oltre che una illegalità dovuta al sopruso di alcuni su altri :

                 e qui si approfitti per aprire le menti imprenditoriali ancor più di quanto già possano essere aperte , alla consapevolezza , che nessuno nella Republica Italiana come nella CEE , ha il diritto di fare Republica per conto suo dentro la Republica :  per cui , talvolta , ci si fanno leggi e morali proprie tipo l'evasione fiscale o il disinteresse se non lo sfruttamento delle sacche di disoccupati o emarginati ; ma al contrario  l'intero corpo sociale , è legato dal filo e dal volto sovrano del bene comune , si che tutti gli individui come tutti i cittadini piccoli e grandi , ricchi e poveri , scienziati o facchini , tutti e nessuno escluso , hanno il diritto-dovere di partecipare contribuendo alla vita   publica .

                 In questo caso pertanto non si tratta di imporre un obbligo e basta , quanto di affermare o riaffermare un diritto finanche elementare della convivenza civile : cioè il diritto al lavoro . E chi più di una amministrazione publica , parte locale dello Stato di diritto democratico ,  ha l'obbligo o meglio il sacrosanto dovere di pretendere l'affermazione di un diritto eminentemente democratico , quale il diritto al lavoro , e ancor meglio alla piena e più efficiente formazione professionale ?

                Convinti gli imprenditori a compiere il loro dovere , cioè in tal caso a mettere per iscritto i nostri 10 progetti ,  il burocrate li ascolti e li lasci fare più che può , sia insieme massimamente disponibile quanto massimamente neutrale , abbia  cioè la pazienza e l'intelligenza e perfino la complicità di lasciarli il più possibile liberi , onde costoro sentendosi osservati e insieme publicamente benvoluti , tutti rifocillati nella loro condizione migliore di esseri pragmatici e protagonisti delle loro azioni analogamente a come lo sono ogni giorno dentro le loro aziende , in conclusione riescano a dare il meglio di se , consegnando i 10 Progetti .

                A  questo punto il burocrate , esca dalla neutralità e faccia appello a tutte la sue forze e capacità solenni , recuperi , analogamente all' antica e nostra romanità , la profonda consapevolezza che l'esercizio amministrativo e publico , pone chi l'esercita , di fronte al bene comune e perciò di fronte a  Dio  , più di quanto al medesimo bene comune e al medesimo Dio , pongano numerose altre attività publiche e private . 

                 Studi pertanto da solo i vari progetti meditando sui punti più discutibili , se ne trova . Poi si riunisca in privato con altre teste del suo rango , lasciando fuori per il momento , le sottoteste o i beati , cioè sindacati e organizzazioni di    categoria , perché costoro , pur avendo buone intenzioni , pur meritando benevolenza e rispetto e ogni diritto di cittadinanza , tuttavia , non sono la democrazia , ma una parte della democrazia , non sono la Provincia , ma una parte della Provincia , non sono la  FP , ma una parte sociale che aspira ad avere e difendere un concetto di FP , ed è   già molto se queste parti abbiano un preciso e chiaro e costante  concetto in proposito  ...  .

                Trovato dunque un accordo tra le teste provinciali principali , si studi un piano perché le discussioni che seguiranno nel dibattito democratico ordinario del protocollo (Commissione tripartita o altro ) , non inficino la sostanza dei 10 progetti formativi : 

                 cioè le teste provinciali puntino a difendere con forza la sostanza dei progetti stessi , consapevoli che essendo progetti ben congegnati sia teoricamente che praticamente , hanno essi persino una loro forza di autoimposizione : e questa forza , frutto equilibrato dell'arte amministrativa che unisce la logica della scienza con la genialità insuperabile del senso del bene comune o publico ,  è per sua natura , più eloquente e democratica di molte discussioni a tavolino , cosidette democratiche . Si facciano dunque alle sottoteste concessioni  riguardanti aspetti secondari , se si crede che ragioni effettive , possano esserci .

                Approvati dunque almeno 8 dei nostri 10 Progetti , bisognerà trovare le persone adatte a perseguirli . E si dovrà procedere a una selezione . Trovato il materiale umano , si procederà all'attuazione pratica  . 

 

IV . 3. MEDICINA CONTRO L' INEFFICIENZA DEI CENTRI PER L'IMPIEGO  .

 

                  Consiste nell'attivare i carismi della persona , come fatto principale e corale (e perciò non isolato dal resto delle attività informative ) della generale gestione publicitaria .

                  Le riforme dei vecchi Uffici di collocamento , fino ai nuovi e attuali Centri per l'Impiego , hanno cambiato in meglio diverse cose , fino a rendere possibile delle concrete proposte occupazionali : un disoccupato , può ad es. presentarsi a un Centro per l'impiego e chiedere che gli venga fatta una proposta di collocazione lavorativa , dopo che si è adeguatamente studiato il suo  caso .

                  Tuttavia , non basta : il sistema è lontano dall'esprimere le sue enormi potenzialità , onde essere a pieno titolo un publico punto di riferimento . Il personale non ha l'autorità carismatica per fare al meglio da tramite garantista tra la domanda e l'offerta di lavoro : anche se un dato impiegato è intelligente , tutt'altro che stupido e animato onestamente da buona volontà , le convenzioni sociali , la superbia imprenditoriale , il semplicismo dell'utenza , fanno si che spesso i suoi consigli e suggerimenti , non vengono ascoltati . E la maggioranza neutralizza ciò che il più meritevole , aveva invece bene architettato , per il bene della stessa società .

                  Come i vecchi Uffici di collocamento , anche i muovi Centri per l'Impiego , navigano nella routine scolorata della vita più ordinaria , dove il baco del qualunquismo e del massimalismo più a buon mercato , la possono facilmente aver vinta .

                  Perciò l'autorità superiore e preposta ai Centri per L'Impiego , dovrebbe di tanto in tanto intraprendere iniziative capaci di rompere il sistema dell'appiattimento o isolamento ordinario , da un lato dando massima personalità e pubblicità ai vertici , al corpo e agli obbiettivi dell'organizzazione, dall'altro , mettere almeno di tanto in tanto , degli operatori di grido a gestire il gioco tra Domanda e Offerta di lavoro .

                  Chi potrebbero essere questi operatori ?

                  Per es. a turni di uno o più mesi , i maggiori imprenditori di successo della città di  Arezzo , o altra , purché veramente famosi .

                  L'imprenditore moderno , spesso , come è ad es. il caso di Berlusconi e di taluni Presidenti americani , aspira sinceramente a far carriera , a uscire dal pragmatismo dell'azienda per misurarsi e contribuire alle necessità del mondo civile e istituzionale .   

                  Ebbene , l'accortezza di burocrati e politici , sia tale da usare anche per il bene publico queste ambizioni imprenditoriali , pure in quei settori della publica amministrazione , dove è storicamente chiaro quale sia il limite principale del personale preposto :    

                  è gente di certa cultura e meriti generici , talvolta di meriti persino straordinari anche come cittadini e impiegati ; ma con una grave mancanza : sia in alto che in basso, non hanno riconosciuta e provata esperienza gestionale del mercato . E pertanto il mercato li punisce anche quando meriterebbero invece , d'essere ascoltati e ubbiditi.

                   Si pensi a cosa accadrebbe in un centro dell'Impiego di via S. Lorentino ad Arezzo , o di un malfamato vicolo napoletano , se a gestire la domanda e offerta di  lavoro , fosse il calciatore Totti o Baggio o Raffaella Carrà o Lucio Dalla :  il solo fatto del nome e del modello , non solo attirerebbero maggior folla , ma forse si scoprirebbero  soluzioni insolite : le assunzioni aumenterebbero e l'entusiasmo generale , sarebbe probabilmente governabile con un suo momento massimo e successivo declino . 

                   E Dalla , e Baggio e simili , che hanno in più rispetto a un ordinario e capace impiegato   provinciale ? Niente ! Ma proprio niente , se non di meno , e se non la fama e la confidenza  publica . 

                   Perciò proviamo a chiederci  quale rivoluzione avverrebbe sul piano dell'efficienza , se una data amministrazione FP, riuscisse anche saltuariamente , a ottimizzare l'unione solidale , della confidenza (simboleggiata da Totti ...) con l'efficienza publica (simboleggiata dal tale o talaltro imprenditore di grido ) .

 

IV . 4 . MEDICINA CONTRO L'EMARGINAZIONE DEI DIPLOMATI E LAUREATI , NEI LUOGHI DI LAVORO .  

 

IV. 4.1 : Come la FP può aiutare i diplomati e laureati tirocinanti o specializzandi .

 

                   Conseguiti dunque un diploma o una laurea che danno accesso a una data professione , si presentano  3 possibili strade : il tirocinio per l'abilitazione alla professione ; studi ulteriori per specializzarsi ; un qualsiasi posto di lavoro , che può estrapolare del tutto , rispetto al settore in cui si è già diplomati o laureati .

                   In questa sede tratterò dei punti 1° e 2° . Il 3° invece , viene descritto sotto , al paragrafo successivo , cioè  IV.4 . 2 , dal titolo : Come il legislatore e la FP , possono aiutare diplomati e laureati con poco o nullo mercato .

                   La Formazione Professionale provinciale (e d'ogni altro grado , ciascun grado limitatamente alla sua competenza) , può attuare iniziative per professionalizzare al meglio e nel rispetto del diritto , ognuna delle tre situazioni post-diploma o laurea suddette ?  Si che può . E vorrà pure dirsi , anche a ragione , che lo sta già facendo . Ma sono necessarie vari e ulteriori  provvedimenti .  

                   : Tirocinio in vista dell'esame di stato , per conseguire l'abilitazione : in genere dura 2 anni . Ma durante questi 2 anni , vari pericoli minacciano l'aspirante professionista . E talvolta lo stroncano senza giusto motivo : se per es. il nostro aspirante  va in una azienda , c' è il rischio che anziché fargli fare la pratica professionale , lo si sfrutti per scopi di tornaconto aziendale , che nulla hanno a che vedere con la pratica tirocinante . Del pari , se ci si affida a un dato studio professionale , non sempre la scrivania assegnata , è il tavolo delle cose professionali future , ma può pretendersi che sia solo il tavolo delle cose arbitrariamente pretese dal locale mangiareclute , cangrande o addirittura titolare .

                   La FP provinciale , in tali casi , può essere di grande utilità , esercitando una qualche forma di controllo e opera educativa : per es. un ispettore apposito può fare sopraluoghi nelle aziende o negli studi tirocinanti , ricordando sempre e comunque quale è il termine principale del patto tirocinante : la pratica professionale , essendo che la competenza è una delle garanzie fondamentali della prosperità stessa di un dato paese .

                   : Studiare ulteriormente per specializzarsi e quindi trovare lavoro più facilmente , essendo più competitivi . 

                  Questa idea , di per se può esser giusta , e oggi specialmente , risponde più che in passato , a una necessità produttiva . Talvolta però , tale obbiettivo , viene assunto senza considerare al meglio il proprio caso , e le effettive prerogative specializzanti di quel dato settore o corso . 

                  Per es . se un laureato decide di impegnarsi nel conseguire un dottorato di ricerca , è poi così sicuro che al termine della fatica , troverà lavoro , perché più specializzato ? Inoltre , l'attuale dottorato di ricerca , presuppone un corso triennale prima della tesi di dottorato : si tratta perciò di un'altra laurea , chiamata dottorato , anziché laurea breve o lunga o specialistica che sia . Ma il nostro laureato , prima di imbarcarsi nella nuova impresa , ha bene riflettuto che sta per cominciare daccapo il conseguimento di una 2° laurea ? Spesso alla decisione ci si arriva , semplicemente perché altro lavoro si crede di non trovarlo , e perciò si va avanti nello studio : almeno andare avanti ,  è meglio che fermarsi . Infatti sostare vorrebbe dire fare i conti con un mondo del lavoro variamente ostile ai titoli di studio , specialmente quando questi non hanno attinenza diretta col mercato e l'alta specializzazione .

                  La FP , può quindi fare opera di orientamento . E in questo campo , per fortuna si è avanti , essendo che i Corsi di FP , sono già di per sé , una proposta pratica , di orientamento professionale . Però non basta . Se le istituzioni non trovano il modo di avvicinare i giovani , questi di loro iniziativa non andranno mai per primi o in massa , presso le Istituzioni della FP , a consultarsi . E' chiaro pertanto che l'orientamento deve essere all'interno di strategie educative più ampie , che vanno oltre la publicità , anche masmediatica : 

                  ad es. , anziché fare stupidaggini assolute e croniche tipo Arezzo Vave , dove ad esser promosso e publicizzato non è l'orientamento al lavoro e alla vita , ma sostanzialmente l' istinto zombico del taedium vitae , o dell' hyppico lasciarsi andare , o facilmente drogare ;  perché ad una musica di migliore qualità , non abbinare anche una fiera del lavoro o giornate dell'orientamento al lavoro  ? 

                  Perché dopo che i cavalieri si son massimamente burattati , cioè hanno colpito ben bene il buratto , e tutti molto saracinescamente vanno a festeggiare solo per riempirsi la pancia , perché insieme al buratto e al buon vino , magari sotto le mura medioevali , o lo sguardo di Guido Monaco, o quello di S. Donato , o ovunque si ritenga meglio , non proporre anche qualche messaggio di orientamento FP ? 

                   Come mai se gli stessi spacciatori di droga , hanno ad Arezzo come ovunque,  finanche l'audacia di spacciare davanti l'ingresso delle scuole , come mai la FP non dovrebbe avere sia il permesso che l'audacia di varcare i cancelli scolastici e intrattenersi a colloquio nelle aule, più ancora di quanto abbia fatto o stia facendo ? 

 

 

IV . 4 . 2  :  Come il legislatore e la FP , possono aiutare diplomati e laureati , con poco o nullo mercato .  

 

IV. 4 . 2. 1 : Descrizione della categoria .

 

                        Si tratta qui , di quella categoria di persone con un diploma o laurea , meno o per nulla richiesti dal mercato attuale . Di questa categoria o risorsa umana , facente lavori al di sotto delle proprie competenze , le selvagge convenzioni sociali , ne rivendicano da tempo , la pelle e  l'estinzione : 

                    mentre lo Stato è latitante , il mercato è dunque , belligerante , e più ne ammazza , più si convince d'esser qualcuno ; più ne schiavizza , e più si convince d'aver vinto ; più ne mette in fuga e più si sente d'avere stravinto .

                    Ma il mercato non è l'unico presupposto della cultura , ma è soltanto uno dei presupposti ; non è l'unico strumento della cultura , ma è soltanto uno degli strumenti ; in definitiva , il mercato è bugiardo , quando dice d'esser Dio ; infatti , avendo la pretesa ridicola d'esser divino , pretende che gli uomini servano solo lui . 

                    Ma questa è soltanto una bugia finanziaria : la verità più indelebile , è che il mercato è e deve essere uno strumento al servizio dell'uomo , e non viceversa , come il nostro tempo talvolta ,  pretende . Non si colpevolizzi quindi il mercato  , ma soltanto il suo uso sbagliato

                     E uno degli usi sbagliati del mercato , è appunto la pretesa ignorantissima , di sprecare le risorse di vario tipo , e specialmente ambientali e umane , le quali in apparenza , sembra che non abbiano né il posto né il servizio dovuto nella produzione , soltanto perché questo posto e questo servizio non si è finora , né trovato né programmato ; sembra che non servano quelle date risorse disponibili , soltanto perché l'ignoranza generale non ne sa ancora vedere le attuali e nuove utilità . Additare queste attuali e nuove utilità è compito di chiunque , e specialmente della FP publica e privata .

 

IV . 4. 2.2  : La medicina consiste nel garantire legalmente una mobilità dal basso iniziale ,  verso l'alto .

 

                   In questo contesto , in attesa che l'evoluzione degli eventi chiarisca ulteriori bisogni e necessità , la medicina contro l'emarginazione e la schiavizzazione  , consiste nel garantire legalmente a diplomati e laureati disoccupati , nei luoghi di lavoro dove svolgono attività non conformi al titolo di studio posseduto ( e perciò li diciamo disoccupati o emarginati) , la dovuta priorità o mobilità nei confronti di chi non è né diplomato né laureato ,  a partire dal basso verso l'alto , cioè dalla mansione iniziale più bassa (qualsiasi essa sia) della gerarchia produttiva , verso la più alta e finale (qualsiasi essa sarà o potrà o dovrà essere) : 

                   e  ciò secondo un percorso adattabile caso per caso : es . : un laureato in lettere che lavora come portiere in un Istituto di ingegneria atomica del CNR : non riuscirà mai a diventare direttore supremo della struttura , ma nel suo percorso , quanti portieri , diplomati di qualifica e maturità , impiegati vari e responsabili a vari livelli , egli può potenzialmente sorpassare , grazie alla sua laurea ?  (....)   .

                    La soluzione  esaminata qui , in questo punto IV . 4 , è dunque : Accettare un qualsiasi posto di lavoro  .  

                    D'altronde ,  se questa  è da un lato la scelta più umiliante , visto che si comincia da un lavoro estraneo alla propria preparazione  , dall'altro è pure la più facile e realistica , visto che si comincia da quel che si trova , e non da quel che si dovrebbe trovare .

                   Al nostro diplomato o laureato , capiteranno pertanto 2 tipi di lavori : 1.meno lontani dal settore del proprio titolo di studio ;  2. più lontani dal settore del proprio titolo di studio .

                   Nel 1° caso potrà dirsi più fortunato ; nel 2° caso , meno fortunato . Ma questa distinzione sebbene possa fare una qualche differenza , non è decisiva , anche perché due fattori umani ulteriori , entrano in  gara : cioè le capacità e le doti naturali del lavoratore , e l'onestà del datore di lavoro

                   Se l'assunto esercita un lavoro anche estraneo alla propria cultura suffragata da diploma o laurea , e tuttavia reagisce con buona volontà e spirito creativo , egli , dopo un certo periodo         d' adattamento , riuscirà lo stesso a far meglio di chiunque , quel dato lavoro . Ma il mettersi in evidenza non tanto perché lo si vuole , ma solo perché si è migliori , non basta per attivare il diritto al processo naturale della carriera . Occorre che il datore di lavoro , e i vertici preposti al personale (specie se trattasi di una grande     azienda ), abbiano l'onestà necessaria a riconoscere tale diritto , sia per il bene della loro azienda , che per il bene della società . Se dunque il nostro lavoratore diplomato o laureato , è capace , e  il titolare da cui dipende è onesto , in breve , ricoprirà incarichi superiori allo stesso livello del diploma o laurea , nel nome dei quali ,  inizialmente non trovò  lavoro. 

                   Il problema sorge invece , quando il nostro lavoratore è capace , e il suo titolare è disonesto , cioè amministra le carriere non in base alle effettive capacità dei dipendenti , ma in base ai suoi comodi , del tutto arbitrari : promuove quello e non quell' altro , perché è amico di suo genero , o di un suo amico ,  o è semplicemente raccomandato dal  boss locale ; o perché la rete di clientele che lo circonda , ha un peso tale nelle sue decisioni , che non sapendo ormai come sottrarsi a quelle maglie quotidiane , finisce sempre per accontentarla , e guarda caso questa rete , spesso teme proprio i più onesti e capaci , in quanto li sente nemici dei propri privilegi . 

                   In tal caso al nostro bravo ma sfortunato diplomato o laureato , restano 2 strade  :   o accettare la stagnazione della propria   carriera , rimanendo in azienda , che è in pratica una forma di schiavizzazione (per cui si vende l'individuo dandogli un valore di 10 , quando in realtà ne ha 100, e oltre è persino impagabile) , o andarsene altrove , e ricominciare daccapo . Ed è chiaro che è consigliabile quest' ultima soluzione . Ma anche questa può non bastare , a causa del generale rilassamento morale della nostra società , si che andando altrove , con certa facilità , specie nei lavori più umili e nei settori o nelle zone più depressi della geografia del mercato del lavoro , il meccanismo di congelamento della propria carriera e promozione o naturale intraprendenza , può   ripetersi , senza che autorità alcuna dia un 'occhiata  o alzi un dito , ma anzi , alla prima occasione , può persino dimostrare , quella stessa autorità , una ignoranza delle cose e una tacita accondiscendenza , non di specie qualsiasi , ma finanche dall'odore di pattumiera , cioè dall'odore tipico e contagioso , del sottosviluppo morale e burocratico . 

                  E invece sarebbe proprio questo un grande momento della FP : farsi promotrice di leggi atte a contrastare questi nuovi e frequenti tentativi di schiavizzazione , per cui molti diplomati e laureati che cominciano a lavorare dal basso , per sottrarsi alle lunghe attese e incertezze dei concorsi , nonché del generale tempo lungo , prima di lavorare secondo il proprio titolo di studio , si vedono ciononostante , ostacolati in questo percorso di per sé potenzialmente vincente , per via di un nutrito numero di ignoranti , o schiavizzatori o  dèspoti . 

                  Così essendo , in questa categoria diplomata-laureata , procedono attualmente solo i più fortunati , o poco più . Bisogna quindi governare questo processo , cioè far procedere anche i più capaci , mediante leggi e FP più efficace , che vuol dire :  in grado di portare la forza del dialogo e della legalità , dove talvolta non c'è che l'ignoranza , l'indifferenza e la prevaricazione .

                  Così se per es. in una azienda vi è un netturbino diplomato , e se non c'è nessuno di cultura superiore a questi ,  non appena è necessario un contabile o un segretario o quant'altro , si fa segretario o contabile il netturbino , senza far venire da fuori altro segretario o contabile , perché è giusto che sia considerato come una priorità il fatto che il netturbino diplomato , ha già scelto di far parte dell'azienda , e quindi se lo    vuole , ha diritto a far carriera ; mentre il datore di lavoro , non ha diritto a tenerlo per sempre a fare il netturbino , o a costringerlo ad andarsene , perché l'unica prospettiva che li ha , è quella del netturbino .  Però se in tale azienda , v' è al contempo un laureato che fa mansione inferiore al suo titolo di    studio , allora è il laureato che va a fare il contabile o il segretario , mentre il netturbino diplomato va al posto del laureato che mettiamo , faceva il magazziniere ... :  

                      entrambi , laureato e diplomato , non fanno ancora lavori pari ai lor titoli di studio , ma  tutti e due sono mobili , e la stagnazione sterile e dannosa quanto artificiosa , è già salutevolmente vinta e rotta ...   .  

                  Insomma ,  la gerarchia dei titoli di studio , ha un valore produttivo , anche in ambiti estranei al settore di diploma e di laurea conseguiti , essendo che la disciplina coltivata e il rigore del metodo scientifico , formano inevitabilmente , persone in grado di valutare la realtà concettuale e complessiva, con maggiore penetrazione logica , e perciò anche produttiva , rispetto a chi nessuna disciplina ha mai coltivato o a chi l'ha coltivata per un periodo di tempo inferiore : 

                  ma nel mondo produttivo , esiste a riguardo , una formidabile ignoranza :  cioè questo valore non è  talvolta riconosciuto dalle convenzioni sociali , e per quanto ne sò , nemmeno dalle   leggi . Farlo conoscere , e recuperarne le capacità produttive , è a mio avviso , compito notevole , della FP , specialmente a livello publico , ma anche privato. 

 

 

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