Introduzione Sottostante, il celebre passo dove Karl Marx definì la religione, "oppio dei popoli" . Si noti in ultimo a cosa si riduce questa affermazione filosofica : a credere che la religione è inefficace perché a parere filosofico di alcuni, sarebbe un inganno e una illusione; ma non ci sono le prove sicure di quanto affermato; si richiede di credere a ciò sulla base di una affermazione filosofica: oltre la filosofia e l'economia che sono prove ideologiche e non universali, non ci sono prove. Questa sostanziale richiesta di Fede che nega Dio anziché affermarlo, costituisce dunque, l'aspetto sostanziale e fondamentale di tutto il marxismo. Ma il punto è : Marx e i marxisti poterono e possono essere sicuri che la loro filosofia è vera, mentre la religione cattolica e cristiana, è sbagliata ? Risposta: non poterono mai esserlo e non possono esserlo se non come affermazione filosofica. In conclusione, il materialismo storico, la dittatura del proletariato, l'oppio dei popoli, la sovrastruttura....sono pretese analitiche conseguenti a una nuova fede, e non a una scienza come preteso (materialismo scientifico); ma questa pretesa avvenne però, senza che onestamente parlando, si potesse essere sicuri della infallibilità di tale credo. Sarebbe stato onesto pertanto, dire: Noi marxisti crediamo la dittatura del proletariato e il materialismo storico e lo Stato totalitario Socialista...; ma non intendiamo imporre agli altri il nostro credo, poiché noi crediamo, ma non possiamo essere certi, di essere nel vero. Al contrario essi filosofizzano e poi arrivano a costringere il mondo a sposare la loro filosofia di vita e di politica. E qui sta l'errore e la natura satanica di questo tentativo: è una ideologia sbagliata e un tentativo satanico, perché nega Dio; lo nega mediante una filosofia che però si vuol far passare per religione assoluta; la religione inventrice della stessa libertà e democrazia, si propone ma non si impone; il marxismo negatore della libertà e della democrazia, si è proposto e allo stesso tempo si è imposto con la lotta di classe e armata : superbia inaccettabile, violenza, inobbiettività della ragione e della scienza, sono le evidenze e le risposte alla religione come oppio dei popoli.
TESTO Per la Germania in sostanza la Critica della Religione è compiuta e la critica della religione è premessa di ogni critica. L'esistenza profana dell'errore è compromessa, quando è confutata la sua celeste oratio pro aris et focis. L'uomo che ha trovato soltanto il riflesso di se stesso nella fantastica realtà del Cielo, dove cercava un super-uomo, non si sentirà più disposto a trovare soltanto la parvenza di se stesso, soltanto la negazione dell'uomo, dove cerca e deve cercare la sua vera realtà. Il fondamento della critica religiosa è : l'uomo fa la religione; e non già la religione fa l'uomo.E veramente la religione è la coscienza e il sentimento che ha di se stesso l'uomo, il quale non è giunto ancora al dominio di se stesso o l'ha nuovamente perduto. Ma l'uomo non è niente di astratto, un essere rannicchiato fuori del mondo. Chi dice: L'Uomo, dice il mondo dell'uomo, Stato, Società. Questo Stato, questa Società, producono la Religione, una capovolta coscienza del mondo, perché essa è un mondo capovolto. La Religione è la teoria generale di questo mondo, il suo compendio enciclopedico, la sua logica in forma popolare, il suo point d'honneur spiritualista, il suo entusiasmo, la sua sanzione morale, il suo solenne completamento, il suo conforto e la sua giustificazione universale. Essa è la realizzazione fantastica dell'essere umano, perché l'essere umano non ha una vera realtà. La guerra contro la Religione, dunque, è in via mediata, la lotta contro quel mondo,il cui aroma morale è la religione. La miseria religiosa è ad un tempo l'espressione della miseria reale e la protesta contro di essa. La religione è il singhiozzo della creatura oppressa, è il senso effettivo di un mondo senza cuore, come è lo spirito di una vita priva di spirito. Essa è l'oppio del popolo. La eliminazione della religione come illusoria felicità del popolo è la condizione della sua felicità reale. Lo stimolo a dissipare le illusioni del proprio Stato è lo stimolo a eliminare uno stato che ha bisogno delle illusioni. La critica della religione è quindi in germe, la critica della valle di lacrime di cui la religione è il riflesso sacro. La critica ha spogliati i fiori immaginari della catena non perché l'uomo porti la catena che non consola più, che non è abbellita dalla fantasia, ma perché getti via da sé questa catena, colga il fiore vivente. La critica della religione disillude l'uomo, onde pensi, operi, atteggi il suo essere reale, come uomo spogliato d'illusioni, che ha aperti gli occhi della mente onde si muova intorno a se stesso e così intorno al suo sole reale. La religione è semplicemente il sole illusorio, che gira intorno all'uomo, finché questi non gira intorno a se stesso. Il compito della storia è quindi di stabilire la verità del di qua dopo che si è dileguata la verità del di là. Prima di tutto il compito della filosofia che è al servizio della Storia, è quello di smascherare l'annientamento della persona umana nella sua forma profana, dopo che è stata smascherata la forma sacra dell'annientamento della persona umana. La critica del cielo si muta così nella critica della terra, la critica della religione nella critica del diritto, la critica della teologia nella critica della politica. (...) Lutero ha vinto la servitù fondata sulla devozione, perché ha messo al suo posto la servitù fondata sulla convinzione. Egli ha infranta la Fede nella autorità, perché ha restaurata l'autorità della Fede. Egli ha trasformato i preti in laici, perché ha trasformato i laici in preti. Egli ha liberato l'uomo dalla religiosità esterna, perché ha spostato la religiosità nell'interno dell'uomo. Egli ha emancipato il corpo dalle catene, perché ha posto il cuore in catene. (...) |
FINE