(Da: Giovanni Papini, Lo Stile a Punta, in: La felicità , dell'Infelice , Firenze, Vallecchi, 1956, p. 167)
Mantenere il tono eccessivo ed aggressivo nello scrivere è sforzo grande, biasimato dai teorici e dai pusilli, ma neseccario se lo scrittore vuol penetrare nella coscienza altrui e trapassare i vari tegumenti che la ricoprono.
Lo stile violento, lo stile di punta e di taglio è necessità: è come una freccia per ottener l'effetto di una spilla sul derma incotto dei comuni lettori.
FINE