Paolo Pasquini, Autoritratto, 1997, Matita, 30 x 50
1. BIOGRAFIA
Paolo Pasquini è nato a Sassocorvaro (Pesaro e Urbino, 47 Km da PU) il 18 maggio 1964. Vive a Carpegna (Pesaro e Urbino, 55 Km da PU).
Decisivo il mio incontro con P. Luigi. Mi sono laureato in Medicina Veterinaria a Bologna. Nel freddo inverno 1998 nelle sale alte del Palazzo dei Principi, con Giovanni di Carpegna e Paolo Colocci, abbiamo inventato Artisti della Carpegna, una Mostra Collettiva .
2. COMMENTI
A. Fernanda Tantalo
...Non si nota l'impiego di banali e deplorevoli stereotipi, ma viene lasciato largo spazio ad una interpretazione personale della realtà che trova la sua radice in una pregnante sensibilità e nelle capacità creative dell'artista. Il senso della trascendenza in piena armonia con una radicata convinzione religiosa, pervade in maniera dominante i suoi lavori, nei quali si intuisce sempre la consapevolezza intensamente vissuta della presenza di Dio; è una presenza che si rivela ad esempio in quegli improvvisi bagliori che squarciano le tenebre e che sono, artisticamente e non, le cose più significative della pittura e della personalità di Paolo Pasquini. Non c'è dubbio che con i suoi quadri, egli intende proporre a se stesso prima di tutto, come onestamente afferma con responsabile partecipazione, e quindi anche agli altri in questa oscura fine millennio, un luminoso messaggio di speranza e un caldo invito all'Amore, entrambi vivificati dal Gran Sole di Dio .
B. Fernanda Tantalo
La luce metafisica di Paolo Pasquini, La Voce di Rimini, 7 maggio 2000
....Egli lavora dal vero, ma dando largo spazio ad una interpretazione personale della realtà, rivissuta attraverso il filtro di una personalità tanto intensa da comunicare al lettore ondate di emozione.
Come quando nei quadri meglio riusciti fa vivere in noi la poesia della memoria, immergendosi nella suggestiva atmosfera di interni di case contadine del passato, oppure, in opere di più ampio respiro, ci conduce addirittura lontano, chissà dove e chissà quando, lungo quei binari ferroviari che si snodano verso mete sconosciute, evocando l'infinito nelle dimensioni dello spazio e del tempo.
Il senso della trascendenza in piena armonia con una radicata convinzione religiosa, pervade in maniera dominante questi lavori, nei quali si respira sempre la consapevolezza intensamente vissuta, della presenza divina; è una presenza che artisticamente, si evidenzia soprattutto attraverso quegli improvvisi bagliori che squarciano le tenebre e che sono a mio parere, le componenti più interessanti e originali di questi dipinti. Infatti l'uso sapiente della luce è certo uno dei punti di forza della pittura di paolo Pasquini.
Senza dubbio, con le sue opere egli intende proporre a se stesso prima di tutto, come afferma con responsabile partecipazione, e quindi anche agli altri, in questi nostri tempi, caratterizzati da zone d'ombra piuttosto estese sul piano umano, sociale, ed etico, un luminoso messaggio di speranza e un fervido invito all'amore, entrambi vivificati dal gran Sole di Dio.
C. Enzo Fabbrucci
La pittura di Paolo Pasquini è avvincente. Questo perché all'apparenza è chiara e semplice . Si tratta di un pittore dalle notevoli capacità coloristiche, che sa cogliere con efficacia ogni angolo di realtà. i paesaggi suggestivi del Montefeltro, vecchi ruderi di torri e case e nature morte. Eppure dietro questa chiarezza e limpidità espressiva si annidano tutti i suoi dubbi, le sue domande sul senso della vita e sui misteri della natura.
Oltre a tinte acquerellate che a prima vista ispirano sensazioni di delicatezza, si annidano i simboli del suo mondo onirico. I simboli che scova solo chi ha molto sofferto, chi predilige la solitudine e chi è portatore di una sconfinata ricchezza interiore .
[ D. Orlando Metozzi
Mi trovo sostanzialmente daccordo con la signora Tantalo e Fabbrucci. Aggiungo tuttavia quanto segue :
nel Catalogo DIPINTI DELL'ANIMA, ci sono opere dal 1979 al 2007, cioè per un periodo di 28 anni . In questo periodo, risalta subito il seguente fatto curioso : fino al 2003 (Preghiera, p. 77 del catalogo Dipinti dell'Anima...) le composizioni sono di maggiore impegno figurativo e più complete nella sintassi ; dal 2003 al 2007 prevale invece una maggiore estemporaneità compositiva : Paolo cerca di tradurre l'ispirazione, il momento creativo, ma c'è minore impegno sintattico . Al contrario resta pressoché invariato il bagaglio della ispirazione essenziale naturalistica o trascendente, e l'intensità tematica .
E' evidente qui, che ci troviamo di fronte a una pausa o a una riflessione ulteriore nel percorso di crescita dell'artista . Auguro perciò che la conclusione di questo processo, sia la ripresa e il pieno dominio di tutta la lezione figurativa, col suo momento iniziale o dell'ispirazione, ma anche con tutti i moduli conseguenti della sintassi, fino a fare di ogni quadro qualcosa di completo e unico in tutto, secondo il gusto, le sintesi e le preferenze dell'autore . .
Per illustrare questo pensiero, descrivo qui a titolo di esempio, 10 opere molto belle, dove l'ispirazione ha maggiore elaborazione sintattica ; questi esempi che nella produzione del Pasquini non sono i soli, ma che scelgo per necessità e brevità del discorso, è bene (a mio avviso) sottoporli all'attenzione dell'artista e del pubblico, perché sono la via e la traccia migliore di un futuro percorso artistico, più completo e promettente.
Tali esempi sono i seguenti :
1 Molo 1988 (p. 12 Catalogo ...) ; lo stesso viene rifatto col medesimo titolo nel 2007 (p. 123 Catalogo) dove la chiarezza del giorno lascia il posto al chiaroscuro potente della notte;
2 La Luna con Finestra (p. 17...), vi è descritto mirabilmente il contrasto tra la luce della luna e l'oscurità della notte, dentro e fuori una finestra;
3. Vecchia Auto abbandonata 1989 : l'Auto immobile che aspetta di essere ingoiata dal tempo e dalla ruggine, è tuttavia circondata da foglie verdi nella generale desolazione della Campagna abbandonata ;
4 Sasso Simone 1989 : la famosa Montagna è vista di giorno, ma non proprio al sereno del sole, bensì da qualche bosco circostante che contribuisce alla visuale venendo in primo piano con qualche ramo e tronco ;
5 Autoritratto 1997 : le ombre su sfondo giallo sottolineano la storia completa del combattimento e insieme della riflessione necessaria che richiede il presente e il futuro; il Pasquini sembra fare qui un bilancio di se stesso ; più drammatico e cinico ma sempre riuscito, è invece l' Autoritratto del 2001 (p. 54...) dove l'ironia fortissima, non può mascherare un fondo di sofferenza ;
6 Volo di falco 2000 , il falco vola solitario padrone del cielo, della montagna e della campagna tutta : ma mentre il falco è solo, la campagna e il cielo sono sconfinati; ciò fa risaltare l'avvenenza selvaggia del falco, come della natura, che c'è da supporre sia quella tipica del Montefeltro ;
7 Galli all'Alba 2000 : un sole di fuoco come le corolle e le creste dei galli, suscita il canto di due di questi pennuti; è un rituale tanto antico quanto moderno da vedere; esso richiama l'aspetto domestico, secondo il quale il gallo è sempre stato la sveglia del mattino;
8 Sentiero con La Neve : Alberi brulli e una staccionata, costeggiano un sentiero cosparso di neve e con le ombre degli alberi che quasi sembrano scale; la maggior cura nella diffusione del colore e del modulo del contrasto, rende pregnante il momento desolato e invernale del sentiero ;
9 Palazzo Carpegna 2001 : Al centro c'è la mole del Palazzo aristocratico dal cui giardino, s'eleva un gigantesco albero brullo; mentre ai lati, appaiono le conifere verdi ma cupe, perché siamo in inverno; non si sà se la gente sul piazzale calpesta la neve, ma certo la stessa gente cammina con l'ombrello aperto; quindi piove come minimo, anche se non è chiaro se nevica o ha nevicato, perché il terreno biancastro è quasi simile al colore del cielo. In generale il colore giallo morbido e riposato del Palazzo Carpegna circondato dall'inverno con confidenza domestica e pacifica, evoca forte la poesia del monumento e insieme della stagione, tipiche di Carpegna .
10 Sentiero Sasso Simone , 2001 : la elaborazione maggiore del colore, del chiaroscuro e del contrasto, descrivono il sentiero Sasso Simone come una specie di giardino della natura ai piedi del Sasso Simone medesimo; il pittore vede la meta alla fine del sentiero, ma proprio per questo non rinuncia a descrivere la bellezza del contesto boschivo e solitario dove la luce penetra, l'ombra protegge e la buona stagione trionfa . In altre parole si fa intravedere la bontà della meta, descrivendo la bellezza stessa del sentiero ] .
Il dr, Paolo Pasquini, al bar del Paese (Carpegna :PU), di sera, nel novembre 2010
FINE