L'attuale neoliberismo selvaggio e omicida degli individui come delle famiglie, delle nazioni, dell'economia e della prosperità sociale, chiama flessibilità, la precarietà del lavoro. Cioè dà un nome qualsiasi e innocuo, a ciò che è in realtà un delitto sociale, perché viene negato il diritto al lavoro. C'è dunque una flessibilità d'uscita (licenziamenti) e una flessibilità d'entrata (assunzioni). Ma nell'uno come nell'altro caso, lo Stato e la classe della proprietà e imprenditoriale, pretendono gestire il tutto a scapito di un'altra classe, quella del salario. Il problema fondamentale dello Stato neoliberista e attuale, è che è incapace di gestire il Bene Comune; egli concepisce la politica o arte di governare, come una crociata contro il salario e i lavoratori. Questo problema è in realtà, sempre esistito dopo la distruzione del sistema etico medioevale (Gilde, corporazioni) e il subentrare dei neocapitalisti al posto delle conduzioni ecclesiastiche delle proprietà. Ma dopo la distruzione del collettivismo comunista-socialista alla fine del XX° secolo, ha subito un mortale incoraggiamento : galvanizzato da una vittoria apparente, il capitalismo credendosi il più forte, va all'assalto della conquista del mondo; e anche qui, questa crociata della barbarie economica, viene chiamata innocentemente Globalizzazione. Ma non è la vera Globalizzazione; è soltanto il tentativo di appiattire e uniformare al capitalismo selvaggio, l'economia su scala non più nazionale e continentale, ma globale, Al contrario la vera Globalizzazione ancora deve decollare : essa è lo Stato di diritto e Sociale, trasferito a livello globale. Questo processo è dunque più lungo e difficile; ma è l'unica strada percorribile. La sola vittoria del capitale selvaggio, cioè lasciato alle sue leggi del mercato non regolato, è fattore destabilizzante, che crea ovunque molti poveri e pochi ricchi . |
FINE
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