Francesco Ubertini Bacchiacca (1494 - 1557) , La Preghiera di san Giovanni Battista , 1520 ...
Oggi 19 aprile 2012 , a causa di una interruzione del lavoro mi è capitato d’ ascoltare mediante Telesandomenico, la Esposizione del Priore di Bose Enzo Bianchi, presso la Cattedrale di Arezzo, del 9 marzo scorso, e dal titolo : La Chiesa Luogo di Dialogo . E’ bene sapere che la Relazione del signor Priore, è stata chiesta dalle ACLI e forse dal vescovo aretino, Riccardo Fontana, come preparazione ulteriore della venuta del Papa Benedetto XVI° in Arezzo, il prossimo 13 maggio 2012. Ciò fa capire come questa Relazione, sia un appello al Dialogo. Ora se uno come il nostro Priore, dice che la Chiesa è luogo di Dialogo, mi sembra che dica bene; tuttavia il signor Priore medesimo, ha preteso di promuovere molto bene il Dialogo e redarguire in un passaggio secondario, i militanti. Ora sottolineo che probabilmente tale inciso, proprio perché secondario nel contesto espositivo, non rappresenta il pensiero effettivo del Priore sui militanti stessi e sulla militanza. Tuttavia a scanso d'equivoci, poiché c'è in giro nel mondo attuale, notevole sfiducia sull'impegno del pensiero e dell'azione di ogni tipo e grado [(anche e specialmente se questo pensiero e azione, cercano tirare l'uomo verso l'alto anziché verso il basso, cioè verso la militanza del vero, del buono e del bello (compresa la militanza politica)], intendo spiegare e dimostrare sottostante, come anche i militanti e la militanza stessa, siano necessari; e come dialogo e militanza siano in fondo aspetti di una stessa e unica personalità cattolica o di fede . Infatti in alcune circostanze o argomenti, il dialogo non basta; e se si ritiene che sia sufficiente e necessario solo il dialogo, magari perché il dialogo stesso si considera militanza sufficiente, si è destinati prima o poi a perdersi nella astrattezza inefficace e molla, insufficiente a esprimere tutta l'energia della fede . E il mondo che di questa energia e sostanza ha estremo bisogno, si fa ciononostante, un'idea inesatta della stessa fede e dei credenti. Comincio. Anzitutto, è noto che qualsiasi sia la via che si voglia prendere, è necessaria per tutti i cattolici una profonda vita di Fede secondo la Scrittura e la Chiesa, la Tradizione.., senza la quale vita, qualsiasi azione dell’uomo è inefficace come dice lo stesso Gesù : Senza di me non potete far niente . Anzi spesso, mi rendo conto che si ottiene molto più pregando e digiunando, che agire, dialogare, militare e basta. Tuttavia è ottimo, riuscire a fare entrambe le cose, posto che il mondo non può essere di soli eremiti e claustrali, sebbene siano di grande importanza i medesimi eremiti e claustrali, cioè quelli che pregano anche per gli altri, non avendo questi altri, tutto il tempo a disposizione della preghiera. Ciò premesso, riconosco che il Dialogo di cui parla il signor Priore Enzo Bianchi, è necessario; ma non può essere la sola soluzione in grado di far breccia sul paganesimo moderno, nel suo complesso; è vero che c’è una parte d’umanità disposta a dialogare; e questa è per così dire, interessabile dal dialogo sincero, proprio come dice l'abate; ma c’è anche una parte di negatori di Dio teorici o pratici, sempre più consistente, la quale o è indifferente o come mestiere, fa il terrorismo vario, psicologico, legale, calunniatorio, scandalistico, contro la Chiesa, i Preti, i Credenti, il Cristianesimo; in definitiva, più contro il cattolicesimo che il cristianesimo. Dunque che cosa c’è da dialogare con questa gente che ha come unico obbiettivo, affermare i propri errori e pensieri, talvolta disonesti ? Perché il signor Priore come il vescovo, forse non amano dirlo, ma di questo si tratta : la bugia si pretende spesso, farla passare per Verità; e contro questo errore fondamentale che cosa vuoi dialogare ? Gesù chiamò razza di vipere i Farisei , Sadducei, Scribi …pieni di ipocrisia e menzogna, che addirittura peccavano contro lo Spirito Santo non riconoscendo le Opere di Dio, fatte dallo stesso Dio pubblicamente, anche sotto i loro stessi occhi; e noi dovremmo invece, questi misconoscitori moderni, chiamarli colombe con cui dialogare, se no ti mordono, cioè ti accusano di fanatismo oscurantista? Invero, la risposta non può essere che appropriata alle intenzioni o azioni : dobbiamo dire, a quelli che lo sono davvero, che non sono colombe, ma ipocriti o bugiardi : se per es. uno e una dicono che vogliono abortire, l’unica risposta sostanziale, può essere soltanto che non è permesso uccidere; ma posto che molti insistono, cioè vogliono uccidere liberamente a loro piacimento adducendo motivazioni che spesso sono scuse, stare li a dialogare ulteriormente, non vuol dire in realtà dialogare come si vorrebbe far credere e indurre, ma può significare invero negoziare, cercare un compromesso. Ebbene, secondo il cattolicesimo reale, la vita umana non può essere oggetto di negoziazione e compromesso. Ma nemmeno la Verità, lo può essere; Gesù Cristo, che è la Verità Vivente, è nato, morto e risorto; e se ad alcuni dall’illuminismo in poi questo Gesù storico non piace, non è Gesù Cristo e la sua storicità e divinità, che deve adattarsi ai gusti secolari, ma sono gli errori del secolo, che devono ravvedersi; però perché ci sia la possibilità del ravvedimento bisogna mettere gli errori in chiarezza e sotto accusa privata e pubblica, ben visibile e udibile; e nulla può invero il dialogo accomodante e nemmeno quello indulgente : gli errori devono essere chiamati per nome e accusati come tali. La verità è che il Dialogo, quantunque necessario e doveroso, non basta: ci vuole anche la militanza secondo lo spirito delle crociate : cioè non secondo le Crociate, ma secondo il loro spirito; per es. nella prima crociata del 1098-99 non ci fu solo l’uso delle armi oggi poco compreso; ma ci fu una profonda spiritualità motivante l’uso delle stesse armi; anzi, proprio per le virtù di cui meritevolmente si vestiva la Fede e la Ragione, le vittorie furono conseguite contro un nemico soverchiante per numero e mezzi e i soldati della Croce, prima a Antiochia poi a Gerusalemme, combatterono per la difesa dei luoghi santi, secondo l’appello della Chiesa Ufficiale, cioè del Papa. E qui sottolineo che fu la stessa Chiesa ufficiale e papale a indire le crociate; ma indisse le Crociate, e non il Dialogo. E’ vero che Frate Francesco cercò il Dialogo con merito e preveggenza dei tempi, diciamo oggi; ma è anche vero che a dialogare non riuscì; e non riuscì perché il mondo di allora era troppo immaturo e superbo per dialogare; ma una parte del mondo pagano di oggi, è peggio di quello di allora : diventa sempre più superbo e filosatanico. Contro costoro non si può sempre dialogare, ma spesso è necessario combattere. Infatti, nonostante oggi siano cambiate le condizioni storiche, la lezione delle Crociate, come premessa spirituale, è più viva e necessaria di prima: al posto della spada e delle armi militari, si dovranno usare la parola, la penna, la politica, l’arte, la scienza…la cultura, la vita; ma analogamente all’XI secolo della prima crociata e ancor più, è oggi necessario difendere la Fede e la Vita, la Famiglia… da un gran numero di errori moderni, che le vogliono distruggere . Perciò non si può pensare che la soluzione sia dialogare e basta, e non combattere mai contro chi non ha nessuna intenzione di dialogare, e odia il cattolicesimo e il cristianesimo. E una prova che il Dialogo non basta, ma ci vuole anche la militanza (i militanti sono considerati inefficaci dal signor Priore di Bose..), è proprio quanto sta accadendo con l’odierna recessione e con la politica post-democristiana; la diaspora politica dei cattolici che prima depressi nella fede hanno poi sbandato l’esercito anziché serrare le file (si potrebbe dire la diaspora politica e di fede, dell’esercito crociato del dopoguerra), sta permettendo la macelleria sociale al posto della politica sociale; far tornare i conti anche a costo di calpestare più gli ultimi che i primi, vale molto più ormai che la vita delle persone : è la nuova salvezza dello Stato, si dice; in realtà, è la nuova e antica idolatria del Mercato che avida, ha bisogno di vittime innocenti da immolare sul suo altare vampirolento, onde spadroneggiare il mondo : i suicidi anche tra imprenditori, provocati dalle recenti riforme (una trentina negli ultimi 4-5 giorni…), ne sono l’ultima e ennesima conferma; e tutto ciò nella cornice delle quotidiane morti bianche del lavoro (un tributo fisso di vittime giornaliere, sull’altare del Mercato), della disoccupazione, della recessione e del vuoto esistenziale che da tempo accompagna la nostra civiltà consumistica. In conclusione, la mancanza del cattolicesimo forte nella forma della militanza crociata anche politica, permette che il paganesimo si sbizzarrisca e spadroneggi anche politicamente; anzi vuole perfino fare i matrimoni gay, e a questi vuole pure affidare la prole, dopo che sbandiera addirittura da decenni come conquista civile, l’aborto, il divorzio, l’eutanasia, in conclusione il diritto di decidere della vita e della morte dei propri simili, prevaricando sui diritti di Dio e dell’Uomo ; lo stesso paganesimo aiutato dal cattolicesimo in diaspora (praticamente da cattolici che non sono più abbastanza cattolici, ma somigliano a banderuole della politica), ha trasformato il Parlamento della Repubblica, nel principale laboratorio politico che quotidianamente cospira contro il Bene Comune, cioè contro l’obbiettivo principale della politica e contro il diritto di vivere dignitosamente dei più deboli e ultimi; e che è il Parlamento stesso ormai il principale luogo della antipolitica o falsa politica , lo si può affermare sia perché non vede le soluzioni più italiane e va a comprarne di straniere a Bruxelles o a Pechino o a Washingthon …(proprio a scapito di ogni tradizione e dottrina sociale cattolica che predica l’opposto, cioè il primato della persona sul mercato), sia perché non ha molto interesse a centrare le stesse soluzioni attaccando i privilegi effettivi, come gli stipendi e le pensioni troppo alte, i patrimoni maggiori, che potrebbero aumentare le entrate risparmiando i meno abbienti. |
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Il famoso Priore e Fondatore della Comunità Monastica di Bose (situata nel Comune di Sparone a 50 Km da Torino), Enzo Bianchi (nato a Castel Boglione -Asti- nel 1943), anche scrittore, pubblicista, ecumenico, membro di vari organismi, tra cui anche l' Académie Internationale des Sciences Religieuses (Bruxelles)...è in effetti un uomo del dialogo e dell'ecumenismo: nella sua comunità sono presenti anche cristiani protestanti ... . |
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