Essendo Pasqua, molti vedono Dio. E’ anche vero però, che ciononostante, anche se è Risorto, e è Pasqua, molti non lo vedono: sono ciechi e nonvedenti; sono i veri ciechi e non vedenti dell’umanità, quelli del mondo dello spirito; essi sono molto più gravi e molto più ciechi dei non vedenti del mondo materiale, per qualche diversa abilità o disabilità . Al mondo ci sono dunque due tipi di non vedenti: quelli che non vedono Dio Risorto; e quelli che non vedono nemmeno Dio in qualche modo, cioè non vedono nessun dio, nemmeno uno tra i tanti, che costellano ab antico (dall’antico), le culture del pianeta. C’è dunque negli uomini un rischio permanente, che merita di essere studiato e prevenuto. Questo rischio, è di non vedere Dio, come è necessario vederlo quotidianamente, per conservare e implementare il benessere personale e collettivo, per il progresso della persona e della società, dei singoli popoli come del Mondo intero.
Questo aspetto o rischio permanente dell’umanità che non vede Dio al meglio o per niente, descritto in altre parole, può essere raccontato al seguente modo: il rischio consiste nel non vedere Dio con sufficiente limpidezza e forza; consiste nel non crederlo e frequentarlo come principale compagnia, tra le varie motivazioni o compagnie della vita quotidiana; il rischio è talvolta, anche di negarlo e temerlo, come uno che limita la libertà individuale e collettiva, anziché promuoverla : è il rischio di certi filosofi e intellettuali, più che gente comune.
In conclusione, la mancanza di fede in Dio, l’insufficienza della Fede nei credenti stessi, è il principale problema del mondo attuale.
Perciò per risolvere questo problema, bisogna ridare la vista ai ciechi. Ma in questo tentativo, è necessario avere la consapevolezza, che le conversioni per quanto favorite dalla buona volontà degli uomini e degli amici (dei fratelli, in molti casi), sono nella sostanza, sempre opera di Dio stesso ; non sono nella sostanza interiore che le qualifica, una materia alla portata diretta degli uomini.
Così al rischio permanente di non vedere Dio, si unisce la consapevolezza che soltanto Dio può toccare il cuore e risolvere il problema della conversione, insufficiente o debole, in qualcuno o in molti.
Il mondo è dunque abitato da parecchi non vedenti Dio, cioè gente che non vede la Grazia di Dio; la rifiuta o l’ignora. Tuttavia la Grazia di Dio stesso, è per il mondo attuale e futuro, la cosa più necessaria; è insieme alla Fede, il Pane quotidiano di Dio (come dice la preghiera Pater Noster), che fa vivere l’umanità; infatti, specifica il Vangelo : Scriptum est : non in pane solo vivet homo, sed in omni verbo, quod procedit de ore Dei : Non di solo pane, vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio (Mt 4,4).
In conclusione, perché la parola di Dio, tanto utile al benessere dell’uomo, sia riconosciuta e assunta, è necessaria, oltre la Ragione naturale, anche la Grazia soprannaturale.
In alcuni casi questa Grazia, è stata descritta dai maestri e dai poeti : è il caso della canzone molto nota e di grande fortuna nel mondo anglosassone, dal titolo: Grazia sublime o Amazing Grace : questo testo fu scritto per la prima volta nel 1779 dal poeta inglese John Newton (1725–1807) . Ma dopo questa prima composizione, ne seguirono numerose altre, che adattano il testo alla musica … . Newton era cieco perché praticava il commercio atlantico degli schiavi; ma tornò a vedere, perché alla fine, in virtù della Grazia Sublime in argomento, si pentì, fino a diventare sacerdote in Inghilterra.
Uno di questi adattamenti musicali del testo poetico di Newton, è cantato da Andrea Bocelli : egli fa una sintesi, saltando ben 3 strofe del testo tradizionale : riporto quanto canta Bocelli, con anche la traduzione italiana, per maggior chiarezza dei lettori :
[1] Amazing Grace, su You Toobe : Bocelli ; Alan Jakson . |
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