TIRO AL PICCIONE

(Da: Antonio Socci, La Guerra Contro Gesù, Milano, Rizzoli 2011, pp. 21-27)

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Il tiro al piccione contro Gesù Cristo e il Cattolicesimo, è cominciato con l'illuminismo e la cosidetta rivoluzione francese, e sebbene storicamente sconfitto dalle ragioni storiche e dai fatti,  prosegue tuttoggi con pensiero e aspirazioni di vita antievangelica. Tuttociò non potra avere conseguenze anche positive, perché spingerà i cristiani di tutto il mondo a rientrare nella piena unità ... .

                Da tempo ai cristiani sono riservati derisione e dileggio. Che spasso sputare sulla Chiesa! Come per la soldataglia lo fu sputare in faccia a Gesù. Poi lo coprirono di pugni, ceffoni, sevizie e bastonate in quelle ore del 6 e 7 aprile dell'anno 30 a Gerusalemme. Era loro diritto infierire sulla vittima. Perfino loro dovere.

                Oggi ha scritto Claudio Magris è la Chiesa a fare da piattello e da piccione nel club dei tiratori a segno ... . Si perdona tutto a tutti, fuorché ad essa 6).

                Anche Giancarlo Perna un giornalista agnostico, ha pubblicato su il giornale del 20 aprile 2010 un articolo deciso. Titolo : Guerra alla Chiesa: il medioevo dei laicisti. Sommario : assistiamo a una specie di ritorno al passato  a ruoli rovesciati: oggi siamo oppressi dalla prepotenza di chi combatte il cattolicesimo con toni da inquisizione. E la vicenda dei preti pedofili diventa lo spunto per distruggere duemila anni di storia 7) .

                Anche irridere i cristiani sembra sia spesso un diritto e addirittura un obbligo sociale, in Occidente come in molti regimi tirannici, ma il dovere è anche un piacere. Perché è facile (basta aggregarsi al branco), gratificante e non si rischia niente. Si rischia semmai a non farlo, ad andar controcorrente, a difenderli.

                L'anticattolicesimo è ormai l'unico pregiudizio ammesso, come dice il sociologo non cattolico Philip Jenkins che al fenomeno ha dedicato un libro illuminante : The new anticatholicism. The last acceptable prejudice 8) .

                Dove mostra con una montagna di prove come il politicamente corretto  -che impone il rispetto di ogni gruppo etnico, religioso, sessuale- vale per tutti, tranne che per i cattolici. E' una legge che sta tutta nella formula ABC: Anything ut catholic : tutto fuorché i cattolici .

                I cristiani sono gli unici che in Occidente è permesso disprezzare, odiare e denigrare senza passare per razzisti. E' ritenuto legittimo ridurre la Chiesa e i cattolici a uno stereotipo grossolano 9) , a caricatura che non sarebbe mai consentita per nessun altro gruppo religioso o etnico: anticattolici sono dopottutto gli intellettuali e i liberal. Si dice addirittura che l'anticattolicesimo sia l'antisemitismo dell'uomo colto. I demagoghi ce l'hanno con gli ebrei, gli uomini di cultura con i cattolici 10

                Tutto questo avviene mentre in tante parti del mondo, i cristiani -che non opprimono nessuno e aiutano tutti-  continuano a essere massacrati, perseguitati, violentati, imprigionati con una ferocia e una vastità di casi che non hanno oggi eguali in altri gruppi umani o confessioni religiose 11) .

                Ma dei cristiani sembra non importi niente a nessuno. Come ha scritto Bernard-Henri Lévy il 7 novembre 2010 sul Corriere della Sera : Oggi i cristiani formano su scala planetaria, la comunità più costantemente, violentemente e impunemente perseguitata 12) .

                Esistono tante violenze e discriminazioni anche nei confronti dei non cristiani e Lévy ne è sempre un accorato testimone. L'intellettuale ebreo francese fa notare che, mentre queste diverse forme di discriminazione e razzismo sono riconosciute oggi come tali e denunciate, mentre l'antisemitismo ha finito col diventare nelle nostre regioni (grazie al cielo) un crimine designato come tale, debitamente registrato, punito, mentre il pregiudizio antiArabi e antiRom, per fortuna è condannato, mentre la discriminazione di ogni minoranza (per motivi etnici o sessuali o religiosi) è messa al bando, affermo però che di fronte a queste persecuzioni di massa dei cristiani...improvvisamente non c'è più nessuno ad alzare la voce 13) .

                Deve far riflettere oggi un intellettuale come Lévy che certo non è un intellettuale cattolico, quando dichiara che è necessario riconoscere e denunciare l'odio planetario, l'ondata omicida di cui i cristiani sono vittime 14 ) .

                In quell'articolo arriva a chiedere provocatoriamente a media e opinione pubblica occidentali: Esiste un permesso di uccidere, quando si tratta dei fedeli del Papa tedesco ? Un permesso di opprimere, umiliare, martirizzare...? Ebbene no : oggi bisogna difendere i cristiani.

                Tuttavia a conferma di quanto Lévy denuncia, quello stesso suo articolo memorabile per onestà intellettuale e coraggio, come pure per drammaticità, è stato snobbato.

                Bernard-Henri Lévy che merita la prima pagina su tutti i quotidiani italiani quando si indigna contro la condanna a morte in Iran di Sakineh (per presunti omicidio e adulterio), Lévy seguito da un corteo di Premi Nobel che sottoscrivono il suo appello con migliaia e migliaia di firme tra le quali quelle di intellettuali  -a partire da Roberto Saviano- e quelle di semplici cittadini, lo stesso Lévy diventa di colpo una voce nel deserto, inascoltata e trascurabile, quando solo poche settimane più tardi denuncia il caso della giovane madre cristiana Asia Bibi, condannata a morte in Pakistan per il semplice fatto che è cristiana.

               No, Asia Bibi proprio non ce la fa ad accedere alle prime pagine dei grandi quotidiani (salvo qualche rara eccezione). Nemmeno la notizia che la povera donna, madre di cinque bimbi, tuttora detenuta perché condannata a morte, è malata e avrebbe subito violenze è riuscita a far muovere un solo intellettuale, un solo giornale, un solo programma televisivo.

              I cristiani macellati, vittime di genocidio (come in Sudan), perseguitati e umiliati in Cina e in tutti gli altri regimi comunisti (Corea del Nord, Cuba, Vietnam), non soltanto sono vittime di serie B, ma quasi non meritano lo statuto di vittime, giacché la Chiesa deve sempre stare sul banco degli imputati. In Egitto, il paese più avanzato del mondo islamico, alleato dell'Occidente un testo di Al Azhar [una sorta di Vaticano dell'Islam, N.d.A] dice che se un mussulmano uccide un mussulmano, merita la morte, ma se un mussulmano uccide un copto [un cristiano N.d.A.] la pena deve essere inferiore perché il superiore non può essere privato della vita per aver ucciso l'inferiore. Che sia una delle peggiori forme di razzismo contemporaneo lo dice anche la discriminazione sulla Carta di identità egiziana 15).

                Massacrata e perseguitata in decine di regimi, la Chiesa viene poi umiliata e svillaneggiata qua in Occidente come ludibrio delle genti. Neanche la voce del Papa, che per mesi ha continuato ad appellarsi a tutte le autorità per fermare i massacri di cristiani in corso, viene ascoltata.

                Lui stesso ha recentemente ripetuto che i cristiani sono il gruppo umano più perseguitato del pianeta. Ma l'Unione Europea lo ignora (in Europa semmai si cerca di sradicare ogni traccia di tradizione cristiana.

                E il presidente americano Barack Obama è addirittura andato, di recente, a osannare il regime indonesiano come un esempio di tolleranza e pluralismo, omettendo il piccolo particolare di massacri dei cristiani lì perpetrati in questi decenni, a cominciare dal genocidio di Timor Est.

                Infine la Cina, di cui il Papa ha denunciato le persecuzioni, è omaggiata e adulata dappertutto per la sua potenza economica, che tiene in pugno perfino gli Stati Uniti, figuriamoci dunque se l'ONU  -dove già la fanno da padroni i regimi islamici-  può occuparsi dei cristiani.

                Perciò gli anelli sacrificali, sempre gli stessi sono a portata di mano dei carnefici e nessuno li difende. La cinquantina di vittime fatte in una Chiesa di Bagdad il 31 ottobre (poco dopo il supplizio di altri sei cristiani iracheni con trentatré feriti) hanno congedato il 2010. Mentre i 23 morti per un'autobomba piazzata all'ingresso di una chiesa cristiana di Alessandria d'Egitto hanno salutato l'anno 2011.

                Tragedie che vanno a sommarsi all'assassinio dei missionari, ignorato perfino quando si tratta di vescovi, come monsignor Luigi Padovese, non riconosciuto come martire.

                Dunque avanti con il macello come quello in Indonesia, delle tre studentesse cristiane (Yusriani Sampoe di 15 anni, Theresia Morangke di 16 anni e Alvita Polio di 19 anni), che sono state sgozzate e decapitate col machete mentre si stavano recando a scuola in un liceo privato a Poso.

                Avanti coi cristiani venduti come schiavi e crocifissi come Joseph Garang in Sudan, torturati e massacrati come in Orissa (in India) o in Iraq, stuprate e trattate come oggetto come le adolescenti cristiane in Pakistan, dove Arshed Mash, 38 anni, autista a Rawalpindi, davanti a 3 poliziotti e alcuni capi religiosi musulmani è stato cosparso di benzina e bruciato vivo perché si rifiutava di rinnegare Cristo e di convertirsi all'Islam.

                E quando la moglie Martha distrutta dal dolore, è andata al commissariato a denunciare l'assassinio del marito è stata torturata e stuprata dai poliziotti davanti agli occhi atterriti dei figlioletti di 7, 10, 12 anni 16).

                O massacrati come in decine di paesi, incatenati nei lager come in Cina. Senza alcuna colpa, senza alcun motivo se non la loro pacifica fede cristiana, ma non vengono nemmeno riconosciuti  come vittime, bensì derisi e disprezzati.

                Come agli inizi.

 

NOTE

 

6 : Claudio Magris, Il Furore ingiusto contro la Chiesa, Corriere della Sera, 6 maggio 2010, pp. 1, 48 .

7 : Vi si leggeva : tutti si sentono in diritto di sbertucciare la Chiesa e fare sberleffi al papa. I concittadini di Ratzinger imbrattano la sua casa natale e i maltesi lo accolgono con manifesti offensivi. Con la scusa dello 0,03 di preti pedofili -questa la percentuale dei viziosi sul totale degli ecclesiastici-  si è partiti lancia in resta contro duemila anni di storia. C'è in questa ventura distruttiva qualcosa di così nevrotico e apocalittico da far temere che in troppi abiano preso la trebisonda. I laici dimenticano la loro essenza, la razionalità,  per combattere la Chiesa con i toni del fanatismo inquisitorio: o ti penti o ti brucio. L'artificiosità della diatriba sui preti pedofili è dimostrata da questo. Per l'errore di pochi, si mette in discussione la Chiesa nella sua totalità.  ...  Non si fa però altrettanto con lo Stato, l'omologo laico della Chiesa. Accade ogni giorno che funzionari rubino, politici si arricchiscano, magistrati esercitino sadicamente il potere, militari rinneghino il giuramento. A nessuno però viene in mente di dire: è lo Stato che ruba, che spergiura, ecc. Semmai, subisce. Si puniscono gli individui che hanno sbagliato, non si abbatte l'edificio.  ... D'accordo che il mondo è secolarizzato, ma qui si esagera. Di questo passo l'esplosione del laicismo finirà per affossare la laicità e la sua nobile storia. Ogni volta che la Chiesa apre bocca si grida all'ingerenza... . Per me da agnostico, è il trionfo della prepotenza e una perdita secca di libertà .

8 : Oxford University Press, Oxford 2003 .

9 : Ennio Caretto, Dire male del Papa, ultimo sport d'America, intervista a Philip Jenkins, Corriere della Sera, 27 maggio 2003, p. 37 . Un esempio macroscopico per Jenkins è rappresentato dallo scandalo dei preti pedofili. Jenkins che ha dedicato uno studio proprio a questa drammatica storia, ha concluso che tale dramma nel caso della Chiesa è stato ingigantito, con gravissimi danni per i cattolici. Infatti gli scandali sessuali nella Chiesa cattolica non sono più frequenti che in altre chiese o tra gli insegnanti delle scuole o tra le altre religioni . Eppure solo la Chiesa è stata crocifissa a questo stereotipo e a questa infamante imputazione, pagando oltremisura in tutti i sensi.

10 : Ibide. : La differenza [con l'antisemitismo, N d ] spiega Jenkins, è che l'antisemita in America viene subito denunciato e zittito. E così pure in Europa.

11 : Vedi Antonio Socci, I nuovi perseguitati, Piemme, Casale Monferrato, 2002 .

12 : Bernard-Henri Levy, Difendere tutti i perseguitati a cominciare dai cristiani d'Oriente, Corriere della Sera, 17 novembre 2010, p. 48

13 : Ibid.

14 : Ibid.

15 : Il salasso dei cristiani d'Egitto, Il Foglio, 10 marzo 2011 .

16 : Vedi Cecilia Zacchinelli, Pakistan, cristiano arso vivo: non voleva convertirsi all'Islam, Corriere della sera, 24 marzo 2010, p. 14 . Sommario : La moglie stuprata, torturata e violentata dai poliziotti sotto gli occhi dei tre figli piccoli: anche lei si era rifiutata di cambiare religione .

 

FINE

 

 

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