La maldicenza è sempre esistita più o meno distribuita e raffinata, secondo le classi sociali, e l’ epoche. Si tratta di un difetto grave nelle sue forme maggiori, notevolmente localizzato e combattuto da ogni cultura del buon senso e del vero; e però è difetto adeguatamente compreso e scoperto nella sua piena gravità, soltanto dal cristianesimo, quando la chiama chiaramente Mondo dell’iniquità : Così anche la lingua: è un piccolo membro e può vantarsi di grandi cose. Vedete un piccolo fuoco quale grande foresta può incendiare! Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell'iniquità, vive inserita nelle nostre membra e contamina tutto il corpo e incendia il corso della vita, traendo la sua fiamma dalla Geenna. Infatti ogni sorta di bestie e di uccelli, di rettili e di esseri marini sono domati e sono stati domati dalla razza umana, ma la lingua nessun uomo la può domare: è un male ribelle, è piena di veleno mortale. Con essa benediciamo il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio. E' dalla stessa bocca che esce benedizione e maledizione. Non dev'essere così, fratelli miei (Lettera di Giacomo1-6-10) ! E di seguito nella stessa Lettera di Giacomo, la maldicenza è accusata d’essere un giudizio superbo e iniquo che s’erge perfino sopra la Legge di Dio : il maldicente pertanto, giudica la legge ma non osserva la legge di Dio : Non sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi sparla del fratello o giudica il fratello, parla contro la legge e giudica la legge. E se tu giudichi la legge non sei più uno che osserva la legge, ma uno che la giudica (Idem 1,12). Dunque i maldicenti non erediteranno il Regno di Dio (1 Corinti 6,10), e sono chiaramente nemici di Dio (Romani 1,30) . Ma se sono nemici di Dio che non conseguiranno il suo regno, allora sono per conseguenza logica, dei potenziali demoni, che se non si ravvedono, sono diretti verso la perdizione, cioè l’Inferno, il luogo che equivale alla morte eterna . Ma tutta questa chiarezza e sapienza neotestamentaria, ha numerosi precedenti o radici nella sapienza antico-testamentaria o precristiana. Basti citare Siracide 21,28 ove si dice che il maldicente danneggia se stesso; oppure Proverbi 11,9 confidante chiaramente che con la bocca l’empio rovina il suo prossimo ; e il Salmo 140, auspica perfino che l'individuo maldicente, non duri sulla terra …. . C’è però un tipo di maldicenza tanto grave quanto ignorata perfino nei confessionali; ed è la corruzione scandalistica dei bimbi e dei giovani. Il mondo antico non aveva una adeguata comprensione dei fanciulli quali persone dello stesso valore degli adulti e con in più il cuore puro e l'innocenza; pertanto non poteva quel mondo, giungere a una chiarezza definitiva in proposito; così la maldicenza che scandalizza i fanciulli, è un peccato descritto e combattuto con chiarezza magistrale, soltanto dal Messia, quando dice : Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare (Marco 9,42). E prosegue il Cristo attaccando l’iniquità degli scandali : Guai al mondo per gli scandali! E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo (Matteo 18,7) ! Queste ultime affermazioni sono valide per ogni tempo e popolo; ma specialmente riguardano il nostro tempo, che spesso usa i mezzi dell’arte e della comunicazione, per corrompere i fanciulli e i giovani, i costumi in generale, e per distruggere specialmente nei giovani, la buona immagine della Chiesa e del Cristianesimo; ormai l’informazione è più scandalistica e corruttrice che reale e costruttiva; e ciò avviene nel tempo dove i mezzi di comunicazione sociale, hanno raggiunto uno sviluppo e un potenziale come mai in passato. Ne consegue che al presente, la maldicenza e la calunnia, la corruzione della giovinezza e del costume a vari livelli, le calunnie contro la Chiesa e il Clero (ma anche contro l’onesta cittadinanza), hanno raggiunto la più alta capacità e incidenza. E' necessario difendersi e correre ai ripari, recuperando prima di tutto, la perenne validità del Vangelo e della Scrittura . Tornando alla maldicenza in generale e non più rivolta alla corruzione dei minori, possiamo concludere con la descrizione che se ne fa nel Barbiere di Siviglia (1816), anche se la trattazione soprastante prende il Vangelo e la Bibbia come fonti sull'argomento; infatti anche in ambito cristiano, il peccato della maldicenza è continuato ad essere piuttosto sottovalutato e non adeguatamente approfondito nella letteratura. Questo passo del Barbiere di Siviglia fa certa eccezione; tuttavia a mio parere non riesce lo stesso a metterne a fuoco tutta la malvagità e pericolosità sociale :
La calunnia è un venticello, / un’auretta assai gentile / che
insensibile, sottile, / leggermente, dolcemente / incomincia a
sussurrar. / Piano piano, terra terra, / sottovoce, sibilando, /
va scorrendo, va ronzando; / nelle orecchie della gente /
s’introduce destramente / e le teste ed i cervelli / fa stordire
e fa gonfiar. / Dalla bocca fuori uscendo / lo schiamazzo va
crescendo / prende forza a poco a poco, / vola già di loco in
loco; / sembra il tuono, la tempesta / che nel sen della foresta
/ va fischiando, brontolando / e ti fa d’orror gelar. / Alla fin
trabocca e scoppia, / si propaga, si raddoppia / e produce
un’esplosione / come un colpo di cannone, / un terremoto, un
temporale, / un tumulto generale, / che fa l’aria rimbombar. / E
il meschino calunniato, / avvilito, calpestato, / sotto il
pubblico flagello / per gran sorte va a crepar… |
Allegoria della Maldicenza e della Calunnia
FINE