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1. Al centro il presidente Alessandro Paoli (un trentino molto affabile e dinamico), a sinistra il vicepresidente e tesoriere Vincenzo Gonnelli, a destra la Segretaria e Tesoriere Elda Fontana. | |
2.L'Istituto Professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente A. Camaiti (Pieve S. Stefano, AR), Entrata posteriore. | |
3.Vincenzo Gonnelli riavvolge il filo della luce. Questa operazione è però una metafora: Vincenzo sa che se riesce a riannodare le fila degli exallievi, sia gli stessi | |
allievi (quelli del passato ma anche del presente e del futuro), sia il medesimo Istituto IPSAA, avranno insieme maggior voce in capitolo. E maggior voce in capitolo significa difendere meglio i propri interessi, la propria identità personale e persino il bene comune della società intera. Infatti una società che non è composta da identità forti (singole o associate che siano) è una società più debole, meno capace di progredire e di fare il bene proprio e altrui. |
4.I nuovi agrotecnici durante la lezione. Essi sembrano ignari che presso l'Aula Magna -?-, sono oggi convenuti i colleghi del passato. Ma in futuro saranno adeguatamente informati. Allora diserteranno le lezioni come api che sciamano. |
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5. La signora Elda Fontana a destra: contabile e aiuto-segretaria perfetta, nella segreteria dell'Ipsaa per molti anni. A causa della sua lunga esperienza, rappresenta oggi ancor più di prima, l'ordine e la puntualità, la chiarezza dell'esserci e del rispondere al meglio sia ai buoni pensieri che ai propositi organizzativi. | |
6.Il prof. Pierangelo Savini, Sandro Paoli..., sulle scale dell'entrata posteriore, alla fine dell'Assemblea | |
7. Il prof Luigi Ferroni , partecipa all'Assemblea. Presente fin dai primi anni dell'Istituto A. Camaiti, insieme ai colleghi, Savini, Caselli, Cavalli...ne rappresenta una istituzione. | |
8. La Pianta dell'IPSAA. Nei pressi vi è anche una Officina Meccanica annessa. | |
9. In primo piano l'agr. Moreno Moraldi, direttore di importanti vivai della regione Umbria, tra Spello e Gubbio -PG- . E' riconoscibile anche Augusto Valois con la maglia rossa, grande amministratore di segreteria, insieme a Elda Fontana (crf. n.1 e 5). | 10. Orlando Metozzi tra i professori Luigi Ferroni e Pierangelo Savini. Sullo sfondo la vista notevole della Valle Tiberina da Belvedere, ove insiste l'IPSAA, e da dove si distingue pure la Superstrada E 45 Perugia-Cesena, oltre al paese di Pieve Santo Stefano -AR-. |
11. Al centro Luigi Ferroni, Sileno Zanelli, Alessandro Carsughi di spalle, ancora non essendo finita l'Assemblea... . | |
12. Il Crocifisso con sotto il ritratto di Napolitano, presidente della Republica Italiana, sono appesi alla parete in capo alla Sala Mensa dell'IPSAA. L'accostamento qui, a mio parere, non è tanto tra Napolitano (ateo-comunistoide e riformato) e il crocifisso, bensì tra il Presidente della Republica Italiana e il Crocifisso. Il Popolo, anche quello scolastico, talvolta ignaro delle filosofie antireligione che talvolta contraddistinguono l'animo dei suoi dirigenti, unisce ingenuamente ma anche giustamente, il simbolo dello Stato ormai più laicista che laico, col simbolo della religione, radice primaria della democrazia. E dico giustamente, perché una antinomia tra i due fondamenti culturali e nazionali, non potrebbe che nuocere radicalmente all'Italia. | |
13. | 14. In posa al Laboratorio di chimica (da una foto paretale). |
15.Brindisi. In primo piano Orlando Metozzi al centro, Vincenzo Gonnelli a sinistra, Alessandro Paoli a destra. Seguono Pierangelo Savini, Luigi Ferroni, Moreno Moraldi fotografo di circostanza. | 16. Preparativi alla mensa. |
17. Brindisi finale. In primo piano Sileno Zanelli a destra e Ventura Pannilunghi a sinistra. | |
18. Entrata principale dell'IPSAA. | |
19. | 20. Un ufficiale forestale coadiuvato da un insegnante, sembra spiegare a una scolaresca in tenera età, l'identità e le caratteristiche di alcune piante, non ancora messe a dimora (da Foto paretale). |
Tutte le foto soprastanti, sono state fatte sabato 17 maggio 2008, in occasione della Assemblea della Associazione ExAllievi, presso l' IPSAA (Istituto Professionale di Stato per l'Agricoltura e l'Ambiente) a Pieve Santo Stefano (Arezzo).
Quando le immagini non sono dirette, se ne indica tuttavia la provenienza o la fonte, come ad es. la dicitura Fonte paretale : significa che la foto è ripresa da un'altra foto, appesa alla parete come ornamento e memoria, in qualche zona o corridoio dell'IPSAA.
Si noti l'allegria e lo spirito generale di soddisfazione che pervade tutti i partecipanti. Unica amarezza in questo contesto amichevole, è la mancata partecipazione di alcuni. E ciò è tanto più vero quanto più costoro sono giovani o recenti. Questo è però in parte abbastanza scontato per qualunque categoria; cioè in ogni classe sociale o professionale, i giovani si disperdono più facilmente rispetto ai meno giovani . Considerando poi che gli agrotecnici sono una professione nuova (se non erro dagli anni sessanta in poi) rispetto a molte altre più tradizionali, e considerando pure che i medesimi agrotecnici convengono alla Pieve da varie parti del territorio nazionale (per via delle specializzazioni forestali altrove assenti), si capisce come possa risultare insolito dedicare un sabato all'Associazione ExAllievi, dovendo muovere dalle parti più svariate d'Italia e dopo tanto tempo di assenza e mancate notizie..
Tuttavia, le ragioni suddette non bastano a spiegare la scarsa partecipazione. Dunque occorre avere la consapevolezza, che c'è da lavorare sul piano della educazione ai motivi migliori della convivenza sociale e civile. In questo senso molto possono fare gli agrotecnici che insegnano quotidianamente all'IPSAA. Moltissimo possono fare i dirigenti scolastici, compresi gli exinsegnanti e impiegati. Del pari, notevolmente contribuiranno tutti gli agrotecnici facendosi onore nella professione e quali cittadini dello Stato, ma anche ricordandosi delle proprie radici, come un fatto necessario perché costitutivo della identità; e pertanto per nulla passeggero o trascurabile, ma al contrario sempre indispensabile e permanente per se e per le nuove generazioni.
Infatti nessun individuo come nessun popolo, vale di più se si isola; ma ogni individuo e ogni popolo valgono di più e vivono meglio quali uomini, se creativamente e armonicamente accettano di vivere e contribuire alla vita sociale e publica. D'altro canto, le guerre e le rivoluzioni numerose e altisonanti che sembrano talvolta sconquassare la Storia del mondo, che altro sono in definitiva, se non una perdita formidabile della armonia e creatività sociale quotidiana? Cioè la guerra e la ribellione rivoluzionaria che talvolta persino quelle animate da buoni propositi (figuriamoci quelle animate da malipropositi), calpestano e uccidono ciononostante anche gli innocenti, nascono sempre da un potenziale quotidiano che più nel silenzio che nel chiasso, purtroppo accumula disarmonia e decreatività sociale, onde prevalendo in questo processo involutivo e patologico lo squilibrio delle ingiustizie e delle individualità egoistiche private e publiche, alla fine la guerra e la ribellione appaiono le uniche soluzioni.
Ma la vera rivoluzione e giusta guerra, quella alla portata di tutti, a mio avviso avviene nella vita di tutti i giorni, quando molti non vedono o non immaginano, quando solo Dio vede e ricompensa o rimprovera, quando molti che dovrebbero esser presenti invece mancano. E spesso mancano perché non conoscono al meglio i motivi del loro dover esser presente. Spiegare e proporre questi motivi, a tutti i livelli (anche a livello della associazione exallievi) è compito della buona educazione. A questo compito nessuno deve sottrarsi. C'è bisogno dell'apporto di tutti: giovani e vecchi, professori e studenti, poveri e ricchi, uomini e donne, primi ed ultimi... .
FINE
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