BUON LAVORO AL FATTORE E AI RACCOGLITORI D' OLIVE .

10-11-1995

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                      Poiché Giunge l'inverno e si spreme l' oliva ai frantoi (Virgilio, Georgiche 2,519) , 

                 dico a lei e a tutti : 

                 Buon Lavoro !

                 Auspico anche che riempiate come mai , del miglior olio nuovo , tutte le zire : 

                  però questo olio nuovo così buono e puro , frutto di tanta fatica , non gettatelo nel fuoco delle bestemmie , ma come è giusto e come è nello spirito della pietà dei migliori agricoltori , adagiatelo se mai , nell' altare del ringraziamento e della lode al Signore , almeno in qualche misura . 

                  Mi dispiace non poter essere con voi come anno , a faticare insieme , mentre le balle si gonfiano d' olive preziose al passar delle ore , e gli uomini e le donne del lavoro , diventano decisamente più belli , più buoni , più leggeri , e lo diventano nel modo più naturale, antico e salutare , cioè , semplicemente , versando sudore. 

                   Mi dispiace non esser con voi , quando insieme dall' alto degli olivi , si vede meglio la Valle della Chiana , illuminata sia dal sole naturale che dal sole della sua ricca storia , ed è  pertanto immersa  nella bellezza toscana , come quasi la regina delle valli del mondo . 

                   Ed ecco che si sente finalmente la brezza che ci carezza il volto allo stormire delle foglie d' olivo , degli uccelli , delle chiacchiere , dei rastrelli , e al segnar dell' ora della campana della Badia . 

                   Sempre lei,  in verità  ad esser gentile e puntuale , dolcissima , con la sua goccia di sacra delicatezza sul giorno pieno della fatica , altrimenti troppo aspro o profano , per il senso insufficiente , della medesima fatica .

                   Allora giunge allegro e coi suoi cani, il signor fattore : 

                   vi ha il lupo detto Generale e lo spinoncino detto Sergente  : questi animali , giunti al campo degli olivi , visitano festosi i confidenti  e poi s' esibiscono  mordicchiandosi con giocosa frenesia tra loro e quindi sgreppano di gran fola , ora a destra ora a manca ; insomma fanno pure i cani una allegra pausa dai doveri venatori , in omaggio all' incontro del fattore , coi suoi operai .

                    E dice il medesimo fattore : 

                    Su da bravi , datevi una smossa , e non combinate guai . Speriamo che stasera il peso delle olive , figuri a dovere .

                    Roca e goffa , la voce del fagiano insolentito dal nasaccio tenacissimo e canino , sgreppa più giù perdendosi nel suo roco urk , chissà dove : ormai è vicinissima la sera . 

                    Anche il merlo , non più diffidente come un    tempo ,quando lo si cacciava più per sfamarsi che per sports, e per giunta eterno quanto beato sempliciotto d'oggi più che d'allora , s'alza in volo  d' improvviso; e lo fa a tiro di   fucile ; e lo fa in barba alla paura de' cani e della doppietta del fattore , e specialmente sembra lo faccia smitragliando apposta , proprio prima di cena , la raffica del suo migliore e giornaliero schioccolio : chiò chiò,  ciò ciò ciò, ... : chiò chiò ... , cioè dire : arrivederci ,  proprio quando lo stesso merlo o tordo arrosto, è tuttoggi particolarmente ambito dai rurali cacciatori a tavola seròtina .

Buona notte dunque , 

signor fattore!

Pure il fagiano , 

 il merlo ,

 le olive ,

e la Fattoria e la Natura tutta , 

ora sono a riposare :

v' andiamo perciò anche noi ;

ma domani torneremo da lei

e lei da noi ,

al sorgere del sole ,

sotto il manto umido dell'alba

e la coltre ancora insondabile 

del cielo bigio ,

novembrino e chianino . 

 

Fine

 

 

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