1. LETTERA A MONNA LAPA

(Santa Caterina da Siena : Siena 1347- Roma 1380)

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Riassunto : Non è buono el cavaliere se non si pruova in sul campo de la battaglia; così l'anima nostra si debba provare a la battaglia de le molte tribulazioni .

 

 

TESTO

 

 

                      Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.

 

 

                Carissima madre in Cristo dolce Gesù, io Caterina, serva e schiava de' servi di Gesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo, con desiderio di vedervi con vero cognoscimento di voi medesima e de la bontà di Dio in voi - ché senza questo vero cognoscimento non potreste participare la vita de la grazia -; e però dovete con vera e santa sollicitudine studiare di cognoscere voi non essere, e l'essere vostro riconoscerlo da Dio, e tanti doni e grazie quante avete ricevute da lui e ricevete tutto dì.

 

                A questo modo sarete grata e cognoscente, e verrete a vera e santa pazienzia, e non vederete le picciole cose per grandi, ma le grandi vi parranno picciole a sostenere per Cristo crocifisso. Non è buono el cavaliere se non si pruova in sul campo de la battaglia; così l'anima nostra si debba provare a la battaglia de le molte tribulazioni, e quando allora si vede fare prova buona di pazienzia - e non volta el capo indietro per impazienzia scandalizzandosi di quello che Dio permette - può godere ed essultare, e con perfetta allegrezza aspettare la vita durabile, però che s'è riposata ne la croce; e confortasi con le pene e con gli obbrobrii di Cristo crocifisso, e ragionevolmente può aspettare l'eterna visione di Dio.

 

                Però che Cristo la promette a loro, ché coloro che sono perseguitati e tribolati in questa vita, sono poi saziati {Mt5/6; Lc6/21} e consolati {Mt5/5} e alluminati nell'eterna visione di Dio, gustando pienamente e senza mezzo la dolcezza sua; ed eziandio in questa vita comincia Dio a consolare coloro che s'affadigano per lui.

 

                Ma senza el cognoscimento e di noi e di Dio, non potremmo venire a tanto bene: adunque vi prego, quanto so e posso, che v'ingegniate d'averlo, acciò che noi non perdiamo el frutto de le nostre fadighe. Altro non dico.

 

                Permanete ne la santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce, Gesù amore.

 

 

 

FINE

 

 

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