LE API ANARCHICHE
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( Da : Giovanni Papini , Scritti Postumi (Pagine di Diario e di appunti) , MI , Mondadori 1966 , pp. 754-55) Arezzo 29-8-04 |
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Testo | |||||||
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Novembre 1999 : Valdichiana (loc. presso Ciggiano) : Apicoltore che controlla e sistema i favi. (Foto 1-3 : O. Metozzi)
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Foto 1
: Affumicatura , per operare sulla manutenzione dei favi , riducendo al
minimo il rischio d' esser punti dalle api .
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Foto 2
: Apicoltore appena giunto col camion , all' Alveario in piena
campagna , su una radura tra le quercie .
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Foto 3
: Sistemazione di una unità di favi , sull' Arnia .
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Era una mattina a Bulciano con un gran sole e un gran caldo . Ero a una finestra della casa dell' Angela e guardavo su verso la Frascuccia. A un tratto sento un ronzio , forte e sonoro , e vedo sopra la fratta dell' orto di Valente una nuvolina di bestie scure che s'alza , ondeggia e a poco a poco scende giù verso la Fossa . Sapevo che Valente aveva l' api e capii subito . L'api sciamavano e ronzavano .
QUATTRO FASI DELLA SCIAMATURA DI UN ALVEARE 1) : | |||
Foto 4 : Formazione della Barba , sulla fronte dell' Arnia , prima d' involarsi . | Foto 5 : Lo sciame guidato dalla Regina , s' alza in volo , e forma una Nube ronzante . | Foto 6 : Lo sciame atterra su un albero (o altro sostegno) | Foto 7 : Formazione del grappolo attorno alla Regina nella sede provvisoria , in attesa che le api esploratrici trovino la sede definitiva . |
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Scesi giù di corsa per chiamar gente . Poco prima era passata di lì la Rosina di Valente e difatti era poco lontana . Lei corse subito in casa del Bernacchi a prender una falce fienaia lunga lunga e arrugginita e cominciò a picchiarla con un sasso per far rumore e fermar le api . Ma non c'èra verso .
Allora corro a chiamare il Giovagnoli , che scende giù di salti con un' altra falce fienaia e uno scalpello . Intanto la Rosina aveva trovato in casa dell' Angela una bombola vuota da petrolio e con quella faceva tre volte più chiasso . Scavalca la fratta , va giù nel grano , davanti all' api , e batti che ti batto . Il Giovagnoli gli va dietro , ma siccome è vecchio e guarda in aria per vedere dove vanno l' api , inciampa in un palo e si strappa tutti i calzoni . Ma non importa . Il povero uomo seguita giù a ruzzolare e si mette a batter con grande impegno la sua falce accanto alla Rosina .
Nella strada , arrampicate sulla siepe , due bambine , la Gioconda 2) , tonda e maligna e l' Argia romagnola sorridente , ridono come matte . Un' altra bambina , la Viola , che ha finito appena nove mesi , a veder quell' altre ridere, ride anche lei , colla sua bocchina larga e sdentata . Finalmente , batti e batti , a poco a poco le api smettono un pò di ronzare , cominciano a fermarsi , si appiccicano tutte insieme sui rami dei cerri , e formano sotto il sole tre bei grappoli scuri e un pò dorati . Intanto hanno mandato a chiamare Valente , che arriva su tutto affannato con una fiaschetta d'acqua e un mantello rosso .
Appena ha visto che l' api si son fermate , va nella sua botteghina di falegname , tira fuori un coppo di legna che ha una bella Croce dipinta sopra , lo spolvera , lo pulisce , l' unge dentro con un pò di miele e corre giù anche lui verso i cerri dove l' api si sono aggrappolate . Posa il mantello e il coppo in terra , taglia le rame dove son l'api , le mette sul tappeto , ci butta sopra un pò d'acqua , poi le ricopre col coppo e porta su ogni cosa con l' aria di un modesto trionfatore . E così l' api che volevan mutar casa e paese son rimesse in prigione .
Ma qualche giorno dopo si sente di nuovo un gran ronzio; accorrono un'altra volta le donne con le falci , con le bombole e con le pentole per far rumore e le api si fermano . Torna Valente e le riacchiappa come aveva fatto quel giorno . Ma le api son più testarde di lui . Dopo poche ore nel bel del caldo , mentre sono nell' aia , sento un 'altra volta un gran ronzio e vedo lo sciame nero che va via lesto lesto verso lo spicchio , passa vicino al noce e ronzando sempre più forte sparisce giù verso la Ripaccia , nella macchia . Le donne chiamano , urlano , si disperano , ma l' api non si vedon più .
1. DATAZIONE
La sezione "Appunti" degli "Scritti postumi" 3) , non è datata . E dunque sembrerebbe impossibile datare Le api anarchiche . Senonché nel corso della narrazione , vien detto che la Viola ha finito appena nove mesi . Ora , sapendo che Viola Papini nacque nel 1908 , è chiaro che l' autore scrive tra il 1908-9 . E rintracciando la data di nascita precisa , cioè con anche il mese e il giorno ( anziché solo l' anno) , è facile calcolare nove mesi dopo , cioè la data esatta in cui Papini scrive "Le api anarchiche" 4) .
2. E' UN BRANO-ANNOTAZIONE ISPIRATO DALLA ASPIRAZIONE PAPINIANA A MIGLIORARE LA VITA DELLE CAMPAGNE .
Chi è vissuto un poco in campagna, magari in zona agreste autentica , quante volte avrà visto una scena d' api che sciamano , simile a quella narrata sopra dal Papini ?
Tutti gli esseri viventi ambiscono naturalmente ad ingrandire la loro famiglia : le api lo fanno mediante la sciamatura . Questa è dettata dall' esigenza di creare un' altra famiglia o alveare ; ed è determinata dal fatto che la regina regnante , sapendo prossima la nascita d'altra Regina , decide in Primavera (lo sciame si diparte sempre in primavera), d' abbandonare la casa ordinaria per farne un' altra altrove , e in questo progetto vien seguita da tutto l' apparato organizzativo d' operaie , esploratrici , ecc. , che permettono la vita sociale di un alveare .
Colpisce pertanto nella narrazione soprastante , che lo scrittore non considera o non sente lo sciamare delle api , quale fatto esclusivamente positivo , analogo a come per esempio si riproducono le pecore , le mucche e ogni altro animale o insetto . Infatti , conclude : ma le api sono più testarde di Valente ; e pertinaci , indomite , sgreppano , quegli insettucoli ribelli , giù per la Ripaccia bulcianina . Come a dire : ecco quanto è difficile e cruda la vita dei campagnoli ; anche le api , che notoriamente addolciscono il palato di tutti col miele , tuttavia possono talvolta tradire gli allevatori , e possono gabbarsi di loro . Infatti come si vede pure dagli appunti sulla Fatica di fare il pane , e in generale da aneddoti sulla campagna , il Papini è colpito dalla durezza di quella vita , e segretamente lo è forse ancor più di quanto ne sia umanisticamente ammirato . E' pertanto chiaro il perché segna sui suoi Appunti , fatti localizzanti la fatica eccessiva , e la bassa condizione di vita campagnola : aspira a far qualcosa in proposito ; non appena ne avrà modo e tempo , denuncerà anche questo aspetto precario , per migliorare la situazione delle campagne ; gli e lo impone il suo dovere di cristiano e di Italiano .
3. VALORE DOCUMENTALE .
Anche questo brano , analogamente a quello sul pane , non ci parla solo del modo di prendere appunti del Papini , ma ha pure un valore di documento scientifico sulla cultura e la vita delle nostre montagne , attorno al 1908 :
infatti sono tramandati due fatti principali :
1. il Metodo di riacciuffare la famiglia apicola , mediante il suono 5) per fermarne il volo , e mediante un coppo con su disegnata una Croce , per ridargli una dimora ;
2. la pertinacia delle api , il loro sciamare nonostante il suono e la nuova dimora del coppo , nel brano in questione , non ha spiegazione scientifica o entomologica o apicolturale , alcuna .
Come mai ?
E' Per ignoranza apicolturale papiniana e campagnola , o perché la stessa apicoltura dell' epoca non localizzava come la moderna 6) sia l' inutilità del rumore per fermare le api , sia l' importanza chiave della Regina anche nel fenomeno naturale e fisiologico della sciamatura ? """.
Insomma non può accusarsi d' ignoranza apicolturale , né Papini né Valente , perché la sapienza dell' epoca , non sapeva che se una famiglia d'api sciamata faceva ritorno all' alveare d' origine dopo il trapianto o recupero del grappolo emigrato , significava che la Regina era stata uccisa durante le operazioni di recupero ; oppure non sapeva la stessa sapienza , che se le api tornavano nel posto della cattura o recupero o sciamavano di nuovo altrove , come avviene a Valente , era per cercare la loro Regina che sentivano viva , essendo stata esclusa ma non uccisa dalle fasi di recupero dello sciame ?
O al contrario , sia Papini che Valente , peccano d' ignoranza apicolturale , si che mentre il primo forse cova buoni propositi letterari per migliorare la vita dei campagnoli annotandone la quotidiana fatica , e però ahimè senza agire realmente nell' immediato (per es. dicendo a Valente che per assicurare l' alveare recuperato , bisognava assicurarsi della presenza o meno della Regina) ; il secondo è semplicemente vittima della tradizionale arretratezza contadina .
Per far luce su questo punto , basta consultare una enciclopedia agraria dell' epoca , o una Storia dell' Apicoltura , e vedere se l' importanza della Regina , peraltro localizzata da secoli , persino da Rucellai e Alamanni , si spinge fino al collegamento con la sciamatura .
In questa sede , non avendo a disposizione nè tempo nè libri , mi fermo a queste costatazioni .
Ma faccio osservare come il brano papiniano , sia effettivamente un documento di vita campagnola , e d'apicoltura , del primo decennio del secolo XX° .
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NOTE
1 : Da : Marina D' Ambrosio , Antonio Zappi Recordati , Apicoltura. Roma , REDA , 1990 ; p. 50 ( Foto 8 ) ; p. 112 , 114 , 116 ( Foto 4-7 ) ;
2 : Non si tratta di Gioconda Papini , seconda figlia dello scrittore , che nacque nel 1911, e morì nel 1954 . Vi era quindi a Bulciano tra il 1908-9 , un' altra bambina di nome Gioconda , con la quale poteva aspirare compagnia , anche Viola di nove mesi .
3 : Giovanni Papini , Scritti Postumi (Pagine di Diariuo e di Appunti) , MI , Mondadori 1966 ; pp. 754-55 .
4 : Le Api anarchiche , è un titolo dato dal sottoscritto . Il brano nell ' edizione alla nota 3 , porta il titolo : La mia campagna .
5 : In genere tra l' esperienza del popolo a riguardo della natura , e quella della scienza , v'è la seguente differenza : che quella popolare è lezione più ingenua e meno rigorosa nell' osservazione , ma si basa su secoli e talvolta millenni d' esperienza ; invece quella scientifica è più analitica e razionale nell' osservazione , ma deduce i suoi enunciati , con tempi molto più brevi rispetto a quelli popolari . Pertanto , non sempre vince la lezione moderna ; talvolta il popolo ha ragione .
E un capitolo da controllare meglio a riguardo di chi abbia ragione tra il popolo e la scienza apicolturale , mi sembra l' influsso del suono sulle api in volo : è proprio vero che non ha efficacia alcuna , allo scopo di farle aggrappolare , come sostengono i moderni ?
6 : Il ruolo della Regina viene confermato per es. in : G. Tassinari , Manuale dell' Agronomo , Roma , REDA , 1976 , p. 1834-ss . L' inutilità del rumore e il ruolo della Regina , sono confermati in : Op. cit. n. 1 , pp . 115-17.
Fine del commento sulle Api anarchiche .