|
||||
Carissimo don Franco, a te, come paesano e successore del parroco neodefunto Don Piero Gai, chiedo di celebrare una messa in suo suffragio . Essa sarà ulteriore, se già è stata celebrata ad opera tua e dei paesani; sarà di tutti i Capresani (e perciò non solo del sottoscritto) , se una messa nostra, in quanto abitanti del gran paese delle capre (cioè : nemmeno da caproni) , non è stata mai celebrata . Se sarò informato del giorno e dell'ora di tale rito, presenzierò personalmente .
|
|
Ieri sera prim' ancora che giungessi presso la casa di Don Piero in via Borgunto ad Arezzo, per averne notizie, ho saputo della sua nascita alla vita eterna, nel giorno dell' Epifania 1997 . Di questo, come cristiano, me ne rallegro. Ma umanamente sono pieno di tristezza per non aver dato l'ultimo saluto, nemmeno al funerale, come se anziché il mio parroco, fosse morta la reincarnazione di Barabba; come se egli non fosse meritevole d' alcuna gratitudine, mentre in realtà è stato il più grande sorriso della misericordia di Dio, nell' arida, piccola, nostra terra di Caprese, tanto bella in natura, quanto distratta sembra per caproneria, almeno in questa circostanza . |
Fine