GLI AMANTI DELLA VITA E DELLA PASQUA (CIOE’ DELLA RESURREZIONE DALLA MORTE) SONO LA GARANZIA E LA SPERANZA DEL MONDO
|
||||
Annibale Carracci, San Pietro incontra Cristo sulla via Appia (Domine quo vadis?) 1601-1602; Londra, National Gallery. Olio su Tavola, cm 77,4 X 56,3 Inv. NG9 |
Alvise e Antonio Vivarini, Resurrezione di Cristo, 1490-1500. Venezia, San Giovanni in Bragora. |
|||
Bernardino Scappi (detto Bernardino Luini), Cristo Benedicente, 1525 c. Milano, Pinacoteca Ambrosiana. Tempera e olio su tela, cm 43 X 37, inv 80 |
||||
|
Dio non esiste,
dicono alcuni; Dio non
vede,
ripetono altri. Perciò, più e meglio dei
nazifascisti, questi sapientissimi filosofi, e lor seguaci, accumulano
concordi, centinaia di migliaia di milioni di cadaveri; ma spesso, lo fanno di
nascosto, prim’ancora che la vita sia nata.
Un nuovo regime è dunque sempre più in divenire, accanto alla democrazia che
purtroppo, sempre più ripiega : è il regime della
dittatura della morte. Esso è dittatura, ed
è dittatura della morte, nell’unico modo possibile a tale regime, cioè
rubando, assassinando, viltando.
Questa dittatura
è ladra perché ruba a Dio il diritto di dare e togliere la vita alle
sue stesse creature umane; è assassina, perché uccide senza giusto motivo le
medesime creature; è vile perché uccide di preferenza i più deboli, i non
ancora nati, e lo fa nel modo più sadico che possa esistere, cioè trasformando
padri e madri ministri devoti di Dio, in confusi assassini, cioè ministri
devoti di Satana.
Può dunque Dio, il Dio della vita, che guarda gli assassini con occhi
infuocati, e il fumo gli esce dalle narici e dalle orecchie quale simbolo di
potenza non contenibile da immaginazione umana, può costui, in occasione della
Pasqua, morire e risorgere anche per salvare il regime della dittatura della
morte?
La risposta è la seguente: si che può, perché la Grazia
è potenzialmente rivolta a tutti gli uomini, nessuno escluso; tuttavia
il regime della dittatura della morte rifiuta ogni grazia, perché esso è una
istituzione della morte non voluta da Dio che è la Vita 1),
ed è
pertanto un regime virtualmente già morto a ogni grazia, cioè a ogni vita; si
che può,
anche a riguardo di quelli che amano il regime della morte, e lo ritengono una
conquista, anzi lo ritengono il futuro prospero di se e dei loro pari; ma se non
si ravvedono, sono essi da se stessi ad annullare ogni potere salvifico della
grazia divina, poiché scelgono e difendono la morte al posto della vita;
infine, si che può, se qualcuno, tra gli assassini della dittatura in
questione, desidera ancora salvarsi.
Perciò, a Dio che guarda il mondo dall’alto, si presenta lo spettacolo
desolante della dittatura della morte; egli vede che i sostenitori di tale
regime son sempre più numerosi; e l’ira divina si monta e si prepara, il suo
braccio giusto e santo, non può non calare, oggi o domani che sia.
C’è da chiedersi pertanto perché cala, perché è calato anche pesantemente,
e tuttavia non è mai calato del tutto, fino a colpire in modo radicale e
definitivo ogni iniquità del regime della dittatura della morte e dei suoi
complici.
Qui è difficile rispondere, essendo il nostro un Dio che è Risorto, ma prima
è voluto morire in croce e ha predetto al contempo, che dividerà
definitivamente i buoni dai cattivi, solo alla fine dei tempi, col Giudizio
Universale. Tuttavia, la spiegazione è forse questa: Dio è giusto; vede che accanto
al regime della morte, ancora ampio, è il regime della vita; ancora
ampio è il numero di quelli che abbisognano di tempo per ravvedersi; ancora
considerevole è il numero di quelli che amano e cercano la vita. Pertanto
l’Altissimo si compiace di costoro e ama vederli all’opera, mentre
dimostrano il loro amore alla vita, a somiglianza del loro Creatore.
Dunque si può dire, concludendo, che sono
costoro, gli amanti e i cercatori della vita, gli innamorati dell’Amore
universale (ovunque si trovino e di qualsiasi condizione sociale o
partito politico, siano), a
impedire o limitare i flagelli terreni 2) da
parte di Dio e a sostenere al contempo, la preghiera pasquale:
essi
infatti, gli amanti della Vita o dell’Amore secondo il Decalogo perfezionato
dal Cristo, forse da un lato trattengono il braccio divino dal distruggere la
terra a causa delle vittime innocenti del regime della morte, e a causa dei
complessivi peccati del mondo; e dall’altro, di Dio stesso ne rappresentano la
consolazione e la principale sorgente di preghiera, cioè la preghiera pasquale,
che chiede e insieme già vive per i meriti del Risorto, l’annullamento della
morte, sia quotidiana (dagli errori e dai peccati quotidiani) che eterna (cioè
la morte che da separazione eterna da Dio).
FINE
Orlando
Metozzi
Giacomo Manzù, Resurrezione (Part.) 1975,
Milano, Abbazia di Chiaravalle. Scultura.
NOTE
2: I flagelli celesti
post-morte, quali punizioni provvisorie o eterne, non sono sindacabili.
FINE