"Hunc Deus suscitàvit tértia die
et dedit eum maniféstum fieri non omni pópulo, sed téstibus preordinátis a Deo, nobis .."
: (Atti, 10,39-41)
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"Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi" . Dunque i credenti veri e sinceri, non sono testimoni qualunque, ma testimoni prescelti, cioè quelli che a causa della lor Fede, meritano di vedere e seguire il volto della vita rinata per sempre dal profondo e gelido sepolcro, cioè L'Uomo-Dio Risorto dalla morte, Gesù Cristo nostro Signore. E i non credenti che cosa sono ? Sono anch’essi testimoni, sebbene della non fede o della negazione di Dio; essi mostrano dalla prospettiva della negazione, che l’uomo ha la libertà di accogliere o rifiutare Dio; mostrano come è la vita senza Dio; come è possibile e insieme problematica, la vita umana senza Dio; dimostrano la necessità della ricerca di Dio, nonostante si tenti negarlo … . Vorrei però soffermarmi su questa opposizione tra Fede e non Fede, su questa contrapposizione tra la civiltà plurimillenaria che afferma Dio e la civiltà recente che lo nega. A questo scopo chiarisco in anticipo, che cosa intendo per negatori di Dio : non solo gli atei teorici e pratici, gli agnostici o indifferenti, ma anche gli ipocriti della religione, i falsi credenti, e le frange estremiste che nel nome di Dio offendono talvolta nel Pianeta, il Bene Comune e dell'Umanità, perseguendo gli interessi o di una fazione o di un settore politico, anziché quelli del Dio che dicono di credere e del popolo che dicono appartenere, difendere e perfino rappresentare... . Tornando al discorso principale, che vuole evidenziare le conseguenze sostanziali tra l'affermazione e la negazione di Dio, lo stesso Dio attribuisce alla Fede vera e sincera, un merito; la maggioranza dell’umanità riconosce mediante le religioni, tale merito; però come è noto, alcune correnti di pensiero facenti capo all’ateismo pratico e teorico, rifiutano la Fede; la ritengono inutile; onde si verifica nel quotidiano la seguente differenza di obbiettivi tra l’affermazione di Dio e la negazione del medesimo: Dio considerando la Fede meritevole, ha come obbiettivo fondamentale di dare la vita e la vita eterna alle proprie creature, combattendo perciò la morte e il peccato, già nel tempo attuale; l’ateismo moderno e il partito dei negatori, al contrario, rifiutando di credere, affermano di promuovere l’uomo e il mondo visibile o terreno in opposizione a Dio e alla vita eterna invisibili e celesti (che pertanto, essendo invisibili, non esistono, e essendo celesti, sono astratti, sempre secondo tale ipotesi ateista); ma di fatto, l’Ateismo Pratico e Teorico e il partito variegato e alleato dei negatori, promuovono le strutture di peccato e portano il mondo verso traguardi di morte… . Perciò oggi, nel tempo dove la negazione di Dio ha un posto rilevante rispetto alla stessa affermazione, nel tempo dove tale negazione ha proporzioni come mai in passato, avviene con maggiore facilità e frequenza, quanto è avvenuto nel passato stesso; vale a dire che la negazione del Dio della vita porta alla morte; mentre resta vero che l’affermazione del Dio della Vita, del Risorto dalla morte, porta alla vita e alla vita eterna. Ma se le cose stanno così, come mai ai nostri giorni, le conseguenze buone o cattive della affermazione o della negazione di Dio, non sempre e non tutti gli individui e i popoli, pur evangelizzati, le distinguono con chiarezza e facilità ? Come mai non si vede più con facilità evidente che la negazione di Dio porta alla morte e che l’ affermazione di Dio, porta alla vita? Risposta: perché una parte dell’umanità, allontanatasi da Dio, ha il cuore e la mente corrotti o confusi; e perché di conseguenza, risulta notevolmente confuso e corrotto il sistema informativo e formativo (arte, cinema, letteratura, politica, economia, scienza…, educazione...) : si danno insomma informazioni sbagliate, il disvalore offerto quotidianamente supera sovente in quantità, il valore effettivo, allo scopo evidente di distogliere l’umanità stessa, da tutto ciò che è Vero, Buono e Bello; e specialmente si calunnia la Chiesa e il Cattolicesimo e il Cristianesimo, e le Religioni, onde offuscare il più possibile la via principale del Vero, cioè il Risorto dalla morte, la sua vita, il suo Vangelo, la sua presenza umana e divina, una e trina, evidente e misteriosa … conosciuta e da conoscere…. La conclusione è pertanto del seguente tenore: che mai come ai nostri giorni è stata necessaria nel mondo, l’affermazione di Dio e il suo principale argomento rispetto al cristianesimo, ma anche rispetto a ogni altra religione, cioè la fede nel Risorto, la Pasqua . E' necessario dunque partire dalla Pasqua, e dalla penitenza e dal rinnovamento che essa richiede e crea, per migliorare e rinnovare il mondo. |
FINE