PROFESSIONE DI FEDE 

DI GIUSEPPE MAZZINI:

 DIO ESISTE! (1842) .

Mazzini profugo a Londra , passa gran parte del  tempo ,  insegnando ai figli degli operai italiani  . L' immagine si riferisce al primo periodo londinese del grande Statista e Padre della Patria , tra il 1836 e il 1847 . Ivi , nel novembre 1841 , vi  fondò la Scuola gratuita per i fanciulli poveri che fino al giugno 1843 publicò pure un proprio bollettino : "Il Pellegrino"  , poi sostituito con  l' "Educatore" dal giugno 1843 all' agosto 1844 .

Introduzione

Indice

Testo

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Professione di Fede di Dante Alighieri .

Testo

Finestra sulla religione

              TRE RITRATTI DI GIUSEPPE MAZZINI (1805 - 1872).

 
1. A Londra nel 1849 . Incisione in rame di L. Calamatta . 2. Mazzini in età matura.Dipinto di Barbetti custodito a Milano nel Museo del Risorgimento . 3. A Londra nel 1862 . Dipinto di F. Moscheles .

 

INDICE 

Torna in cima     Introduzione .

a) Precisazione contenutistica e  filologica

b) Un aspetto oscuro : l' Anticlericalismo

 

Torna in cima  1. Dio esiste

Torna in cima  2 . L' Ateismo come errore che separa Dio dalla sua opera .

Torna in cima  3.  Forme di Ateismo : Dio lontano e Dio irraggiungibile

 Torna in cima  5. L' indifferenza religiosa porta all' Anarchia   

 mentre è necessaria la Nazione

Torna in cima  6. Cielo e Terra sono una cosa sola

Torna in cima  7. La vostra preghiera sia : Venga il tuo regno sulla terra

o Signore, siccome nel cielo .

Torna in cima  8. Nulla è di Cesare se non in quanto  

è conforme alla Legge Divina

Torna in cima  9. Se si vuole santificare e non maledire la Terra

ci vuole l' aiuto di Dio

Torna in cima  IntroduzioneIndice

 

Torna in cima  a ) Precisazione contenutistica e filologicaIndice

                      Sul piano del contenuto i Doveri dell' uomo , costituiscomo forse lo scritto più importante al fine di comprendere al meglio il pensiero e l' insegnamento generale di Giuseppe Mazzini . 

                                  E ciò può essere perché trattando tale opera ,  di un argomento fondamentale dell' esistenza , quale il Dovere , nonché essendo dedicata agli operai italiani , il Mazzini non poteva sottintendere i fondamenti del suo pensiero e del pari non riassumere il suo programma di promozione sociale dei medesimi operai da emancipare al più presto , proprio mediante l' educazione al dovere e non solo al diritto :

                                  fu inevitabile pertanto che ciò implicasse pure l' espressione abbastanza organica , delle proprie idee e  immagine del mondo ; e quindi non s' ebbe una trattazione specifica su un singolo aspetto della realtà e basta  , ma al contrario una trattazione generale  dedicata agli operai , per dire loro di mantenersi in Dio mediante la fede e l' esercizio dei diritti e doveri ( e non solo dei diritti come erroneamente additano altri ideologi , fa notare il Mazzini) , sulla scia di Gesù Cristo . Infatti, proprio  Gesù parlò di Doveri sia ai ricchi che ai poveri : 

                                  " Quando Cristo venne e cangiò la faccia del mondo , ei non parlò di diritti ai ricchi , che non avevano bisogno di conquistarli; nè a poveri che ne avrebbero forse abusato, ad imitazione dei ricchi : non parlò d' utile o d' interessi a una gente che gl' interessi e l' utile avevano corrotto : parlò di dovere : parlò d' amore , di sagrifizio , di fede : disse che 'quegli solo sarebbe il primo fra tutti , che avrebbe giovato a tutti coll' opera sua ' (crf.: Matteo XX , 26-27) . E quelle parole susurrate nell' orecchio ad una società che non aveva più scintilla di vita , la rianimarono , conquistarono i milioni , conquistarono il mondo e fecero progredire d' un passo l'educazione del genere umano . Operai italiani ! noi siamo in un'epoca simile a quella di Cristo " (vai a 1 )

                            Sul piano filologico ,  "I Doveri dell' uomo" non furono composti e publicati nell' arco di un solo anno o di pochi ; ma nell' arco che va dal 1841 al 1860 . In particolare , i primi quattro capitoli (quindi anche il 2° su Dio, qui proposto) furono publicati negli anni quaranta , nel giornale mazziniano  "Apostolato Popolare " ,  coi numeri 3; 4 ; 5; 6 . 

                                 E il Capitolo II° dal titolo "Dio" , riportato nel Testo  sottostante ,  si publicò   nel numero 4 del  medesimo "Apostolato popolare" del 1° gennaio dell' anno 1842 .

                                Finché nel 1860  l' intero volumetto dei "Doveri dell' uomo" , uscì prima a Lugano (con la falsa indicazione di Londra , come luogo d' edizione) e poi fra settembre e novembre , uscì anche a Napoli : 

                                questa edizione napoletana dall' edizione luganese , è tuttavia da ritenere la più affidabile , perché trovandosi il Mazzini in quei frangenti  proprio a   Napoli , ebbe modo di correggerla e sorvegliarla di persona . Per questo è meglio parlare di edizione napoletana (anziché, come fanno alcuni , di ristampa napoletana)  dei "Doveri dell' uomo" . E questa edizione napoletana, si può considerare in ultimo , l' edizione fondamentale e più sicura , dei medesimi Doveri ...mazziniani  .  Da essa hanno attinto sia l' edizione nazionale (vai a 2) che l'edizione Utet (vai a 3) rifacentesi alla nazionale delle opere mazziniane

                                I numeri e i titoli sottostanti , non sono nel testo originale , e sono stati apposti dal sottoscritto , nel tentativo di facilitare la rapida lettura o comprensione . 

                                      

  Torna in cima  b ) Un aspetto oscuro : l' anticlericalismo

(che è come dire : "Facciamo l' Italia senza o contro la Chiesa" ) .  Indice

                            Al punto nono sottostante , Mazzini dice : Dite ai preti che voi conoscete Dio più che' essi tutti non fanno e che tra Dio , la sua Legge e voi , non avete bisogno d' intermediari

                                 è questo solo uno dei numerosi pensieri anticlericali del Mazzini . 

                                 Basti dire che il secondo scopo della Giovine Italia dopo il primo della unità nazionale republicana , era : La distruzione di tutta l' alta gerarchia del clero e l' introduzione di un semplice sistema parrocchiale (vai a4) .

                                 Il Mazzini dunque , era un credente protestante , anticattolico ? 

                                 La risposta è che fu un  protestante in proprio , ma nell' intimo, a mio   avviso , più che un anticattolico ,  fu piuttosto un cattolico potenziale o latente , all' epoca  molto incompreso : lo dimostra tanto la sua originalità e quasi solitudine di pensiero rispetto al protestantesimo ufficiale ,  quanto il fatto che i tempi non eran maturi perché si riconoscesse il diritto aureo d' esser pienamente  italiani (ferventemente italiani al modo non fascista ma risorgimentale) e insieme pienamente cattolici ; anzi , oggi possiamo dire alla luce della  storia , che  più cattolici si è  e più da veri italiani si vive ; ma in fase preunitaria o risorgimentale , questa limpida e odierna conoscenza , non era scontata per tutti , perché il cattolicesimo col suo potere temporale , sebbene compreso e temuto come potenza , veniva tuttavia da taluni patrioti erroneamente percepito come un ostacolo alla unità nazionale , nonostante gli insegnamenti del neoguelfismo giobertiano (Italia federale con a capo il Papa)  e del filoliberalismo rosminiano (politica ecclesiastica conciliatorista coi liberali pre e postunitari). 

                           In realtà , la via federale all' Unità nazionale proposta dal   Gioberti , poteva essere benissimo la soluzione principe , più piana, pacifica  e meno traumatica, evitando gli errori clamorosi del primo Stato postunitario eccessivamente accentratore (come oggi si riconosce , perseguendo il federalismo) ; mentre la proposta rosminiana conciliatoria coi liberali , forse avrebbe evitato lo sterile conflittualismo semipersecutorio  antiecclesiastico e confiscatore o persino trangugiatore di beni    ecclesiali . Ma la fede e la perspicacia  dei sovrani vari in Penisola (ecclesiastici  compresi) , non fu abbastanza sincera  e neppure abbastanza  perspicace ; e lo stesso avvenne per i grandi cospiratori da Mazzini a Garibaldi : essi potevano capire                  l' Italia dell' Unità nazionale ; ma erano analfabeti , cioè incapaci di scrivere e parlare  la lingua della predominante genialità cattolica (così facile per es. da capire in S. Francesco d' Assisi e nei   santi) , che può far breccia non soltanto sulla gerarchia ecclesiastica docente , ma anche nel popolo suddito militante, proprio perché le anime nelle parole e nella dottrina  , ci sentono la realtà o presenza diDio , in modo più diretto del solito . Risultato di questo analfabetismo risorgimentale , fu che nè la gerarchia cattolica né la massa popolare cattolica , poterono essere coinvolte a fondo nel processo unitario , con piena e creativa partecipazione .

                           Il Mazzini , pertanto , da dentro questo contesto , ritenne ufficialmente di non poter esser cattolico ossequiente o osservante , avendo la premura  dell' Unità nazionale , e della usurpazione del potere temporale agli ecclesiastici, che riteneva a loro volta usurpatori o in combutta con gli usurpatori stranieri . Pertanto , il nostro genovese  si costruì un suo protestantesimo d' avanguardia , ritenente il Papa Base di ogni tirannia (vai a 5)  ,  e per conseguenza ,  programmante publicamente con la Giovine Italia (come sopradetto) fin dal 1831 , la distruzione della gerarchia ecclesiale , con la sola sopravvivenza delle parrocchie

                                 Ma distruggere la gerarchia  è come distruggere la Chiesa cattolica , e assoggettare i credenti vari , allo Stato , è come nell' antichità e nei paesi protestanti , molto più facilmente che nei cattolici . In questo senso , lo statalismo strisciante e publico mazziniano , è idolatria dello Stato e del potere . Ma ciò non può imputarsi con pienezza al nostro Mazzini , perché realmente l' Italia doveva esser fatta unita:  ne aveva il giusto diritto; il problema era : con quali mezzi e regime politico . Il Mazzini come molti , anfanò pertanto nella ricerca di soluzioni  e facendo talvolta clamorosi errori politico-organizzativi (rivolte fallite... : Vai a6) . Ma la sua aspirazione all' Unità , la sua fede in Dio , se potevano essere non sufficientemente comprese cattolicamente ,  giammai nessuno potrà  a ragione ritenerle  illegittime o insincere . In realtà furono di prim' ordine . E il giudizio della   storia , lo conferma in pieno .  

TESTO

( Da :  Dei Doveri dell' Uomo , II : Dio  . In : Scritti politici di G. Mazzini    

a.c. di T. Grandi e A. Comba  , Torino , Utet , 1972 ; pp. 851-61) .

 

Torna in cima  1. Dio esisteIndice

                           L' origine dei vostri doveri stà in Dio . La definizione dei vostri doveri sta nella sua legge. La scoperta progressiva e l' applicazione della sua legge appartengono all' umanità .

                            DIO esiste . Io non debbo ne voglio provarvelo : tentarlo mi sembrerebbe bestemmia , come negarlo , follia . 

                            Dio esiste perché noi esistiamo

                            Dio vive nella nostra coscienza, nella coscienza del-               l' umanità nell' universo che ci circonda . La nostra coscienza lo invoca nei momenti più solenni di dolore e di gioia . L' umanità ha potuto trasformarne , guastarne , non mai sopprimerne il santo nome . L' universo lo manifesta    coll' ordine , coll' armonia , colla intelligenza dei suoi moti e delle sue leggi .

                            Non vi sono atei fra voi : se ve ne fossero , sarebbero degni non di maledizione , ma di compianto . Colui che può negar Dio davanti una notte stellata , davanti alla sepoltura de' suoi più cari , davanti al martirio , è grandemente infelice o grandemente colpevole . 

 

Torna in cima  2. L' Ateismo come errore 

che separa Dio dalla sua opera. Indice

                             Il primo ateo fu senza alcun dubbio un uomo che aveva celato un delitto agli altri uomini e cercava , negando Dio , liberarsi dall' unico testimonio a cui non poteva celarlo , e soffocare il rimorso che lo tormentava : forse fu un tiranno che aveva rapito colla libertà metà dell' anima ai suoi fratelli e tentava sostituire l' adorazione della forza brutale alla fede nel dovere e nel diritto immortale . 

                              Dopo lui , vennero qua e là di secolo in secolo , uomini che per aberrazione di filosofia insinuarono l' ateismo ; ma pochissimi e  vergognosi : vennero in momenti non lontani da noi , moltitudini che per una irritazione contro un ' idea di Dio falsa , stolta , architettata a proprio benefizio da una casta o da un potere tirannico , negarono Dio medesimo ; ma fu un istante e in quell' istante adorarono , tanto avevano bisogno di Dio , la dea Ragione , la dea Natura

                              Oggi vi sono uomini che aborrono da ogni religione perché vedono la corruzione nelle credenze attuali e non indovinano la purità di quelle dell' avvenire ; ma nessuno tra loro osa dirsi ateo : vi sono preti che prostituiscono il nome di Dio ai calcoli della venalità , o al terrore dei potenti : vi sono tiranni che lo imposturano invocandolo a protettore delle loro   tirannidi ; 

                               ma perché la luce del sole ci viene spesso offuscata e guasta da sozzi vapori , negheremo il sole o la potenza vivificatrice del suo raggio sull' Universo ? Perché dalla libertà i malvagi possono talvolta far sorgere l' anarchia , malediremo alla libertà ? 

                               La fede in Dio brilla di una luce immortale attraverso tutte le imposture e le corruttele che gli uomini addensano attorno a quel nome. Le imposture e le corruttele passano , come passano le tirannidi : Dio resta come resta il popolo , immagine di Dio sulla terra . Come il popolo attraverso schiavitù , patimenti e miserie , conquista a grado a grado coscienza, forza , emancipazione , il nome santo di Dio sorge dalle rovine dei culti corrotti a splendere circondato da un culto più puro , più fervido e più ragionevole .

                            Io dunque non vi parlo di Dio per dimostrarvene l' esistenza , o per dirvi che dovete adorarlo : voi lo adorate anche non nominandolo , ogni qualvolta voi sentite la vostra vita e la vita degli esseri che vi stanno attorno : ma per dirvi come dovete adorarlo , per ammonirvi attorno ad un errore che domina le menti di molti tra gli uomini delle classi che vi dirigono , o per esempio loro , di molti tra voi : errore grave e rovinoso quanto è l' ateismo .

                            Questo errore è la separazione più o meno dichiarata di Dio dall' opera sua, dalla terra sulla quale voi dovete compire un periodo della vostra vita .

 

3. Forme di ateismo : Dio lontano o irraggiungibile .     Indice   Torna in cima

                            Avete ,  da una parte ,  una gente che vi dice : Sta bene : Dio esiste; ma voi non potete più che ammetterlo ed adorarlo . La relazione tra lui e gli uomini , nessuno può intenderla e dichiararla . E' questione da dibattersi fra Dio medesimo e la vostra coscienza . Pensate intorno a questo ciò che volete , ma non proponete la vostra credenza ai vostri simili ; non cercate d'applicarla alle cose di questa terra . La politica è una cosa la religione un' altra . Non le confondete . Lasciate le cose del Cielo al potere spirituale stabilito qualunque ei siasi, salvo a voi di non credergli , se vi pare ch'ei tradisca la sua missione : lasciate che ognuno pensi  e creda a suo modo ; voi non dovete occuparvi in comune che delle cose della terra . Materialisti o spiritualisti credete voi nella libertà , e nell' eguaglianza degli uomini ? Volete il ben essere per la maggiorità ? Volete il suffragio universale ? Riunitevi per ottenere codesto intento ; non avete bisogno per questo d' intendervi sulle questioni che riguardano il cielo .

                           Avete d'altra parte uomini che vi dicono : Dio esiste ; ma così grande , troppo superiore alle cose create perché voi possiate sperar di raggiungerlo coll' opere umane . La terra è fango . La vita è un giorno. Distaccatevi dalla prima quanto più potete : non date più valore che non merita alla seconda . Che sono mai tutti gli interessi terreni a fronte della vita immortale dell' anima vostra ? Pensate a questa : guardate al cielo . Che v' importa se voi vivete quaggiù in un modo o in un altro ? Siete destinati a morire; e Dio vi giudicherà secondo i pensieri che avrete dato , non alla terra , ma a lui . Soffrire ? Benedite al Signore che vi manda quei patimenti. L'esistenza terrena è una prova . La vostra è terra d' esiglio . Sprezzatela ed innalzatevi . Di mezzo ai patimenti , dalla Miseria , dalla Schiavitù , voi potete rivolgervi a Dio , e santificarvi nella adorazione di lui , nella preghiera , nella fede in un avvenire che vi compenserà largamente , e nel disprezzo delle cose mondane .

                              Di quei che così vi parlano , i primi non amano Dio ; i secondi non lo conoscono .

                              L' uomo è uno , direte ai primi . Voi non potete troncarlo in due . E far si che egli concordi con voi nei principi che devono  regolare           l' andamento della società , quand'ei differisca intorno all' origine sua , ai suoi destini e alla sua legge di vita quaggiù .

 

Torna in cima  4. Le religioni governano il mondo. Indice

                              Le religioni governano il mondo

                              Quando gli uomini dell' India , credevano d'esser nati gli uni dalla testa , altri dalle braccia , altri dai piedi di Brama , divinità loro , ordinavano la società secondo la divisione degli uomini in caste , assegnavano agli uni ereditariamente il lavoro intellettuale , ad altri la milizia , ad altri le opere servili , e si condannavano a una immobilità che ancor dura e durerà finché la credenza in quel principio non cada . 

                               Quando i cristiani dichiararono al mondo che gli uomini erano tutti figli di Dio e fratelli in lui , tutte le dottrine dei legislatori e dei filosofi dell' antichità che stabilivano l' esistenza di due nature negli uomini , non valsero ad impedire l' abolizione della schiavitù , e quindi un ordinamento radicalemente diverso nella società . 

 

Torna in cima 5. L' indifferenza religiosa porta all' Anarchia 

mentre è necessaria la Nazione. Indice

                               Ad ogni progresso delle credenze religiose noi possiamo mostrarvi corrispondente nella storia dell' umanità un progresso sociale ; alla vostra dottrina d' indifferenza in fatto di religione , voi non potete mostrarci altra conseguenza che l' anarchia . Voi avete potuto distrugger , non mai fondare : smentiteci se potete . A forza d' esagerare un principio contenuto nel protestantesimo , e ch' oggi il protestantesimo sente il bisogno d' abbandonare , a forza di dedurre tutte le vostre idee unicamente dall' indipendenza del - l'individuo , voi siete giunti , a che ? All' anarchia , cioè alla oppressione del debole nel commercio . Alla libertà cioè alla derisione del debole che non ha mezzi , né tempo né istruzione per esercitare i propri diritti , nell' ordinamento politico ; all' egoismo , cioè all' isolamento e alla rovina del debole che non può aiutarsi da sé nella morale . 

                               Ma noi vogliamo associazione : come ottenerla sicura se non da fratelli che credono negli stessi principi regolatori , che s' uniscano nella stessa fede , che giurino nello stesso nome ? Vogliamo educazione : come darla o riceverla , se non in virtù d' un principio che contenga l' espressione delle nostre credenze sull' origine , sul fine , sulla legge di vita dell ' uomo su questa terra ? Vogliamo educazione comune: come darla o riceverla , senza una fede comune ? Vogliamo formare nazione: come riescirci , se non credendo in uno scopo comune , in un dovere comune ? E donde possiamo noi dedurre un dovere comune , se non dall' idea che ci formiamo di Dio e della sua relazione con  noi ? Certo : il suffragio universale è cosa eccellente; è il solo mezzo legale col quale un paese possa , senza crisi violente a ogni tanto, governarsi ; ma il suffragio universale in un paese dominato da una fede darà  l' espressione della tendenza , della volontà nazionale : in un paese privo di credenze comuni , cosa mai potrà esprimere se non l' interesse numericamente più forte e l' oppressione di tutti gli altri ? Tutte le riforme politiche in ogni paese irreligioso , o non curante di religione , dureranno quanto il capriccio o  l' interesse degli individui vorranno e non più . L'esperienza degli ultimi cinquanta anni ci ha addottrinati , su questo punto , abbastanza .

 

Torna in cima  6. Cielo e terra sono una cosa sola . Indice

                             Agli altri che vi parlano del Cielo , scompagnandolo dalla Terra , voi direte che cielo e terra sono , come la via e il termine della via , una cosa sola

                             Non dite che la terra è fango : la terra è di Dio: Dio la creava perché per essa salissimo a lui . La terra non è un soggiorno d'espiazione o di tentazione : è il luogo del nostro lavoro per un fine di miglioramento , del nostro sviluppo verso un grado d'esistenza superiore . Dio ci creava non per la contemplazione , ma per l' azione : ci creava a immagine sua , ed egli è pensiero e azione , anzi non v'è in lui pensiero che non si traduca in azione.

                              Noi dobbiamo , dite , sprezzare tutte cose mondane , e calpestare la vita terrena , per occuparci della celeste ; ma cos'è mai la vita terrena , se non un preludio della celeste , un avviamento a raggiungerla? Non v' avvedete che  voi , benedicendo all' ultimo gradino della scala per la quale noi tutti dobbiamo salire , e maledicendo al primo , ci troncate la via ? La vita d' un' anima è  sacra , in ogni suo periodo : nel periodo terreno come negli altri che seguiranno ; bensì ogni periodo dev' essere preparazione all' altro , ogni sviluppo temporario deve giovare allo sviluppo continuo ascendente della vita immortale che Dio trasfuse in ciascuno di noi e nella umanità complessiva che cresce coll' opera di ciascuno di noi .

                               Or Dio v' ha messo quaggiù sulla terra :  v' ha messo intorno milioni di esseri simili a voi , il cui pensiero si alimenta del vostro pensiero , il cui miglioramento progredisce col vostro , la cui vita si feconda della vostra vita ; v' ha dato , a salvarvi dai pericoli dell' isolamento , bisogni che non potete soddisfar soli , e istinti predominanti sociali che dormono nei bruti e che vi distinguono da essi : v' ha steso intorno quel mondo che voi chiamate materia , magnifico di bellezza , pregno di vita , d' una vita che , non dovete dimenticarlo , si mostra per ogni dove tanto che vi si vegga il segno di Dio , ma aspetta nondimeno l'opera vostra , dipende nelle sue manifestazioni da voi , e si moltiplica di potenza quanto più la vostra attività si moltiplica : v'ha posto dentro simpatie inestinguibili , la pietà per chi geme , la gioia per chi sorride , l' ira contro a chi opprime la creatura , il desiderio incessante del   vero , l'ammirazione pel genio che scopre più parte di vero ,      l' entusiasmo per chi lo traduce in azione giovevole a tutti , la venerazione religiosa per chi , non potendo farlo trionfare , more martire , portando col proprio sangue testimonianza per esso , e voi negate , sprezzate questi indizi della vostra missione , che Dio v' ha profuso d' intorno , anzi cacciate l'anatema sui segni suoi , chiamandoci a concentrare tutte le nostre forze in  un' opera di purificazione interna , imperfetta , impossibile quando è solitaria!

                                                     Or Dio non punisce chi lo tenta così ? Non degrada egli lo schiavo ? Non sommerge egli negli appetiti sensuali , negli istinti ciechi  quella che voi chiamate materia , metà dell' anima del povero giornaliero costretto a consumare , senza lume  d' educazione , in una serie d'atti fisici , la vita divina ?

 

7. La vostra preghiera sia : Venga il tuo regno sulla terra  

o Signore, siccome nel cielo .Indice   

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                                   Trovate fede religiosa più viva nel servo russo che non nel polacco combattente le battaglie della patria e della libertà? Trovate amore più fervente di Dio nel suddito avvilito d' un Papa o d' un re tiranno che non nel republicano lombardo del XII° secolo e nel republicano fiorentino del decimoquarto ? Dov'è lo spirito di Dio ivi è la libertà (S. Paolo : Cz 3,17) , ha detto uno dei più potenti apostoli che noi  conosciamo; e la religione ch'ei decretava decretò l' abolizione della schiavitù : chi può intendere e adorare convenientemente Dio strisciandosi a ' piedi della sua creatura ? La vostra non è religione , è setta d' uomini che hanno dimenticato la loro origine , le battaglie che i loro padri sostennero contro una società incadaverita , e le vittorie che riportarono trasformando quel mondo terrestre ch' oggi voi , o contemplatori , sprezzate . Qualunque nuova credenza sorga fra le rovine delle vecchie esaurite trasformerà l' ordinamento sociale esistente perché ogni forte credenza cerca applicarsi a tutti i rami dell' attività umana ; perché la terra ha cercato sempre in ogni epoca , conformarsi al cielo in ch' essa credeva ; perché tutta intera la storia dell' umanità ripete , sotto forme diverse e a gradi diversi secondo i tempi , la parola registrata nella orazione dominicale del cristianesimo : Venga il tuo regno sulla terra , o Signore, siccome nel Cielo    ( Mt 6,10) .

                           Venga il regno di Dio sulla terra , siccome è nel cielo: sia questa , o fratelli miei , meglio intesa e applicata che non fu per l' addietro , la vostra parola di fede , la vostra preghiera: ripetetela e operate perché si verifichi. Lasciate ch' altri tenti persuadervi la rassegnazione passiva , l' indif - ferenza alle cose terrene, la sommessione ad ogni potere temporale anche ingiusto , replicandovi , male intesa quell' altra parola : Rendete a Cesare ciò ch'è di Cesare e a Dio ciò ch'è di Dio (Mt 22,21 ; Mc 12, 17 ...). 

 

Torna in cima  8. Nulla è di Cesare se non in quanto 

è conforme alla Legge DivinaIndice

                           Possono dirvi cosa che non sia di Dio ? Nulla è di Cesare se non in quanto è conforme alla legge divina. Cesare, ossia il potere tempora- le , il governo civile , non è che il mandatario , l'esecutore , quanto le sue forze e i tempi concedono , del disegno di Dio : dove tradisce il mandato , è vostro , non diremo diritto , ma dovere , mutarlo . A che siete quaggiù se non per affaticarvi a sviluppare coi vostri mezzi e nella vostra sfera il concetto di Dio ?

 

 9. Se si vuole santificare e non maledire la Terra

ci vuole l' aiuto di DioIndice   Torna in cima

                           A che professare di credere nell' unità del genere umano , conseguenza inevitabile dell' unità di Dio , se non lavorate a verificarla , combattendo le divisioni arbitrarie , le inimicizie che separano tuttavia le diverse tribù formanti l' umanità ? A che credere nella libertà umana , base della umana responsabilità , se non ci adoperiamo a distruggere tutti gli ostacoli che impediscono la prima e viziano la seconda ? A che parlare di fratellanza pur concedendo che i nostri fratelli siano ognidì conculcati , avviliti , sprezzati ? La terra è la nostra lavoreria (luogo di lavoro) : non bisogna maledirla ; bisogna santificarla . Le forze materiali che ci troviamo  d' intorno sono i nostri stromenti di lavoro ; non bisogna ripudiarli ; bisogna dirigerli al bene .

                              Ma questo , voi , senza Dio , nol potete . V' ho parlato di doveri : v' ho insegnato che la sola conoscenza dei vostri diritti non basta a guidarvi durevolmente sulle vie del bene; non basta a darvi quel miglioramento progressivo , continuo , nella vostra condizione , che voi cercate : or senza Dio d' onde il dovere ? Senza Dio voi a qualunque sistema civile vogliate appigliarvi , non potete trovare altra base che la forza cieca , brutale ,  tirannica . Di qui non s'esce . O lo sviluppo delle cose umane dipende da una legge di Provvidenza che noi tutti siamo incaricati di scoprire e d' applicare , o è fidato al caso , alle circostanze del momento , all' uomo che sa meglio valersene . O dobbiamo obbedire a Dio , o servire ad uomini , uno o più non importa. 

                              Se non regna una mente suprema su tutte le menti umane , chi può salvarci dall' arbitrio dei nostri simili , quando si trovino più potenti di noi ? Se non esiste una legge santa , inviolabile , non creata dagli uomini , qual norma avremo per giudicare se un atto è giusto o non è ? In nome di chi , in nome di che protesteremo contro l' oppressione e l' ineguaglianza ? Senza Dio , non v'è altro dominatore che il fatto : il fatto davanti al quale i materialisti s' inchinano sempre  , abbia nome rivoluzione o Bonaparte : il fatto del quale i materialisti anch' oggi , in Italia e altrove, si fanno scudo per giustificare l' inerzia , anche dove concordano teoricamente coi nostri principii . Or comanderemo noi loro il sagrificio , il martirio in nome delle nostre opinioni individuali  ? Cangeremo , in virtù solamente de' nostri interessi , la teorica in pratica , il principio astratto in azione ? 

                             Disingannatevi . Finché parleremo individui , in nome di quanto il nostro intelletto individuale ci suggerisce , avremo quel ch' oggi abbiamo : adesione a parole , non opere . Il grido che suonò in tutte grandi rivoluzioni , il grido Dio lo vuole , Dio lo vuole delle Crociate , può solo convertire gl' inerti in attivi , dar animo ai paurosi , entusiasmo di sagrificio ai calcolatori , fede a chi rispinge col dubbio ogni umano concetto . Provate agli uomini che l' opera d' emancipazione e sviluppo progressivo alla quale voi li chiamate , sta nel disegno di Dio ; nessuno si ribellerà . Provate loro che          l' opera terrestre da compirsi quaggiù è essenzialmente connessa con la loro vita immortale : tutti i calcoli del momento spariranno davanti all' importanza dell' avvenire . Senza Dio , voi potete imporre , non persuadere : potete essere tiranni alla volta vostra , non educatori ed apostoli .

                          Dio lo vuole , Dio lo vuole ! E' grido di popolo ; è grido del vostro popolo , grido nazionale italiano . Non vi lasciate ingannare , o voi che lavorate con sincerità d' amore per la vostra nazione , da chi vi dirà forse che la tendenza italiana non è che tendenza politica , e che lo spirito religioso s'è dipartito da essa . Lo spirito religioso non si dipartì mai dall' Italia , finché l' Italia comunque divisa , fu grande ed attiva ; si dipartì , quando nel secolo decimosesto , caduta Firenze , caduta sotto le armi straniere di Carlo V° , e sotto i raggiri dei papi ogni libertà di vita italiana , noi cominciammo a perdere tendenze nazionali e a vivere spagnuoli , tedeschi e francesi . Allora i nostri letterati incominciarono a far da buffoni di principi e ad accarezzare la svogliatezza dei padroni , ridendo di tutti e di tutto . Allora i nostri preti vedendo impossibile ogni applicazione di verità religiosa cominciarono a far bottega del culto , e a pensare a se stessi , non al popolo ch' essi dovevano illuminare e proteggere . E allora , il popolo , sprezzato dai letterati , tradito e spolpato dai preti ,  esiliato da ogni influenza nelle cose publiche , cominciò a vendicarsi ridendo dei letterati , diffidando dei preti , ribellandosi da tutte credenze , poi che vedeva corrotta l' antica e non poteva presentire più in là .

                         Da quel tempo in poi noi ci trasciniamo tra le superstizioni comandate dall'abitudine o dai governi e la incredulità , abbietti e impotenti . 

                         Ma noi vogliamo risorgere grandi e onorati . E ricorderemo la tradizione nazionale . 

                         Ricorderemo che col nome di Dio sulla bocca e colle insegne della loro fede nel centro della battaglia , i nostri fratelli lombardi vincevano , nel dodicesimo secolo , gl' invasori tedeschi , e riconquistavano le loro libertà manomesse . 

                         Ricorderemo che i republicani delle città toscane si radunavano a parlamento nei tempii . 

                         Ricorderemo gli artigiani fiorentini che , respingendo il partito di sottomettere all' impero della famiglia Medici la loro libertà democratica , elessero , per voto solenne , Cristo capo della Republica

                            (e il frate Savonarola , predicante a un tempo il dogma di Dio e quello del popolo ; e i Genovesi del 1746 liberatori , a furia di sassate , e nel nome di Maria protettrice , della loro città dall' esercito tedesco che la occupava ; e una catena d'altri fatti simili a questi ne' quali il pensiero religioso protesse e fecondò il pensiero popolare italiano) .

                             E il pensiero religioso dorme , aspettando sviluppo , nel nostro popolo : chi saprà suscitarlo , avrà più fatto per la nazione che non con venti sette politiche . Forse all' assenza di questo pensiero negli imitatori delle costituzioni e tattiche monarchiche forastiere che condussero i tentativi passati d' insurrezione in Italia tanto quanto all'assenza d' uno scopo apertamente popolare è dovuta la freddezza con che il popolo guardò finora a que' tentativi . 

                             Predicate dunque , o fratelli , in nome di Dio . Chi ha core italiano ,  vi seguirà . Predicate in nome di Dio . 

                             I letterati sorrideranno : domandate ai letterati che cosa hanno fatto per la loro patria . 

                             I preti vi scomunicheranno : dite ai preti che voi conoscete Dio più ch'essi tutti non fanno , e che tra Dio , la sua legge e voi non avete bisogno d' intermediarii .  (Torna indietro)

                              Il popolo v' intenderà e ripeterà con voi : Crediamo in Dio Padre , Intelletto ed Amore , Creatore ed Educatore dell' Umanità .

                              E in quella parola , voi e il popolo vincerete .

 

Fine

 

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Professione di Fede di Dante Alighieri .

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NOTE

 

1 : (Torna a 1) Edizione Utet sopracitata : Giuseppe Mazzini , Scritti politici di , a.c. di Terenzio Grandi e Augusto Comba , Torino , Utet , 1972 (1°) . I Doveri dell' Uomo , p. 850 .

2 : (Torna a 2)Edizione nazionale delle opere di Giuseppe Mazzini : Giuseppe Mazzini , Scritti editi e inediti , Imola , Cooperativa Tipografico-editrice Paolo Galeati , 1906-1943 . Voll. 100 . 

3 :  (Torna a 3) Op. cit. nota 1, crf. : p. 84 : Il testo degli scritti presenti in questa raccolta , è stato esemplato su quello dell' Edizione nazionale degli "Scritti editi ed inediti"  di Giuseppe Mazzini (crf. sopra ,n. 2 ) , salvo pochissimi emendamenti , sui quali si accordano le più autorevoli raccolte precedenti .

4 :  (Torna a 4)Idem , p. 26 ...  .

5 : (Torna a 5)Idem , I Doveri dell' Uomo , Introduzione , p. 838 .

6 : (Torna a 6)Un es. di clamoroso fallimento fu l' Insurrezione attraverso la Savoia (collegata a una analoga insurrezione a Genova), della fine del febbraio 1834 . Questi metodi improvvisatori , apparivano al Gioberti , propugnatore della via neoguelfa e federalista all' Unità , espedienti monelleschi : perciò chiamava gli adepti alla Giovine Italia : I bamboli della Giovine Italia .  ...  . Per dire , tra l'altro ,  che vi era in questi modi insurrezionali , troppo di spontaneo e destinato al fallimento , per mancanza di calcolo e strategia solida .