(risposta al turpiloquio Zappala o sosttostante)
Il sottoscritto cerca di evitare un omicidio; perciò è secondario che mi si
dica "v'affanculo" o "imbecille". Questi sono solo
tentativi della soldataglia ideologica che percependo di essere nel torto, tenta
sviare dall'argomento. Perciò sparate quanto volete. La mia priorità non è
del vostro ambito, cioè di offendere (o offendermi), ma se possibile di evitare
che una innocente sia uccisa.
Dunque i termini del discorso sono i seguenti:
Eluana è in stato comatoso vegetativo persistente. Fatto gravissimo. Ma non è
una malattia terminale. "Persistente" non
significa irreversibile; anche scientificamente non si può escludere un
recupero parziale o totale della coscienza. Perciò sospendergli il nutrimento,
in tal caso, non significa regolare l'accanimento terapeutico o il decorso
terminale (cose ammissibili), ma significa ucciderla.
E dunque chi è l'imbecille, io che dico di non ucciderla, o tu che, al
contrario di me, fai capire di aver molta comprensione della generale
situazione Englaro, ma non precisi che non hai altrettanta paura di uccidere una
inferma ? In conclusione ti ritieni comprensivo, ma sembra che non te ne frega
niente di poter diventare un assassino. La tua scala di valori è disordinata :
vale più la comprensione del padre che amorevolmente vuole staccare la spina,
che la vita della figlia che praticamente si rifiuta ancora di morire.
Tu come numerosi altri, a mio parere prendete la scusa della comprensione
della situazione, del Papà che soffre, ma
non vi importa abbastanza di Eluana che rischia di morire malamente (cioè per
mano vostra anziché da sola) a causa della vostra formidabile paura del dolore
e della malattia. Voi siete invero degli egoisti: pensate al sacrificio
di dover assistere e volete risolvere velocemente, nazistamente, staccando
la spina. Ma questo può essere conforme alle vostre basse ideologie; ma è
contrario alla legge di Dio.
Così facendo non riflettete che ostacolate anche papà Englaro : infatti se
Eluana sarà uccisa, nessuno potrà togliergli e togliersi il
rimorso di coscienza per non aver fatto il possibile fino alla fine, per aver
gettato la spugna consigliando e attuando malamente, per
avere ostacolato anziché aiutato l'operare santo delle suore di Lecco. E
questo rimorso, ben si badi, sarà il rimprovero di Dio per un tale misfatto .
Questo rimprovero tuttavia non lo auguro nè a papà Englaro, né a Matteo né a
qualcuno . Però esso non attraverserà tutta questa vita per dissolversi
inefficace, avrà invece un epilogo, cioè un giudizio eterno .
Migliori,
Orlando
Metozzi
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Risposta a : "Boia, giù la forca da Eluana" :
da
parte di : matteo.zappala@libero.it
:
l'unica
cosa che posso dirti è VAFFANCULO, spero che prima o poi tu possa
trovarti in una situazione simile e che tu possa vergognarti di aver giudicato
senza averne nessun diritto. Lascia in pace per favore, se hai un minino di
umanità chi da 16 anni (e soprattutto in questo momento) sta soffrendo perchè
ha
perso una figlia e in più deve anche essere mortificato dagli imbecilli come
te.
FINE
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