(1942 -?- / 2012)
Tullio Del Siena con la moglie Elsa e il fratello Emore, nel 2011, nella sua Casa della Ripa a Villa Tifi (Caprese Michelangelo -AR):
sono appena rientrati da una battuta di caccia e pensano immortalare anche il cane ... .
Alcuni uomini sono grandi realmente e meritevolmente, perché a farli tali, è stato Dio stesso e la loro buona volontà : han servito Dio e il Prossimo con eroismo e sincerità, per tutta la vita; sono perciò la categoria più elevata e realista che l’umanità abbia, il vanto più sublime delle nazioni, insomma, sono i santi. Ma esistono uomini che sono grandi perché hanno mezzi copiosi, e tali mezzi usano bene o comunque non male. Questi sono i veri statisti, gli scienziati, gli artisti...i potenti vari, sparsi ovunque nel mondo, che impiegano il loro potere maggiore e vario, guidando le nazioni con giustizia e ricordandosi puntualmente dei loro doveri verso gli altri, oltre che verso Dio stesso . Purtroppo esiste anche la categoria di quelli che sono considerati grandi perché utilizzano male i troppi mezzi a disposizione, siano talvolta i soldi o il potere o altro; questi signori ingannano il prossimo con successo e sono una grandiosità negativa, che è vera in quanto esiste come grandezza, ma che non è difficile classificare come non buona, invisa a Dio e a chiunque ragioni correttamente, proprio perché negativa; infatti le loro azioni, quantunque siano grandiose (cioè dispieghino grandi mezzi) tuttavia servono piuttosto l’egoismo personale e sociale, anziché il bene di se stessi come del prossimo e della società… . Infine c’è la categoria di uomini, che fa meno scalpore, spesso è meno nota alla grande massa e anzi può perfino essere sconosciuta del tutto o quasi. Qual’è dunque, questa categoria e come si chiama? Risposta: è la categoria importante della gente onesta, che vive giorno per giorno, di solito lavora molto e guadagna poco, o quanto basta per vivere con dignità del necessario. Questa categoria è particolarmente ben vista dal Cielo, cioè dal Dio della vita, perché egli vede che tale gente (nonostante i cattivi maestri e insegnamenti e possibili errori) è spesso quotidianamente animata da un amore sincero e fondamentale alla vita stessa e sebbene non perfetta, il più delle volte non ama di per sé i vizi e le deviazioni radicali dalla retta via; essa è pertanto un popolo numeroso nel mondo; spesso è anzi, la maggioranza del Pianeta. Questa gente numerosa, questo popolo, anche nel caso di certo benessere economico raggiunto in certe regioni del Pianeta (compresa l'Italia), quasi sempre ha lavorato molto più di quello che è riuscita con gran merito, a racimolare nel corso dell’esistenza; i loro meriti vanno perciò frequentemente, per così dire, oltre la pensione e la nomina eventuale a cavaliere del lavoro...; in verità, nemmeno una corona al modo dei cesari antichi o moderni, potrebbe giustamente ripagarli.... . Questa ultima categoria, si caratterizza per il fatto che il capitale disponibile, modesto o misurato (comunque mai sproporzionato ai fini), alimenta fortemente l’essere a scapito notevole dell’avere. Essi amano il lavoro, la famiglia, l’amicizia di Dio, dei parenti, dei vicini; amano la lealtà verso il prossimo e chiunque; cacciano la tristezza e il pessimismo e gradiscono l'allegria; perciò si servono anche dei divertimenti (meglio se modesti, popolari o della tradizione), purché siano veri, cioè utili e sani. Odiano per conseguenza salutare e meritevole, la corruzione e la malizia eccessiva; se ne tengono a distanza debita, per quanto possono; e passano i loro giorni ad allevare i figlioli e a vigilare che il loro piccolo orticello, la loro casa e famiglia, il poco ma buono che hanno, vadano a buon fine, abbia cioè un presente prospero e dignitoso, e un futuro effettivo. Tullio Del Siena era uno di questi uomini: lavorava con piacere e generosità; amava la propria famiglia, i parenti, i vicini..; non faceva del male a nessuno, e se poteva, faceva di cuore soltanto del bene; era allegro, amava gli scherzi anche in età avanzata; senza disprezzare le comodità cittadine e i lavori non agricoli (che dovette intraprendere e imparare di volta in volta perfino da emigrante in Svizzera e poi con l’esodo precoce in città), tuttavia ha sempre conservato la memoria del proprio paese e della propria casa di campagna; lì alla Ripa della Villa, è venuto con i familiari e parenti nei fine settimana e nelle feste, durante le vacanze; lì ci lasciò la memoria e tornò fedelmente; lì alla villa, ha continuato a voler bene alla natura coltivando il giardino o l’orticello, esercitando la caccia e le passeggiate nei dintorni come nei meandri più remoti. Dunque a Sansepolcro e lassù a Caprese e a Villa Tifi in modo particolare, Tullio ha lasciato il suo esempio e il suo ricordo. Che Dio lo accolga nella pace del cielo e degli antenati e gli dia al più presto, insieme agli altri paesani che furono e sono e mai abbiamo dimenticato, la casa eterna, la corona della gloria, e il potere di guardare e proteggere anche noi e il nostro villaggio . |
FINE